Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

da zero a dieci

La teoria dei giochi


A Beautiful mind
di Ron Howard
U.S.A. 2001

Liberamente tratto da "Il genio dei numeri" (Sylvia Nasar, Rizzoli, 1998), il film propone la biografia romanzata di John F. Nesh, matematico americano, tuttora vivente, insignito nel 1994 del Premio Nobel per l'economia (Teoria dei giochi), genio minato dalla schizofrenia.
Documento straordinario sul potere della mente umana, sulla capacità di dominare stati d'animo, pensieri ed allucinazioni.
Sfida e trionfo dell'amore e della volontà sui limiti che la malattia impone.
Un indimenticabile Russell Crowe.

Voto: 10 e lode.

La teoria dei giochi
Il lavoro di John F. Nash sulla Teoria dei giochi fu cruciale dal punto di vista metodologico e per l'impatto sulla teoria economica. Infatti, fino alla 2° guerra mondiale la teoria economica prevedeva situazioni in cui il raggiungimento degli obiettivi da parte di un operatore era influenzato solo dalle proprie azioni e non da quelle degli altri operatori.
Nel 1944 il matematico John Von Neumann e l'economista Oskar Morgenstern analizzarono situazioni in cui l'obiettivo di uno era invece influenzato dalle scelte altrui ed era quindi necessario prevederne le conseguenze: solo che il gioco aveva sempre un unico vincitore (come in alcuni giochi classici quali il poker o gli scacchi).
Fu J.F. Nash che propose e dimostrò un concetto di "somma positiva" per cui i giocatori, accordandosi, possono guadagnare tutti qualcosa anche in proporzioni differenti (come nel caso di due bambini che litighino per guardare la TV rischiando di essere puniti dalla mamma e di non vederla affatto; mentre se giungono ad un compromesso sul programma da seguire potranno guardarla entrambi).
Ma il suo contributo di maggiore impatto sull'economia riguarda il concetto di equilibrio: si ha un equilibrio quando ogni operatore ha una congettura corretta sul comportamento altrui e massimizza la sua utilità sulla base di questa congettura.

Per la rubrica Cinema - Numero 8 aprile 2002