La vera fede nasce dal cuore ed io l'ho trovata soffrendo e pregando; vi racconterò una storia che ha cambiato la mia vita...
Tre anni fa un ragazzo di 24 anni ha avuto un terribile incidente, i genitori, la sua ragazza e gli amici più cari, tra cui io, quando hanno ricevuto la notizia che clinicamente era morto sono rimasti pietrificati dal dolore.
La disperazione, un profondo senso di ribellione lacerava i loro animi, non sapevamo cosa fare: ad alcuni la vita appariva priva di senso, era per loro un peso tanto immenso che desideravano la morte, volevano vendicare il loro amico facendo del male a chi aveva causato l'incidente.
I medici, constatata la mancanza di attività celebrale, hanno parlato ai genitori di Marco chiedendo il permesso di prelevare i suoi organi.
I genitori del ragazzo erano disperati, incapaci di prendere una decisione.
Allora io, piangendo, ho detto alla madre di Marco a voce bassa, quasi vergognandomi di quelle parole che pur dovevo dire:
" MARCO MI HA DETTO SE UN GIORNO MI ACCADRA' QUALCOSA VORREI CHE I MIEI ORGANI FOSSERO DONATI IN TAL MODO A QUALCUN ALTRO CHE POTRA' VIVERE E IO NON MORIRO' COMPLETAMENTE".
La madre pallida ma sicura ha chiamato i medici e ha dato il suo consenso.
Io non capivo allora la sua decisione, mi sembrava che facesse un torto a suo figlio.
Ma ora che sono passati tre anni ho capito l'importanza di quel gesto coraggioso, sono molto orgogliosa di quelle parole che Marco ha detto e che io ho sentito l'obbligo di riferire.
Ora so che Dio è sempre lassù a proteggerci e che non ci abbandona mai nel nostro cammino.
Penso spesso a Marco e lo prego di non abbandonarmi e guidarmi nella mia vita in modo che io possa essere generosa e coraggiosa come lui, che ha scelto di vivere nel corpo di un'altra persona per cui Marco ha superato le barriere della morte: EGLI VIVRA' NEL CORPO DI CHI HA RICEVUTO I SUOI ORGANI E NEL CUORE DI CHI LO AMA.