La scuola sta per terminare: si continua a studiare per le verifiche finali, si concludono i progetti, si partecipa ai concorsi e, se si è stati bravi e fortunati, si viene selezionati per le premiazioni finali!
Anche noi del IILC stiamo facendo tutto questo: in particolare abbiamo terminato di lavorare su I Promessi Sposi. Abbiamo avuto il compito di produrre dei lavori di approfondimento, di rilettura e attualizzazione del famoso romanzo manzoniano. I prodotti finali dovevano essere multimediali.
Ci siamo divisi in quattro gruppi: il primo ha realizzato il lavoro mediante il videogioco The Sims, ricreando tutti gli ambienti e i personaggi de I Promessi Sposi, focalizzandosi sulla storia della Monaca di Monza; il secondo gruppo, tramite il cartone animato I Simpson, ha riproposto la storia di Renzo e Lucia, scegliendo le puntate più adeguate, doppiando i personaggi sulla base di un nuovo copione scritto dagli studenti. Il terzo gruppo ha ambientato la storia de I Promessi Sposi in epoca romana, durante l’Impero del giovane Nerone. Ne è venuto fuori un vero e proprio “film”, in cui protagonisti veri vivono una storia inventata. Infine il quarto gruppo ha privilegiato la vicenda d’amore che Manzoni narra: anche questi compagni ci hanno proposto un interessantissimo film da loro interpretato: la storia è ambientata nell’Iran attuale e dimostra l’impossibilità, ai nostri tempi, di una storia d’amore contrastata e a lieto fine…
E’ vero: è stato un lavoro impegnativo e faticoso, che “ha costretto” diciassette ragazzi a incontrarsi di sabato e domenica pomeriggio, giorni “sacri” per gli studenti! Però questo modo di lavorare ha migliorato le conoscenze informatiche di alcuni di noi. Ci ha aiutato a collaborare, ad organizzarci e a gestirci meglio il lavoro: tutte competenze che ci serviranno anche fuori dall’esperienza scolastica.
Abbiamo avuto la consapevolezza di poter essere maggiormente protagonisti nel rielaborare la cultura. La stessa sensazione che abbiamo quando partecipiamo a dei concorsi o possiamo realizzare, in classe, un laboratorio di scrittura creativa. La poesia non è cosa semplice, ma chissà perché, interessa tanto i giovani! La produzione poetica non rispetta più i canoni e gli schemi propri dei secoli passati, ma l’innovazione non basta ad interessare: la poesia deve essere anche autentica. Se si cerca l’autenticità, può essere utile concentrarsi nell’ascolto delle produzioni dei giovani. Da queste traspaiono tutti i disagi e le soddisfazioni che i giovani provano; chi sono i loro veri eroi e le loro convinzioni. Attraverso il laboratorio di scrittura creativa abbiamo riscoperto parti di noi stessi che non conoscevamo. E forse è importante, culturalmente, tenere vive queste parti di noi, incoraggiarle e farle crescere.