Nel celebre combattimento tra Pinocchio e i suoi compagni, giunti al mare, avendo marinato la scuola, per vedere il pescecane, i libri vengono usati come proiettili, rifiutati dai ragazzi come simbolo di oppressione, mentre Collodi non gli risparmia la sua sottile ironia e li fa addirittura sputare dai pesci avvezzi a cibarsi molto meglio ....ma al di là della irrisoria critica collodiana ad una certa letteratura per ragazzi, il combattimento contrappone due opposte fazioni: Pinocchio da una parte convertito dell'ultim'ora alla bontà dell'apprendere, anche a scapito del gioco e del divertimento e i suoi compagni che non ne sopportano l'improvvisa pedanteria di ragazzo perbene. E il monito dell'uggioso granchio è lì pronto a ricordare a tutti i ragazzi del mondo i rischi che si corrono quando il godimento del gioco fa dimenticare le dure e faticose necessità dello studio.
Ci sono voluti molti anni e diverse scuole di pensiero per riavvicinare questi due momenti - del giocare e dell'apprendere - entrambi decisivi per l'età evolutiva: ci sono volute le asserzioni rivoluzionarie di tanti studiosi ed educatori per convincere del contrario. Mi viene in mente, e proprio in questi giorni ne ricorre il ventennale della morte, Lucio Lombardo Radice: grande maestro di scienza e di vita, attento ai problemi dei giovani, convinto assertore della valenza del gioco come spinta all'apprendimento.
Le sue provocatorie proposte su classi trasformate in palestre di giochi intelligenti, con le interrogazioni lasciate fuori la porta, rimangono un pilastro, per chi è convinto che il processo dell'apprendere non è confinato dentro quattro mura né è legato a modalità standard e ripetitive, nonché del tutto alternative al gioco.
Senza incorrere nelle scontate semplificazione dell' imparare giocando, slogan per altro da utilizzare con parsimonia e oculatezza - la fatica dell'apprendere non si cancella - siamo convinti che il gioco come attività di relazione e quindi anche lo sport che muove le passioni e le intelligenze, che spinge a mettere in campo competenze e capacità possa entrare e debba entrare nell'ambito delle relazioni che le biblioteche costruiscono sul territorio. La biblioteca dello sport, mostra documentaria multimediale per giovani lettori e non, viene ospitata con questo spirito da tre biblioteche del Consorzio SBCR, quella di Ciampino, quella di Colonna e quella di Velletri e ha l'ambizione di lanciare un ponte tra le biblioteche, i libri la lettura e la letteratura e lo sport, tutti gli sport. La biblioteca di Colonna specializzerà a tal fine le proprie raccolte sulle discipline sportive e su tutto ciò che ruota intorno alla pratica dello sport specialmente per le giovani generazioni. Il primo ponte è destinato al calcio il più amato, quello che scuote di più le passioni, il più pubblicizzato il più mercificato il più criticato...insomma nel bene e nel male il più Il ponte guarda ai bambini, alla rete delle loro squadre comunali alle quali le biblioteche propongono di accettare un nuovo tipo di sfida, gli propongono di partecipare ad un nuovo e singolare torneo.
Si chiama Segna libro, perché ci piace pensare che il libro faccia gol, insomma che vinca la sfida con gli altri media, che sia dentro la personale cassetta degli attrezzi di ogni ragazzo, quella necessaria a conoscere e interpretare il mondo. Il torneo è un triangolare dove la sfida tra le squadre si giocherà oltre che sul campo anche attraverso gare a quiz su libri. La somma delle conoscenze e competenze letterarie e calcistiche designerà la squadra vincente. La formula è nascita di una nuova nuova e viene giocata la prima volta, chissà che non apra la strada alla disciplina, sportiva? O che altro? Se avrà successo, abbiamo tempo per trovarle un nome.
Sport e libri compagni di squadra
Segna libro
Un ponte tra le biblioteche, i libri, la lettura, la letteratura e lo sport
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- Numero 16 dicembre 2002