Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Natale ai Castelli

Il Natale e la Befana


Da Maria Pia Santangeli, Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle, Roma, Lerel libreria editrice Roma e Lazio, 1994

Quando il freddo si faceva pungente e ci si radunava intorno al fuoco a ragionare di streghe e di legramanti, era segno che il Natale era vicino.
Una quindicina di giorni prima della festa, arrivavano gli zampognari dalla Ciociarìa, i lotricari, con tanto di ciocie, zampogna e piffero. Giravano per le strade facendo 'a novena, cioè suonavano per nove sere, dietro compenso di pochi centesimi, davanti alle case delle famiglie, che avevano pagato una specie di abbonamento.
... Anche le streghe facevano la loro comparsa la sera della vigilia, perché, secondo alcuni andavano in giro proprio in quelle ore e di conseguenza si trovavano molti pettini a mollo nelle acquasantiere della chiesa, e per la strada si potevano incontrare alcuni uomini che camminavano armati di una scopa.
... I bambini non ricevevano regali il giorno di Natale ma il giorno della Befana ed erano poche cose che i genitori riponevano nei calzettoni di tutti i giorni attaccati la sera prima sotto la cappa el camino : un portigallu (un'arancia) un mandarino, due fichi secchi, qualche pezzo di carbone, rarissimi i giocattoli....
" Regali? Manco la parola c'era. Mi ricordo che un anno io e mio fratello ricevemmo una trombetta, colorata verde bianca e rossa. Giocammo due, tre giorni, poi mamma ci' 'à levata.
Recomparì l'anno appresso. E poi pé' quattro cinqu' anni di seguito, 'sta trombetta andava 'n giro. E noi: " O ma', sempre a' stessa trombetta!..."