Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Primo piano

La nostra storia - 1985

Proviamo con i nostri lettori a ripercorrere le tappe più significative che hanno caratterizzato la storia di tale esperienza, chiedendo un giudizio agli operatori culturali che variamente hanno contribuito a definire l'humus di questo percorso,ben consapevoli dell'importanza che il fattore umano riveste in quanto sforzo di intelligenze e profusione di impegno individuale nella costruzione di un progetto di cooperazione comune.


1985 - Nasce un'idea.

Sette biblioteche civiche dei Castelli Romani, sollecitate dalla rivoluzione che di lì a poco le nuove tecnologie avrebbero prodotto, cambiando il volto delle biblioteche, dei bibliotecari, e ridefinendo ruoli e rapporti tra i mezzi di comunicazione, propongono di organizzare un momento di riflessione collettiva intorno al libro nell'era dell'informatica. Nasce l'idea di costruire una rete di servizi bibliotecari che abbracci l'intero territorio dei Castelli Romani. Dice Diego
Cesaroni, Direttore del Consorzio: "Quell'idea occorreva farla marciare, dimostrarne le potenzialità, costruire iniziative che favorissero la cooperazione e l'associazionismo tra i Comuni. Bisognava imparare a lavorare insieme, consapevoli che si trattava di un percorso lungo, di una crescita culturale e politica che avrebbe investito la professione del bibliotecario come quella dell'amministratore".
"Credo che quel Convegno - dice Ester Dominicis che segue per la Provincia di Roma le attività del Consorzio -, "per le modalità con cui è stato organizzato e realizzato: sette Comuni, la Provincia dì Roma, la Regione Lazio che mettono in sinergia risorse economiche eprofessionali;per le finalità che si poneva - indagare sul destino del futuro bambino lettore con diverse professionalità a confronto - per il rilievo dato all'uso delle nuove tecnologie nei servizi informativi, abbia tracciato le coordinate sulle quali ha marciato il processo di costituzione del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani: cooperazione e associazionismo, identità delle biblioteche civiche incontinua evoluzione, uso intelligente delle nuove tecnologie, cura della crescita professionale del personale, scambi tra competenze diverse,cura nella crescita dei lettori".