RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

Nuovomondo

Una famiglia siciliana, agli inizi del ’900, vende casa, terra e animali, per partire alla volta dell’America. Durante il lungo e faticoso viaggio verso il Nuovo Mondo, si unisce a loro Lucy, una bella e sfuggente giovane donna inglese…
Le vicende di Salvatore Mancuso e della sua famiglia diventano il simbolo delle storie di milioni di uomini e donne che abbandonano tutto per scommettere su un futuro e su una vita migliore. Crialese punta sui volti, sugli sguardi smarriti di questi immigrati (nell’ispirazione del film un ruolo predominante hanno avuto le fotografie d’epoca e le lettere degli emigranti) e sceglie coraggiosamente di utilizzare il dialetto siciliano (il film è sottotitolato in italiano) per conferire ai suoi personaggi uno spessore emotivo e un’aurea di autenticit che, oltre a risultare estremamente funzionale alla storia, gli permette di evitare ogni tentazione folcloristica. I protagonisti siciliani del film sono infatti uomini veri che sopportano avversit e disavventure con la dignit e il coraggio di chi non ha nulla da perdere. Ma a Crialese non interessa fare un film politico o sociologico e tanto meno di denuncia sull’immigrazione. L’accurata ricostruzione storica, che fa della pellicola anche un documento storico attendibile (pensiamo alla descrizione delle complesse procedure, visite mediche e test psicologici, cui venivano sottoposti gli emigranti una volta giunti a Ellis Island, alle porte di New York), si sposa quindi con il desiderio di raccontare soprattutto i sentimenti, le aspettative, i desideri di questa gente. L’America vera e propria, infatti, è lasciata fuori campo e sullo schermo il nuovo mondo appare solo nei sogni e nelle fantasticherie dei protagonisti. Ed è proprio qui che si manifesta l’altro registro stilistico del film, quello onirico e favoloso, che finisce per prevalere e che fa volare in alto la pellicola. Alcune pagine spiccano infatti per la straordinaria forza evocativa e simbolica: la bellissima ripresa dall’alto della nave che si allontana dal molo; l’invenzione degli ortaggi giganti, pregevole metafora delle ingenue aspettative di abbondanza e ricchezza (bellissima la sequenza di Salvatore e Lucy in mare aggrappati ad una carota gigante come se fosse una scialuppa); il magnifico finale con i due protagonisti che nuotano, insieme agli altri compagni di avventura, in un mare bianco latte verso un’immaginaria terra promessa e verso un sogno di libert e benessere.
Al suo terzo lungometraggio Crialese conferma, quindi, tutto il bene che era stato detto a proposito del film precedente, Respiro (Premio della critica a Cannes 2003), dimostrando di essere, insieme a Sorrentino e Garrone, il più interessante e originale regista italiano della sua generazione.
Salutato a Venezia da un’autentica ovazione, Nuovomondo ha vinto il Leone d’argento speciale come rivelazione del festival e rappresenter l’Italia ai prossimi Oscar.

“Nuovomondo”, regia di Emanuele Crialese, Italia, 2006, con Charlotte Gainsbourg e Vincenzo Amato.

Per la rubrica Cinema - Numero 57 novembre 2006