Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Eventi

Indaco: colore del cielo e dello spirito

Mostra - Relazioni - Concerto - Poesia
dal 21 maggio al 6 giugno 2004
Palazzo BorgheseMonte Porzio Catone:Eptagonos 2004

Il Festival Eptagonos 2004, alla sua 11ª edizione, quarta per la Città di Monte Porzio, è dedicato ad un colore: l'Indaco (o blu di mezzanotte), colore primario nello spettro solare, per meglio intenderci nei colori dell'arcobaleno, giallo - rosso e blu, quello che si crea nella fusione tra il rosso e il blu. L'Indaco è il colore legato, fin dai tempi più remoti, alla raffigurazione della dimensione profonda di due dei quattro elementi, aria ed acqua, cosmo e abissi.
Profondità del cielo, profondità marina o per meglio dire acquatiche, dove per l'appunto la ricca tavolozza che va dai cerulei pallidi, passando per i turchesi, fino al blu di Prussia, si arricchisce di una valenza cromatica tra le più belle, vibranti e misteriose nell'ordito tonale: l'Indaco. Uno strano ed indefinibile blu violetto, derivante come si diceva, dalla fusione nello spettro solare tra rosso e blu.
Attorno a questo colore, fin dal Medioevo, è nata una ricchissima iconografia, nel sacro e nel profano, indicando però sempre con tale colore, non solo la dimensione mistica ma tutta la sfera della spiritualità e dell'inconscio.
Basti pensare agli antichi codici miniati, benedettini e cistercensi, dove l'Indaco - generalmente affiancato all'oro zecchino a foglia - descrive i magnifici giardini della Gerusalemme celeste, come nelle stupefacenti miniature di Hildegard von Bingen, fino alle rarefazioni di un potente Grünewald (1560 Germania), nella Pala d'altare di Isenheim.
Colore quindi della sfera sottile, dello spirito, del "Terzo occhio" parafrasando gli antichi egizi.
Anche la moderna psicoanalisi, in particolar modo quella derivante da Jung, ha dato grande rilevanza a questo colore e alle dimensioni da esso scandagliate; così nel breve testo Il Perturbante di Sigmund Freud, si parla di certa "Pittura della notte o dell'Indaco", analizzando tale dimensione artistica con criteri psicoanalitici.
Esiste inoltre una musicalità dell'Indaco, fatta in prevalenza di sperimentazioni vocali e strumentali, dove è il suono e non l'armonia, a colloquiare con il colore (vedi le sonorità del compositore ungherese Ligeti, così ben utilizzate nella colonna sonora del film 2001 - Odissea nello spazio), ed esiste una letteratura ed una poetica dell'Indaco, non posso non ricordare il Romanticismo Tedesco, da Hölderlin a Novalis, da Schiller a Mörike.
L'evento Indaco, Eptagonos 2004, vuole perciò essere un viaggio nelle dimensioni artistico - poetiche, mistiche o scientifiche, musicali, evocate da questo colore.
Il percorso del Festival si sviluppa nell'arco di due settimane, seguendo due "sentieri": l'Indaco del cielo e Indicum folium intendendo con esso la pianta dalla quale si estrae il colore Indaco.
Dal 21 maggio al 6 giugno, la Mostra, a Palazzo Borghese, dal titolo Indaco: percorsi del Sacro - omaggio a Hildegard von Bingen, con un particolare allestimento scenografico che la renderà un vero e proprio "cammino" nel Sacro, proponendo pregevoli collezioni di oggetti devozionali (1600, '700 e '800): dipinti, reliquiari, sculture in cera della tradizione praghese e tedesca, ex voto. Il percorso sarà introdotto da una sezione didattica, con pannelli descrittivi e alcune riproduzioni su tavola di "fogli" dai codici miniati (il codice di Lucca - Biblioteca Governativa e il codice di Bari "Scivias" - Università di Bari) di Hildegard von Bingen (mistica e studiosa tedesca del 1100).

Info: Associazione Culturale Idus Dianae - Tel. 3337512317

Per la rubrica Eventi - Numero 32 maggio 2004