Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Tramonto

Ghebreigziabiher, Alessandro
Edizioni Lapis, 2002


Presentato prima di Natale alla Libreria MEL di Roma, questo splendido libro delle edizioni Lapis è scritto per bambini, ma può essere apprezzato e amato anche da adulti attenti e sensibili a guardare oltre l'apparenza esterna delle cose, aiutati in questo dalle splendide illustrazioni e dai colori contrastanti e brillanti che corredano il testo di impronta decisamente poetica. Narra la storia di un ragazzo nato dall'amore tra il Buio e la Luce, tra due personalità profondamente diverse tra loro come il Giorno e la Notte, ma ugualmente attratte e attirate l'uno dall'altra e obbligate a incontrarsi solo per pochissimo tempo, in quel magico momento in cui il giorno trascolora nella notte, " il quell'attimo affascinante e denso di mistero, sospeso tra il nulla e l'infinito " che è il tramonto.
E proprio in quell'istante magico, dove la differenza tra luce e buio si annulla nel trionfo dei colori che sfumano all'orizzonte è stato concepito ed è nato il protagonista di questa storia, il cui nome appunto è Tramonto.
E come spesso accade il nome diventa lo specchio di una personalità: un bambino sospeso tra la luce e la notte, che soffre nella sua carne le contraddizioni e i contrasti netti tra bianco e nero, tra bene e male, tra positivo e negativo che pur riconoscendo la realtà di questi opposti, non sa accettare il loro essere in contrasto e non si sente accolto pienamente né dal mondo della Luce, del giorno, della luminosità delle cose e delle persone col viso chiaro e limpido, né dal mondo del Padre Buio, regno delle tenebre e del mistero, abitato dalle persone da volto scuro.
" Non esistono altri colori oltre il bianco e al nero per chi ha poca fantasia ". E ' questa l'amara constatazione che il protagonista ribalterà alla fine del racconto catartico scoprendo, con un senso di grande liberazione, che la realtà vera è un misto di bianco e nero, è fatta di sfumature e non di colori netti e contrastanti, e che anche dentro ciascuno di noi convivono, e devono convivere, bene e male, positivo e negativo, luci ed ombre.
Ed è questa scoperta, l'essere cioè sospesi su questa linea indefinita dove gli opposti coabitano, che costituisce la bellezza della vita, l'essenza delle cose, il frutto della maturità.

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 18 febbraio 2003