Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Appuntamenti nella capitale

Convegno internazionale – Grottaferrata dal 22 al 26 settembre

Il Monachesimo d'Oriente e d'Occidente

II fascino storico-documentale che riveste il Millenario del Monastero di Grottaferrata sarà messo in grande evidenza da un convegno che riunisce i più importanti esperti e studiosi del monachesimo per un significativo confronto sull'esperienza monastica italo-greca e occidentale, che unificò spiritualmente l'Europa. Promosso dal Monastero Esarchico di S. Maria di Grottaferrata, il convegno ha ottenuto dalla Provincia di Roma il contributo necessario per la sua realizzazione grazie all'interessamento del Consigliere provinciale Francesco Paolo Posa e del Presidente Enrico Gasbarra. Lorganizzazione generale è a cura della Promozione Castelli Romani S.p.A.; il patrocinio e la collaborazione della XI Comunità Montana del Lazio.
L'Abbazia greca di Grottaferrata, edificata da Nilo di Rossano, che morì il 26 settembre del 1004, attualmente è l'unico centro monastico cattolico bizantino antico. Sorta prima dello Scisma del 1054, fin dalla sua origine è rimasta in costante e piena comunione con Roma. Metafora dunque pienamente azzeccata quella di "Porta d'Oriente", che rende bene l'idea di un transito, un passaggio quasi magico, o se vogliamo di un ponte gettato tra due culture gemelle che nel tempo si sono differenziate, contribuendo in maniera diversa alla storia della civiltà europea.
Non a caso infatti questo convegno internazionale, dedicato al Monachesimo nel passaggio dal I al li Millennio Cristiano, si ricollega all'incontro dello scorso anno Grottaferrata Porta d'Oriente, che si impose all'attenzione del pubblicò e degli studiosi analizzando l'esperienza religiosa monastica in Romania. Allora fu scelta una nazione legata ai paesi latini, posta però in un contesto religioso ortodosso. Quest'anno invece si è scelta la Grecia non solo quale omaggio a Nilo di Rossano, ma anche perché l'Abbazia è da sempre un'isola religiosa di rito bizantino situata in un contesto interamente latino.
Va però fatta una precisazione importante. Si sbaglierebbe a credere che il convegno, tappa saliente e fondamentale delle celebrazioni del Millenario, approfondisca solamente gli aspetti della vita monastica. Certo l'esperienza religiosa associata fu prevalente nell'attività dei centri abbaziali, sorti in tutta l'Europa medievale. Ma tra i meriti di S. Nilo, così come dei fondatori degli altri ordini monastici, ci fu anche la salvaguardia della tradizione culturale greca e latina, attraverso il restauro di opere d'arte, di testi e codici manoscritti e la conservazione sceitifiche, filosofiche e cartografiche, delle pratiche agricole, igieniche e altro ancora. Di fatto I'attività monastica, oltre a divulgare l'esperienza religiosa del Cristianesimo, contribuì a rischiarare i secoli bui delle invasioni barbariche, con le forme di vita associata che le Regole, stilate da grandi abati come S. Nilo, venivano codificando.