Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

TURISMO ENOLOGICO: COSA OFFRONO I CASTELLI ROMANI?

Dal 6° Rapporto Censis Servizi - Città del Vino (febbraio 2008) sull'enoturismo italiano emerge, come solito, una vastità di elementi interessanti per concrete riflessioni.
I giovani sono attratti dal turismo enologico, che si esprime nella "coriandolizzazione" dell'offerta e complessivamente con numeri di notevole considerazione: 2,5 miliardi di volume di affari, oltre 5 milioni di enoturisti con capacità di spesa superiore alla media e almeno 140 Strade dei Vini da percorrere ed "assaporare". Il Rapporto contraddistingue i turisti in vari profili che comprendono quelli con poco tempo libero, quelli (i più numerosi) che pur nei loro diversificati bisogni sono attratti dalla stessa ricerca di occasioni di risparmio, quelli che desiderano soddisfare interessi di alto livello, ed infine gli "esclusivisti" (in minor numero) dediti alla ricerca della selezione e del lusso. Profili diversi, ma con il desiderio comune di "calpestare" e di "mangiare" il territorio non solo sotto l'aspetto esclusivamente enogastronomico ma anche sotto quello culturale.
E nel comprensorio dei Castelli Romani le cose come vanno? Gli operatori enoturistici sono sufficientemente organizzati e specializzati? Qualcuno continua a pensare che orde di turisti (iperturismo tra l'altro non previsto e non pronosticato) affaticherebbero il nostro quotidiano e tranquillo vivere? A chi si preoccupa di questo ultimo aspetto e della sostenibilità di un certo sviluppo turistico, ricordiamo che l'iperturismo di una località si avvera, quando "attrae in modo permanente una tale quantità di transitori da essere considerata una zona di non residenti". Siamo a questo punto? I programmi di sviluppo del comprensorio lo prevedono? A noi non sembra, anzi pensiamo che sia diventato urgente un potenziamento serio e coordinato del settore enoturistico.

PICCOLA GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI (5ª parte)

Esame visivo - Distinzione dei vini in base al colore

Vini rossi
I vini rossi provengono dalla vinificazione in rosso (macerazione) delle uve rosse e si distinguono in:
- Rubino, il colore probabilmente più diffuso. Presenta tonalità più o meno vivaci e
ricorda la pietra "rubino";
- Porporino, rosso molto intenso con riflessi che ricordano la viola;
- Rosso cupo, rosso carico vivo soprattutto dei vini giovani;
- Granata, colore più intenso del rubino;
- Rosso mattone, colore dei vini invecchiati (o di alcuni vini decrepiti e malati);
- Rosso violaceo, caratteristico di alcuni vini.

Vini rosati

I vini rosati si ottengono essenzialmente dalla vinificazione delle uve rosse, attraverso la macerazione limitata nel tempo delle bucce dell'uva. Ricordiamo che le bucce contengono le sostanze coloranti. I vini rosati si distinguono in:
- Rosato, ricorda i petali delle rose;
- Chiaretto, colore rosso tenue;
- Cerasuolo, ricorda il colore della ciliegia.

Vini bianchi


La gamma dei colori dei vini bianchi è la seguente:
- Bianco carta, incolore come l'acqua;
- Giallo paglierino, ricorda il colore della paglia e può avere riflessi gialli o verdi;
- Giallo ambrato, ricorda l'ambra, caratteristica dei vini passiti e da dessert;
- Giallo dorato, colore giallo oro più o meno carico;
- Giallo rossastro, colore giallo con venature rossastre, dovute a malattie o a mescolamento con vini rossi;
- Giallo bruno, colore dei vini malati o molto vecchi.

Per quanto riguarda il colore in genere, vanno osservate anche altre caratteristiche, che saranno trattate nel prossimo numero della Rivista, quali: intensità, tonalità, riflesso e unghia. (continua)

Bibliografia
G. e S. De Angelis, Crea il tuo vino / Enohobby editrice, Roma.
Quaderni di enologia: Come è questo vino? Degustiamolo insieme / Enopanorama, Enoclub Castelli Strade e Vini, 2007

CONOSCIAMO I VINI DELLA PROVINCIA

Nettuno D.O.C.


Bianco


vitigni
Bellone (Cacchione) dal 30 al 70%, Trebbiano toscano dal 30 al 50%.
Possono concorrere alla produzione vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la provincia di Roma, sino ad un massimo del 20%;
tipologia
secco, frizzante;
caratteristiche organolettiche
colore paglierino più o meno intenso; odore fruttato caratteristico, delicato gradevole; sapore fresco, armonico, secco; gradazione alcolica complessiva minima 11% vol;
abbinamento gastronomico
il tipo secco è vino da tutto pasto; ottimo con antipasti, primi piatti, secondi di pesce e formaggi freschi;
temperatura di servizio
12-15° C.

Bianco Bellone (Cacchione)


vitigni
Bellone (Cacchione) almeno 85% e per il restante 15% vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la provincia di Roma;
tipologia
secco, frizzante;
caratteristiche organolettiche
colore paglierino con riflessi giallognoli; odore vinoso caratteristico, delicato; sapore fresco, armonico, secco; gradazione alcolica complessiva minima 11,50% vol;
abbinamento gastronomico
antipasti all'italiana, primi piatti, pesce, formaggi freschi e di media stagionatura;
temperatura di servizio
12-14° C.

Rosso


vitigni
Merlot, dal 30 al 50%; Sangiovese, dal 30 al 50%.
Possono concorrere alla produzione vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la provincia di Roma, sino ad un massimo del 20%;
tipologia
secco;
caratteristiche organolettiche
colore rosso rubino intenso; odore vinoso caratteristico, accentuato molto persistente; sapore armonico, pieno, gradevole, secco; gradazione alcolica complessiva minima 12% vol;
abbinamento gastronomico
carni bianche e rosse, arrosti, formaggi stagionati;
temperatura di servizio
18 - 20° C.

Rosso novello


vitigni
Merlot, dal 30 al 50%; Sangiovese, dal 30 al 50%.
Possono concorrere alla produzione vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la provincia di Roma, sino ad un massimo del 20%;
caratteristiche organolettiche
colore rosso rubino più o meno intenso; odore fruttato persistente; sapore fresco, armonico, vivace per fragranza; gradazione alcolica complessiva minima 11,50% vol;
abbinamento gastronomico
minestroni, carni bianche, formaggi teneri, pizze;
temperatura di servizio
16 - 18° C.

Rosato


vitigni
Sangiovese e Trebbiano toscano, ciascuno 40% (minimo).
Possono concorrere alla produzione vitigni idonei alla coltivazione per la provincia di Roma, sino ad un massimo del 20%;
tipologia
secco e frizzante;
caratteristiche organolettiche
colore rosa più o meno intenso, a volte con tonalità rubino; odore vinoso, delicato, fruttato; sapore fresco, armonico, secco; gradazione alcolica complessiva minima 11,50 vol;
abbinamento gastronomico
antipasti, primi piatti, zuppe di pesce, carni bianche e in umido;
temperatura di servizio
12-15° C.

Zona di produzione del vino d.o.c. Nettuno


I comuni di Nettuno ed Anzio.

GLOSSARIO

feccia (sapore di feccia), si evidenzia nei vini non travasati e con protratto contatto con la feccia (grossolane particelle sedimentate di proteine, lieviti, tartrati, membrane cellulari, ecc.); fiacco, vino privo di nerbo, scipito; filante, malattia del vino causata da batteri lattici. Il vino è opalescente, poi diventa torbido e presenta una pellicola vischiosa in superficie (fila come l'olio); finezza, vino con profumo e sapore di qualità; fiore (vino), vino ottenuto dalla prima spremitura delle uve (o dallo sgrondo senza pressione); fioretta, malattia del vino causata da lieviti (caratterizzata da macchie biancastre in superficie) che trasformano l'alcool in acqua ed anidride carbonica; franco, vino pulito, equilibrato, senza difetti, netto all'olfatto e al sapore; frizzante, vino con sviluppo di anidride carbonica ottenuta attraverso la rifermentazione degli zuccheri (naturali o aggiunti); fruttato, profumo che ricorda la frutta; pesante, vino con alto contenuto di estratto secco (molto corposo); piatto, vino senza corpo e con scarsa acidità, che cade in bocca.

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 72 giugno 2008