Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Primo piano

Le biblioteche: 3 livelli & più

Nuove frontiere nell'organizzazione delle biblioteche

Il 29 e il 30 maggio si è svolto ad Anagni il primo Convegno indetto dalla Regione Lazio sulla promozione alla lettura diretta ai bambini e ai ragazzi. Il Consorzio SBCR, che è stato invitato a relazionare sulle esperienze effettuate negli ultimi anni dalle biblioteche comunali e ad esporre le linee di sviluppo che si intendono perseguire per il futuro, ha svolto la sua relazione.
Abbiamo rivolto alcune domande al Direttore del Consorzio SBCR Arch. Diego Cesaroni.


D: Conosciamo la storia dell'SBCR e sappiamo che ha mosso i suoi primi passi proprio in occasione dell'organizzazione di un importante Convegno Nazionale svoltosi ad Ariccia sul bambino lettore nell'era dell'informatica "Il libro nella pancia del video". Credi che si sia trattato di pura coincidenza?
R: Non credo. Il tema della promozione del libro e della lettura, specie diretti verso un pubblico di giovani e giovanissimi, ha sempre registrato uno specifico interesse da parte delle biblioteche civiche. Direi che molte di loro nascono e si sviluppano parallelamente agli interventi promozionali destinati ai ragazzi. Si pensi alla biblioteca di Lanuvio, a quella di Albano o di Marino che già dalla metà degli anni '80 progettano il sistema bibliotecario e fanno le prove di cooperazione programmando in forma associata interventi di promozione legati all'infanzia, ma il discorso potrebbe ripetersi per quelle entrate più recentemente nel sistema come Colonna, M.Porzio Catone, Ciampino, la stessa Velletri, per la parte moderna, che hanno trovato nelle iniziative nate in collaborazione con la scuola dell'obbligo la via maestra per farsi conoscere, acquistare visibilità, peso come servizio culturale.
D: Un interesse dunque strumentale...
R: No, tutt'altro. Direi un aspetto della questione da tenere in considerazione, specialmente oggi che le nostre biblioteche hanno avviato un percorso di riflessione sulla propria identità e vanno ridefinendo missione e target di riferimento.
D: Ma perché il primo convegno organizzato da sette biblioteche dei Castelli Romani nel 1985, ha avuto per oggetto proprio il bambino lettore?
R: Beh, gli elementi c'erano tutti: il dibattito intorno ai media che insidiavano il primato del libro era amplificato; i rischi, ventilati dagli apocalittici, di un futuro bambino tecnologico sedotto dalle meraviglie del computer sembravano prendere corpo, le biblioteche sentivano l'urgenza di fare chiarezza, di vedere un po' meglio cosa ci fosse dentro quella pancia. Solo pericoli e insidie o altro? Si aveva la consapevolezza di essere in presenza di un passaggio decisivo per la storia del libro e dei suoi sostenitori, per la storia degli strumenti di comunicazione e conoscenza e anche per la storia delle biblioteche. Credo che nei Castelli Romani, con quel Convegno, le biblioteche si predisposero ad affrontare il cambiamento.
D: E che direzione presero le iniziative di promozione allora?
R: Presero la direzione che ci ha condotti fino ad oggi. Intanto il libro proposto, promosso, offerto ai ragazzi venne sempre inserito all'interno di un percorso non solo multidisciplinare, ma anche multimediale, le biblioteche si aprirono ai nuovi media e aprirono le porte a tutti i lettori, non solo ai lettori di libri. Ha fatto bene Giuliana Pietroboni, che è intervenuta al Convegno per la Provincia di Roma a ricordare iniziative come Giornalini, giornaletti, oggi dimenticate, ma che allora segnavano il profondo cambiamento di direzione che le biblioteche andavano assumendo nei riguardi di una lettura non più circoscritta ai soli classici e ai formati canonici, non fatta più di libri strenna ma di libri per tutti i giorni, non più imposta, ma guidata, una lettura che partiva dai nuovi autori, quelli impegnati a dare dignità all'infanzia, a sentirsene parte, a coglierne con serietà le problematiche, i timidi suggerimenti, le ansie generate da una società che certo non possiamo vantarci di definire a misura di bambino.
D: Una linea che conduce fino all'oggi, dunque nulla da rivedere?
R: No tutt'altro, molto da rivedere, perché 10 /15 anni non sono passati invano. Hanno profondamente cambiato il nostro contesto di riferimento, hanno cambiato noi, i nostri utenti, i piccoli lettori, è cambiata l'editoria; segnali pericolosi di mercificazione estrema del libro vengono sottolineati da più parti; è credibile e non tanto lontano dalla realtà il rischio che i risultati positivi degli ultimi anni vengano riassorbiti da processi di globalizzazione che riescano a fare del lettore bambino un consumatore fidelizzato al marchio. Tale realtà è comunque, e per fortuna, complessa e non esente da aperture, tentativi, proposte e progetti di riscatto
D: Alcune anticipazioni su come si stanno attrezzando le biblioteche?
In più occasioni su questo giornale abbiamo accennato al fatto che ci sembra ormai inadeguata l'organizzazione delle nostre biblioteche, proprio in relazione alla sua funzione promozionale, non solo per ragazzi, ma anche per adulti e abbiamo avuto modo di accennare ad una nuova organizzazione definita a tre livelli, che mira essenzialmente a migliorare il rapporto con l'utenza, attrezzando permanentemente spazi accoglienti dove accanto ai tradizionali tavoli di studio compaiono poltrone, punti di ristoro e dove la documentazione multimediale sia offerta al lettore per temi, argomenti, generi, al di fuori comunque dello scaffale disciplinare. Si tratta di un'ottica che potremmo definire di mercato dove il libro - inteso come prodotto da vendere - non solo deve essere messo a disposizione, organizzato secondo una data logica (classificazione per discipline), ma deve in qualche modo essere offerto, proposto ad un pubblico da conquistare. Questo ulteriore livello organizzativo che si aggiunge e non sostituisce i precedenti, richiede però la disponibilità di "nuovi" spazi, arredi diversi e una formazione mirata per il personale destinato al "reference".
D: Vi sentiti pronti per questo?
R: Diciamo che stiamo costruendo i presupposti del cambiamento, ci stiamo attrezzando.

Per la rubrica Primo piano - Numero 22 giugno 2003