Il titolo la dice lunga sul contenuto di questo romanzo breve: il palazzo è il simbolo e il luogo centrale della politica, mentre il cuore, scritto provocatoriamente con la "q", è la qualità primaria che la donna porta nella logica inafferrabile e ferrea del potere.
La protagonista viene eletta, giovanissima, sindaco di un paese rivierasco, ma posto collinarmente sulla vista marina. Il grande "casermone" che si costruirà d'arbitrio, può essere notato da terra e da mare, quindi non sfugge ai custodi della Legge.
C'è di mezzo un uomo, un amore non detto, una forte corresponsione di idee e di vedute etiche fra i due protagonisti, perché lei è il primo cittadino del paese e lui un noto nonché battagliero capocronaca del giornale cittadino.
Lo stile di vita che il Sindaco porta nel Palazzo, risente della sua femminilità , improntata al sentire con passione i problemi, con amore per il luogo natale, con onestà e con la necessaria caparbia che si volge in coraggio quando il suo amato viene messo sotto accusa a causa, appunto, di quella costruzione abusiva. Nel frattempo, egli è andato via, tornato al Nord, lasciando un vuoto enorme nella protagonista, tanto più che lei aveva preso l'iniziativa di dichiarare l'amore, purtroppo incorrisposto. Così almeno fa pensare il tenace silenzio di lui. Ma Giulia non crede, nonostante l'indifferenza del giornalista, alle accuse mosse contro di lui. Benché "respinta" in amore, si impegna con straordinario intuito e senso della provocazione, in una battaglia che chiarirà le cose, grazie a un colpo di scena che non starò a descrivere, per non svelare la trama del finale.
La scrittura è limpida, compatta, godibile. Qua e là incidono sul lettore considerazioni degne della saggezza del proverbio. Però, il senso profondo di questa lettura è il disvelamento dell'animo femminile anche nell'ambito della politica, fin ora parco di caccia quasi esclusivo dell'uomo.
La donna porta il cuore nel palazzo: ed il cuore, per dirla con Montale, è uno strumento dimenticato. Bisogna dargli più ascolto, come, appunto , le donne sanno fare: come la protagonista di questo libro ha saputo fare, unendo l'intelligenza al sentimento, poiché, per dirla con Goethe, la Natura non è da una parte corteccia e dall'altra tronco, ma tutto insieme. L'essere umano torni a fondere la sua unità di pensiero e sentimento, i quali, separati, generano mostri, mentre fusi danno il senso della comprensione per gli altri: senso da cui nasce l'onestà dell'agire e il coraggio anche della possibile sconfitta.
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Patrizia Prestipino
Il quore nel palazzo
Edilet Editrice, pp 128, 9,00 euro