Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

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Racconti al del Centro Diurno


I ragazzi di Via Ariana si sono sperimentati in un'interessante esperienza narrativa, armati di fantasia e spontaneità, sotto la direzione attenta e partecipe di una terapeuta.
Tale attività si articolava attraverso momenti di elaborazione del proprio vissuto, scrittura e lettura di brevi racconti. Non è il caso di parlare del rapporto tra narrazione, disagio mentale e sua cura, richiederebbe una lunga trattazione. Mi vengono in mente quelle figure ieratiche e a volte stravaganti, care alla mistica ebraica, di personaggi che con i loro racconti curavano malattie dell'anima e del corpo. In fondo quel vecchio rabbino di nome Freud, che da giovane voleva fare lo scrittore, provò a curarci con le sue "storie". Le stesse teorie psicologiche possono essere lette come "favole d'identità". Raccontare è anche raccontarsi e viceversa, quando ci raccontiamo siamo assieme autori, lettori e critici di noi stessi, con la particolarità che abbiamo esperienze diverse e diverse chiavi di lettura. Scriveva Sepùlveda che raccontare è un modo per resistere alla vita e sopravvivere alla morte, ed a proposito cita un ebreo perseguitato dai nazisti il quale si doleva del fatto che nessuno avrebbe raccontato la sua storia.
Questa esperienza presto si concluderà, la mia speranza è che essa non si esaurisca tra le mura di un Centro di Igiene Mentale. Sarebbe un peccato.


Per la rubrica Associazioni - Numero 21 maggio 2003