Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

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Montecompatri

La Biblioteca di Quintiliano

Il Gemellaggio tra Montecompatri e Calahorra

Sono trascorsi tre anni dall'ottobre del 1998 a partire dal quale è stato avviato il gemellaggio europeo tra la città di Montecompatri e quella di Calahorra (situata nella regione "La Rioja" della Spagna). Alla fine di ottobre scorso, è stato riproposto con la visita della delegazione spagnola nel nostro comune dei Castelli.
Il gemellaggio è legato alla rievocazione delle nobili figure storiche del venerato Giovanni di Gesù Maria (1564-1615), frate carmelitano di profonde virtù spirituali il cui corpo incorrotto si può visitare ancora oggi nella cappella della Chiesa del Convento di San Silvestro a Montecompatri, e del maestro di retorica Marco Fabio Quintiliano (35 d.C. circa - 95 d.C. circa) nato proprio a Calahorra (anticamente Calagurris) e considerato il fondatore dell'istruzione scolastica moderna e di un metodo di insegnamento non formalista, ma mirante soprattutto a crescere degli uomini buoni di carattere e di cultura.
Quanto alla terra di Quintiliano, Calahorra oggi è rinomata per i suoi vini (e qui c'è senz'altro un avvicinamento a Montecompatri e alle nostre zone conosciute nel mondo specialmente per la produzione vinicola), per l'industria alimentare e per il turismo.
Con riguardo, poi, all'opera più celebre di Quintiliano, la "Institutio Oratoria", ci piace ricordare che per questo trattato l'autore si servì inoltre di un'ampia biblioteca di libri greci e latini.
Nel libro X della sua "Institutio" Quintiliano compie un esame analitico degli autori che vanno studiati per diventare oratori: da Omero a Pindaro, da Aristofane a Menandro, da Sofocle ad Aristotile (per riportare qui solo alcuni tra i greci), e da Virgilio a Lucrezio Caro, da Ovidio, a Orazio e a Cicerone (alcuni tra i latini).
Pertanto sembra proprio che nella biblioteca, anche nell'antichità classica, si potesse trovare quell'ambiente ideale e quella libertà di istruzione che sola, secondo Quintiliano, avrebbe potuto ben educare i giovani nel gusto e nella morale.