Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

A come artisti

Protagonisti nel nostro territorio

Intervista ad Aurelio Picca

L’artista che abbiamo il piacere di ospitare in questo numero nasce a Velletri nel 1957. La sua prima opera è una raccolta di poesie: Per punizione (1990), cui seguono i racconti La schiuma (1992) e I racconti dell’eternità (1995). Tra i romanzi ricordiamo Tuttestelle (finalista al premio Viareggio 1998, vincitore del premio Alberto Moravia e del Superpremio Grinzane Cavour 1999), Bellissima (1999) ed il più recente Sacrocuore (2003).

Un autore che arriva al successo anche pubblicando con una casa editrice del calibro della Rizzoli: una rarità nel panorama letterario italiano, saturo di scrittori sconosciuti, ignorati dalla grossa editoria. Qual è stato il percorso di lancio e poi di affermazione e consolidamento della tua opera?

Le mie prime poesie sono state lette da Romano Romani e poi da Aldo Onorati che, come un amico antico e fraterno, mi ha spinto a non mollare. Poi tanto lavoro, solitudine, amarezze, solitudine, lavoro, lavoro.

I consigli per un giovane scrittore che ha il sogno di pubblicare?

Gli consiglierei di non sognare la pubblicazione ma la letteratura. E lo esorterei a leggere, scrivere, leggere, scrivere almeno dieci ore al giorno.

Nei tuoi scritti la natura è una presenza fisica tangibile, ora metallica e allucinata (Sacrocuore), ora calda e sensuale (Bellissima). Quale, se esiste, il rapporto con la natura specifica di questi luoghi, i Castelli Romani?

Da ragazzo spesso i carabinieri mi fermavano di notte per le strade di campagna. Era difficile ed imbarazzante spiegare che andavo ad osservare la luce. Poi ricordo i tanti pomeriggi passati a contemplare il lago di Nemi. Quando ho letto Il ramo d’oro ho capito meglio il perché.

Quale invece il legame culturale con il nostro territorio?

Nessuno. Il mio rapporto è un legame antropologico, empatico, spesso carico di sofferenza.

Si dice che per scrivere bene bisogna aver letto molto…a quali letture sei affezionato e che libri tieni ora sul comodino?

Non è vero che bisogna leggere tanto. Anche se non esiste una regola. Però sono convinto che bisogna leggere i libri giusti. Io ho avuto fortuna a incontrarli. Anzi, credo che loro abbiano cercato me.

Progetti per il futuro più prossimo?

Scrivere un libro smisurato, folle, faticoso. Che mi faccia paura solo a pensarci. E’ proprio il romanzo che sto scrivendo.

Per la rubrica A come artisti - Numero 38 dicembre 2004