Di Anthony Minghella USA 2003.
Tratto dall'omonimo romanzo fiume di Charles Frazier (quasi 500 pagine edite da Tea, 2000, 8 euro), racconta l'avventuroso ritorno di un disertore da Petersburgh (Virginia), a Cold Mountain (North Carolina). Siamo nel 1864, in piena guerra di secessione americana, ed il soldato attraversa più di 400 Km a piedi, nel Sud devastato dagli scontri civili, per raggiungere la sua fidanzata Ada. Polpettone epico-sentimentale (preparate i fazzoletti!), in cui, malgrado le atrocità belliche, aleggia una certa aura innocente e romantica, gode comunque di svariati pregi: intanto rappresenta una deliberata riflessione su quella guerra fratricida (nella sola Battaglia del Cratere, riprodotta sullo schermo, morirono circa 6.300 uomini) ed "una silenziosa supplica, oggi, alle Nazioni Unite", come ha tenuto a sottolineare il regista. Poi coglie in pieno la psicologia di una toccante amicizia al femminile: due donne che si aiutano e si completano senza secondi fini: aristocratica ed intellettuale Ada, energica e pragmatica Ruby; la prima insegnerà all'altra il piacere della lettura e della musica, ed imparerà , viceversa, il valore della terra e la capacità di auto-sussistenza. La pellicola inoltre, girata tra le montagne innevate della Transilvania (Romania), restituisce, grazie alla splendida fotografia di John Seale, l'atmosfera credibile di un'America ottocentesca rurale e montanara. Un plauso, infine, all'interpretazione degli attori, tutti, uniformemente, di altissimo livello.