Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Eventi

Stappa e viaggia…

XIX edizione della Festa dell’Uva

Stappa e viaggia...
XIX edizione della Festa dell'Uva
a cura di Dianora Grassi

Dagli anni '20 al 2001 quanti anni sono? Tanti, eppure siamo solo alla 19° edizione (mistero dei numeri)...
Una vecchia foto del 1925 ritrae uno stand di legno con gruppo e grappoli a Villa Borghese a Roma in occasione di una festa similare.
Comunque la strada tracciata finora è stata in ossequio alla tradizione e allo sviluppo della nostra enocultura: possiamo tranquillamente dire che la strada tracciata è come una lunga rotaia...(che originali!).
Ma perché ci siamo incaponiti con questo strano e per molti incongruente connubio tra treno e uva?
"Così, perché così ci è piaciuto!" ci verrebbe da rispondere, ma presteremmo il fianco a chi pensa che le feste del vino debbano risolversi solo con un continuo assordante "all'osteria numero setteee...!".
E invece vogliamo voltare pagina in parallelo con la svolta che, all'insegna della cooperazione, le nostre attività, non solo vinicole ma anche culturali (secondo voi libro e vino non vanno d'accordo?), si preparano a fare: cantine oggi guidate da giovani che potrebbero benissimo mettere su un portale internet e venderci penne a sfera; biblioteche viaggianti che offrono succosi grappoli di libri e videocassette; ritorni al passato con improvvise apparizioni di divinità locali pronte a condurre per mano grandi e piccini nei luoghi di culto lanuvini. Quella che solo in apparenza è una strada nuova fa capo a quel modo di vita di stare insieme che sta scomparendo: il nostro treno è il treno del nostro tempo (oddio adesso attaccano con le cose difficili!). Va bene evitiamo la dichiarazione di guerra alla velocità assurda dei nostri tempi e alla globalizzazione, però intanto se volete vedere quello che abbiamo preparato venitevene su con il treno a vapore...
Ma a 'sta festa si beve? Si beve e si ragiona bevendo (o si sragiona) del romanticismo del bere e del romanticismo del viaggio (che noia!) assieme ad amici di quell'America Latina dove le ferrovie stanno scomparendo (allora si balla!), si dipinge anche bevendo (cosa sono i Vinarelli?), si vedono film ad alto tasso neorealistico (avete presente Totò e l'onorevole?) e naturalmente "Il Ferroviere" di Pietro Germi a cui poi è dedicata tutta la manifestazione visto che in vacanza veniva proprio qui (c'aveva capito tutto!). Se poi pensate che il treno è in fondo una lunga canzone potete venire ai nostri concerti rock o agli incontri video sulla musica colonna sonora dei viaggi.
I bambini a chi li lasciamo?
Mica li possiamo portare a sbevazzare... A parte l'opinabilità, i bambini ve li portate dietro perché qui troveranno spettacoli affascinanti oltre a un carro allegorico pieno di piccoli ferrovieri (il problema sarà trascinarli via quando vorranno anche loro il cappello da capostazione!) e ad una Giunone Sospita in carne ed ossa che li guiderà, indietro nel tempo, alla scoperta dell'antica Lanuvium. Attenti poi perché potreste rischiare di rimanere contagiati dall'arte questa strana malattia transgenica che dalle mostre sui bozzetti ferroviari del compianto Vespignani passa ad una esposizione di fotografie d'epoca sugli albori delle stazioni dei Castelli (quel compianto tram-tram) e su altre ottomila cose compresi quei noiosissimi convegni del Cantinone.
Che dire di altro oltre che ci sarà anche un po' di sport (per smaltire) un po' di danza (per sognare), e che siamo sulle tracce del nostro vecchio amico Al?

Per la rubrica Eventi - Numero 2 settembre 2001