Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Storia locale

Fare storia ai Castelli Romani

Intervista a Ugo Mancini insegnante, storico e ricercatore

D: Sui tuoi libri inerenti le lotte antifasciste nei Castelli Romani (libri che meritavano un maggior successo) ci sono tesi che taluni hanno definito nuove rispetto ai pochi documenti della storiografia locale. Spiega ai nostri lettori in che consistono queste novità di ricerca e di scoperta.

R: I miei libri, come tu sai, si basano su ricerche di archivio, nel corso delle quali ho potuto consultare numerosi documenti redatti da tutori dell'ordine, ispettori prefettizi, amministratori, singoli cittadini in forma più o meno anonima. Questo materiale mi ha consentito di entrare nel vivo di cruciali questioni politiche, economiche e sociali, secondo diverse angolature e mi ha sollecitato con forza a misurare la politica dei vari periodi in base alle ricadute che ha avuto sulla società civile, alle aspettative alimentate e ai risultati prodotti.
Io credo che le novità maggiori derivino essenzialmente da questo approccio, dall'insistente considerazione delle condizioni di vita materiale della popolazione e di quanto la durezza del vivere quotidiano si sia potuta riflettere sulle scelte politiche e sull'adesione o sul rifiuto di un'ideologia.
Allora magari arriviamo a scoprire che le masse contadine aderirono largamente al socialismo partendo dal bisogno molto concreto e a volte rabbioso di risollevarsi da condizioni di sfruttamento e che i capi lega e i sindaci socialisti, pur dichiarandosi rivoluzionari, quasi sempre operarono da riformisti per produrre risposte immediate e reali alle necessità della popolazione di condizione meno agiata. Mi viene in mente a questo proposito Tommaso Frasconi che, dopo aver strappato importanti miglioramenti salariali da capo della lega contadini, come sindaco diede a Genzano una villa comunale, una biblioteca, esentò dal pagamento delle imposte le famiglie povere e introdusse un incremento progressivo per quelle di condizione più agiata. Mi viene anche in mente Luigi Sabatini che da sindaco ad Albano combatté con grande energia il malaffare e la corruzione, realizzò un moderno forno comunale, un mulino elettrico, una farmacia comunale e uno spaccio di generi alimentari, fino a distribuire latte gratuito alla popolazione durante l'epidemia di spagnola.
Un'altra questione, che ritengo importante proprio riguardo l'antifascismo, è conseguenza ancora di tutto questo. Nelle poche pubblicazioni dedicate localmente all'antifascismo, anche se involontariamente si dà spesso l'idea che essere antifascista fosse una conseguenza dell'essere socialista o comunista. Dalle mie ricerche emerge che nel territorio fu il peggioramento delle condizioni di vita materiale ad alimentare indifferenza, insofferenza o persino avversione verso il fascismo e a sollecitare in alcuni giovani la ricerca di un'organizzazione o di un partito che sostenesse l'idea di una società in cui si riaffermassero la libertà e la dignità della persona umana.

D: Come storico tu spazi in ambiti temporali molto larghi e in quanto professore ti giovi della tua esperienza didattica. Come ti muovi "pedagogicamente" nei lavori per le scuole?

R: Probabilmente tu fai riferimento al manuale di storia per le scuole superiori Il mondo, i fatti, le idee, che ho recentemente pubblicato per la casa editrice fiorentina EmmeBi. Nel manuale è chiaro che l'esperienza didattica ha avuto un ruolo enorme, anche se l'insegnante si è fuso con il ricercatore sia nella fase progettuale del testo che in quella realizzativa. L'esperienza didattica mi ha suggerito uno stile essenziale, anche se credo di non aver concesso nulla a semplificazioni. Al contrario credo che nel testo sia possibile riscontrare il costante sforzo di far comprendere agli studenti che la storia deve restituire la complessità delle vicende umane e deve aiutare a comprendere la molteplicità dei giudizi che possono scaturire di fronte ad un singolo evento. L'esperienza maturata nella ricerca mi ha suggerito invece l'inserimento quasi in ogni paragrafo di uno o più documenti dell'epoca trattata, quelli cruciali, per consentire allo studente di passare dal generale della sua conoscenza al particolare della fonte che ha concorso a formarla. Al termine di ciascun capitolo ho proposto infine un consistente apparato critico per rafforzare e disciplinare la scoperta della molteplicità delle interpretazioni possibili per ogni evento e ogni epoca. Insieme, l'insegnante e il ricercatore, si sono così fusi nel tentativo di favorire un approccio critico al sapere storico e di sollecitare lo studente a comprendere che lo studio è comunque ricerca.


Breve curriculum di Ugo Mancini
Docente di ruolo di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico statale «Ugo Foscolo» di Albano (Roma)

Collaborazioni culturali e scientifiche
Ha collaborato nel 1980-81 con il quotidiano «Il Corriere del giorno» di Taranto con articoli di terza pagina;
Ha collaborato nel 1982 con il prof. Vito A. Bellezza, docente di Propedeutica filosofica all'Università di Roma «La Sapienza»;
Ha collaborato dal 1992 al 1996 con la professoressa Andreina Ricci, docente di «Metodologia e tecnica della ricerca archeologica» presso l'Università di Roma «Tor Vergata»;
Ha collaborato dal 1993 al 1996 con il «Centro interdipartimentale di Storia delle Trasformazioni del Territorio» dell'Università di Roma «Tor Vergata»;
Ha collaborato alla pubblicazione del volume «La villa dei Quintili. Fonti scritte e fonti figurate», a cura di A. Ricci, Lithos Roma 1998;
Ha collaborato con il «Museo Storico della Liberazione» di Roma al Dizionario Storico Biografico del Lazio.
Ha collaborato con la cattedra di Storia contemporanea dell'Università di Roma «Tor Vergata» del prof. Francesco Piva.
Fa parte della segreteria di redazione della rivista diretta dal prof. Ferdinando Cordova «Giornale di Storia contemporanea», del Gruppo Periodici Pellegrini.

Pubblicazioni a carattere storico
Libri
«Lotte contadine e avvento del fascismo nei Castelli Romani», Armando Editore, Roma 2002, p. 405;.
1939-1940. La vigilia della seconda guerra mondiale e la crisi del fascismo a Roma e nei Castelli Romani, Armando Editore, Roma 2004, p. 198;
Il mondo, i fatti, le idee, 3 voll., 5 tomi (corso di storia per i Licei), Emmebi edizioni Firenze 2007.
Il fascismo dallo Stato liberale al Regime, Rubbettino, Soveria Mannelli 2007, p. 340
Articoli
La lotta politica nei Castelli Romani tra Ottocento e Novecento, «Giornale di Storia contemporanea», Anno IX, n. 1 - giugno 2006, pp. 31-56.
Terra e democrazia nell'evoluzione civile delle popolazioni dei Castelli Romani dall'Unità alla Liberazione, in Aa. Vv., Sguardi sui Castelli Romani, Mercanti Editore, Grottaferrata 2006, pp. 127-151.

Oltre a conferenze e seminari tenuti occasionalmente presso associazioni private e licei statali, dal 1999 tiene annualmente un corso di Storia contemporanea presso l'Università della Terza età di Ariccia.

Per la rubrica Storia locale - Numero 66 novembre 2007