Si dimentichino i luoghi tradizionali di collaborazione, si dimentichi la sala riunioni o la conference call quali esempi di lavoro di gruppo ed interazione immediata tra persone, basta avere anche solo una piccola esperienza di navigazione in Internet ed il gioco è fatto: la collaborazione immediata e globale è servita.
A chi non è capitato di imbattersi in Wikipedia, l'enciclopedia dai contenuti elaborati dai web-surfer? Oppure in Myspace, Flickr, Second Life, You Tube, tutti esempi di contenuti prodotti dalla collaborazione di massa, simbolo di sapere innovativo e auto-prodotto che diventa elemento di creazione di valore condiviso. Stiamo parlando di sistemi aperti che si contrappongono a sistemi basati sulla proprietà tradizionale del sapere. Piccoli esempi che si scontrano con i giganti e qualche volta riescono a rosicchiare posizioni anche sul mercato. Si pensi soltanto a prodotti quali Linux, sistema operativo aperto, "open-source" che ha rubato quote alla stessa Microsoft. Apertura e condivisione le parole d'ordine di modalità di creazione di contenuti o prodotti molto avanzati che stanno cambiando, quasi senza che ce ne accorgiamo, il nostro modo non solo di produrre ma anche di fruire dei contenuti del cyberspazio.
Cambiamento radicale che sembra modificare sostanzialmente anche il sistema economico. Il neologismo Wikinomics altro non illustra che le persone in massa - sebbene, è ovvio, si parli sempre del mondo industrializzato e delle economie avanzate - possono partecipare direttamente ed influenzare sensibilmente il sistema economico. Cosa succede dunque? Wiki, dall'hawaiano veloce, induce profondi ed immediati cambiamenti strutturali e operativi in grande impresa e produce una sorta di "economia di condivisione" che riesce ad agire su scala globale. Non solo interazioni tra aziende che collaborano e promuovono l'innovazione, ma conoscenza collaborativa che viene impiegata anche in grossi progetti quali quello sul Genoma Umano. La novità è costituita dall'infrangersi delle gerarchie tradizionali per produrre contenuti innovativi ed anche imprevedibili proprio perchè prodotti da una serie inimaginabile di apporti non direzionati né direzionabili ma alimentati in un processo di costante fertilizzazione incrociata. Alla base, modalità collaborative di lavoro basate su network vasti ed eterogenei costituiti da talenti la cui provenienza è secondaria ma che sono in grado di produrre risultati innovativi in modo molto più rapido, efficiente e sfidante di un gruppo interno, creato apposta, da un'azienda o da un'organizzazione.
L'espressione creativa attraverso il web apre un mondo in cui l'arte stessa e gli artisti possono svolgere un ruolo rilevante in termini di progresso culturale, poiché possono contare su un'atmosfera libera e modalità assolutamente decentrate e prive di vincoli; essi si basano, da un lato sull'auto-espressione e dall'altro partecipano immediatamente degli effetti prodotti sugli altri. Si pensi, in campo artistico, all'innovazione prodotta da Creative Commons che fornisce licenze che permettono sì di proteggere il copyright, ma rendono comunque possibile agli altri di produrre opere derivate. Probabilmente un mondo in cui i meccanismi di controllo della produzione artistica sono allentati e permettono di sviluppare creatività , sperimentazione e avanguardia.
Bibliografia
D. Tapscotti, A.Williams, Wikinomics, Rizzoli-Etas, 2007
J. Surowiecki, The Wisdom of Crowds, Random House, 2005