RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

La cattedrale di San Clemente a Velletri

Questo volume sulla storia della Cattedrale di San Clemente di Velletri si aggiunge alla Collana Lazio ritrovato – ricerche e restauri della casa editrice Gangemi di Roma. Un’iniziativa editoriale realizzata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio e curata dall’architetto Marina Cogotti che dal 1985 opera nel settore del restauro come funzionario della suddetta Soprintendenza.
Il volume, si divide in due parti, nella prima parte offre importanti informazioni e materiale documentario non solo sulla storia della Cattedrale veliterna e sulle sue vicende costruttive, ma anche preziose notizie sui rinvenimenti archeologici concernenti la preistoria, la protostoria e la storia della città di Velletri, fino alle vicende costruttive della Cattedrale e la storia della Diocesi Suburbicaria.
Gli avvenimenti che hanno preceduto la nascita e la costruzione della prima basilica paleocristiana sono descritti dalla Dott. Micaela Angle ( in particolare la preistoria e la protostoria, attraverso gli importanti ritrovamenti nell’area del giardino del Seminario del complesso di S. Clemente, oppure quelli della Chiesa delle SS. Stimmate, quelli di Fosso S. Anatolia, di Vigna Lazzarini, quelli di Ponte della Regina, del Campo Sportivo, di Via Paolina ed infine quelli di Vigna D’Andrea, dove è stata rilevata una zona di sepolture del X – IX secolo a.C. ). I ritrovamenti riguardanti, invece, il periodo dell’età classica e romana sono ben documentati dalla Dott. Giuseppina Ghini. Lo scavo del 1997, condotto in occasione dei lavori di restauro e l’installazione di un ascensore, portò alla luce un accumulo di materiali fittili appartenenti ai resti di una “stipe votiva” relativa ad un luogo di culto pagano ( tempio ) anteriormente preesistente alla prima basilica. Successivamente, lo scavo in occasione del Giubileo del 2000, che ha riportato in luce tredici sepolture a inumazione in corrispondenza del lato meridionale del chiostro, tra l’ingresso della Cattedrale e quello del seminario. Poi, nella primavera del 2002 gli scavi condotti dalla SBAL nel locale già adibito a caldaia, riportando in luce altre presenze archeologiche, tra cui un pozzo circolare.
La seconda parte del volume riguarda, invece, la storia dei restauri dal 1995 al 2005. Particolarmente interessanti sono i restauri architettonici ( dai sistemi di copertura ai prospetti e cromie esterne ), così come quelli dei manufatti lapidei ( da quelli del Battistero a quelli del portale laterale della Cattedrale di Troiano da Palestrina, come inoltre gli apparati decorativi della Sacrestia roveresca ).
La storia dei restauri delle opere pittoriche, come quella suddetta dei manufatti lapidei, è particolarmente trattata con cura dalla Dott. Dora Catalano della Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Lazio. Sempre della stessa autrice, in collaborazione con la Dott. Marina Cogotti, è invece la parte relativa alle opere interne e i restauri in corso ( dalla Cappella del- l’Immacolata Concezione di Maria, alla Sacrestia e alla Cappella sotterranea ). L’ultima parte del volume si chiude con gli Apparati. Di questi ne fanno parte un’appendice documentaria relativa alla vista Gesualdo e ai relativi decreti ( come ad esempio la “Visitatio Diocesana” del 1595, documentazione presente nell’Archivio Vescovile ), curata dalla Prof. Anna De Santis, una Bibliografia Generale con abbreviazioni, un indice dei nomi ed, infine, le referenze fotografiche. Inutile negare, come afferma Mons. Vincenzo Apicella , Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Velletri – Segni, che questo volume “non è frutto di uno studio ‘a tavolino’, ma nasce soprattutto da un appassionato lavoro che ha comportato senz’altro uno straordinario impegno di ricerca e di documentazione, ma sempre a partire dalla concretezza del suo oggetto: la Cattedrale di Velletri, il suo territorio e la sua storia”. Una storia, quella della Cattedrale, che emerge effettivamente da quelle poche preziose tracce risalenti tra la terz’ultima decade del IV secolo e gli inizi del V secolo d. C., per poi rivelarsi nella sua magnificenza nei manufatti di epoca medioevale, che in verità, ci tramandano l’eco di un’epoca d’oro per la chiesa veliterna. Nei primi anni dell’alto medioevo si registra la presenza del monaco S. Pier Damiani vescovo di Velletri, che farà costruire le famose “canoniche” nei pressi della cattedrale; sempre in questo periodo, diversi vescovi di Velletri diverranno poi papi: da Gregorio IX a Alessandro IV ( che riceve dall’ imperatore Federico II la celebre croce-reliquario nota come “Crux Veliterna” ), da Innocenzo V a Bonifacio VIII ( che trascorse gli anni della sua giovinezza nel convento cittadino di S. Francesco), ed a Bendetto XI. Inoltre, l’alternarsi ancora di fortunati periodi riflessi nell’intensa attività edilizia della ricostruzione seicentesca, con gli eventi drammatici ( come il fulmine e il terremoto del 1656 che distrusse il campanile e metà della chiesa ) che segnano fortemente la struttura architettonica originaria portando alla massiccia ricostruzione voluta dal Cardinale Carlo de Medici, Vescovo di Velletri.
Il lungo processo di trasformazione della chiesa antica di S. Clemente, iniziato con le addizioni quattrocentesche e proseguito con la costruzione di nuove cappelle nel seicento fino a raggiungere la ricostruzione completa della navata centrale, aveva prodotto un nuovo organismo architettonico nel quale, al suo interno, poche tracce rimanevano dell’impianto originario. Così si giunse, agli inizi del settecento, alla costruzione della cappella di S. Geraldo. In questo periodo, l’architetto Carlo Stefano Fontana, nipote del più celebre Carlo, progettò ed eseguì il soffitto a cassettoni della Cattedrale di S. Clemente. Tra il 1724 ed il 1725, venne eseguito il dipinto centrale del soffitto della Cattedrale dal pittore Giovanni Odazzi con l’aiuto di Colantonio Coronati di Cori. La Cattedrale venne, inoltre, visitata nel 1780 da Papa Pio VI in viaggio verso le paludi pontine. Nel secolo XIX la Cattedrale veliterna ebbe un importante riconoscimento: venne innalzata a Basilica dal Papa Pio VII con un breve del 1804, attraverso l’interessamento del cardinale Duca di York. Nel 1806, una fortissima e prolungata scossa di terremoto provocò un grande trauma ed un colpo di grazia al patrimonio architettonico, ma la Cattedrale reagì abbastanza bene. Lavori di ristrutturazione, iniziati nel 1842, portarono al consolidamento strutturale e a restauri voluti dal cardinale Bartolomeo Pacca; ma, i lavori continuarono fino agli inizi del novecento. Nell’ ultimo dopoguerra si ebbe la ricostruzione, e l’architetto Giuseppe Zander intervenne nel 1953, su incarico del card. Clemente Micara (1946 – 65), curando la progettazione e l’esecuzione di un importante lotto di lavori finanziati dal Ministero dei Lavori Pubblici. Infine, gli ultimi lavori di sistemazione e restauro, dal 1995 ad oggi, curati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio sotto la direzione dell’architetto Marina Cogotti, che ha curato il volume. Insomma, il risultato un costante lavoro di approfondimento e di ricerca, riproponendo all’attenzione di cultori e studiosi dell’arte una delle cattedrali più antiche e suggestive del Lazio centro - meridionale

"La cattedrale di San Clemente aVelletri". A cura di Marina Cogotti. Roma, Gangemi Editore, 2006. Con CD allegato.

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 62 maggio 2007