Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

Sordi a Grottaferrata: Una vita difficile (1961)

«La magnifica piscina di Villa Fiorio, attuale Grand Hotel Villa Fiorio, ed i suoi lussuosi saloni fanno da cornice a due importanti sequenze del capolavoro di Dino Risi».

Capolavoro di Dino Risi insieme a Il Sorpasso, Una vita difficile è uno dei film italiani più significativi degli anni Sessanta. Attraverso le vicende tragicomiche di Silvio Magnozzi, giornalista di sinistra, ex partigiano, interpretato da un indimenticabile Alberto Sordi, il film di Risi, sceneggiato magnificamente da Rodolfo Sonego, ripercorre con sagacia vent'anni emblematici di storia nazionale: la guerra partigiana, l'arrivo degli alleati, il referendum Monarchia-Repubblica, le elezioni del 1948, l'attentato a Togliatti, il boom economico. «Il colore del film - afferma il regista - era dato dagli avvenimenti storici, però la linfa, il succo, il piacere di seguire la vicenda era dato dal rapporto tra lui e la moglie». Le speranze, le illusioni, le lotte e le contraddizioni del dopoguerra sono infatti lo sfondo in cui si inserisce la vicenda umana e professionale di Silvio Magnozzi, tra i personaggi più atipici del catalogo del grande attore romano. Magnozzi, infatti, non è una delle tante variazioni del personaggio vigliacco e qualunquista, gretto e opportunista, di quell'"italiano medio" che Sordi ha mirabilmente tratteggiato nelle più svariate sfumature. Magnozzi è un eroe, certamente "all'italiana", pieno quindi di debolezze e contraddizioni, ma pur sempre un eroe, un uomo idealista e integerrimo che paga in prima persona la sua coerenza politica e morale, prima con il carcere, poi con la miseria e l'abbandono della moglie (Lea Massari).
Girato tra Roma e dintorni e sul lungomare di Viareggio (qui è ripresa la famosa scena della sbronza del protagonista, con Sordi che improvvisa un memorabile assolo fuori copione, inveendo e sputando contro gli automobilisti di passaggio), il film conta due importanti sequenze girate a Villa Fiorio di Grottaferrata. La splendida residenza castellana, oggi Grand Hotel Villa Fiorio, realizzata all'inizio del '900 e convertita già negli anni '50 in hotel e ristorante di lusso, nel film è la splendida dimora dell'arrogante e spregiudicato commendator Bracci (Claudio Gora, che curiosamente abitava in via della Cipriana, proprio a ridosso del Grand Hotel), imprenditore simbolo, con il suo impero editoriale e l'ampio giro di conoscenze altolocate, della corruzione e del malaffare della nuova società del "benessere". Villa Fiorio appare per la prima volta a metà del film. La bella piscina della villa fa da cornice all'incontro tra il commendatore e il povero giornalista Magnozzi. A bordo piscina (dove possiamo notare tavolini e sedie in ferro battuto identiche a quelle attuali), l'editore incontra Magnozzi per dissuaderlo dal pubblicare un articolo compromettente su di lui, offrendogli in cambio un'ingente somma di denaro: Magnozzi rifiuta, ma tradito dai suoi colleghi, viene condannato per diffamazione. La piscina e i lussuosi saloni interni della villa, caratterizzati da grandi arcate, mobili e suppellettili d'epoca, ritornano anche nella sequenza finale del ricevimento di gala. Per riconquistare la moglie e dare un futuro migliore a suo figlio, Magnozzi alla fine accetta suo malgrado il posto come segretario di Bracci, ma non può sopportare l'ennesima umiliazione. Quando, durante il ricevimento nella sua villa, il commendatore lo offende e lo umilia davanti a tutti, compresa la moglie appena riconquistata, il cenno di assenso di questa è sufficiente per scatenare la sua violenta reazione d'orgoglio: Magnozzi rincorre l'odioso commendatore e gli sferra uno poderoso schiaffone, facendolo finire in piscina sotto gli occhi di tutti gli invitati. Voltando definitivamente le spalle ad una vita agiata ma ricca di compromessi e meschinità, Magnozzi riprende la sua "vita difficile" ma dignitosa. Questa volta però con la moglie accanto, solidale.

 

L'autore desidera ringraziare per la segnalazione e per il riconoscimento delle location del film Maria Grazia Dal Bianco e Valentina Filippi.

 


L' evento: Cento immagini di Dino Risi


Dal 21-10-2008 al 30-11-2008 presso Palazzo Chigi - Piazza di Corte, 14, comune di Ariccia (Roma) Mostra fotografica omaggio ad uno dei più grandi registi italiani

Palazzo Chigi ad Ariccia ospita fino 30 novembre 2008 l'omaggio del Festival Internazionale del Film di Roma a Dino Risi, recentemente scomparso, con una mostra curata da Reporters Associati che raccoglie le fotografie del regista sui set dei suoi film più celebri. La selezione va dal Segno di Venere del 1955 a La Stanza del Vescovo del 1977 e include i tre film considerati i suoi capolavori: Una vita difficile, Il sorpasso e I Mostri.

Palazzo Chigi - Piazza di Corte,14 Ariccia (Roma)
Ingresso libero
Orario: 10.00 - 19.00 da martedì a domenica, lunedì chiuso
Per informazioni:
Tel. 06 9330053
Email: info@palazzochigiariccia.it

Per la rubrica Cinema - Numero 76 novembre 2008