RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

E fu settembre

Prima dell'intreccio della trama, più ancora del nitore dei personaggi, i cinque racconti del nuovo libro di Antonio Debenedetti colpiscono per la luce che diffondono nelle loro pagine.
E' la luce di Roma, colta nel pomeriggio autunnale, la luce dei pittoLuigi Pirandello; cinque ''figure di solitudine e di sognata felicità''', che attraversano cinquanta anni di storia italianari della Scuola romana, che illumina e dà sentimento a tutto il resto: le strade, gli uomini, i gatti della Città eterna; le gioie, le pene, gli stupori di una piccola gente, che almeno in parte sembra uscita dalle Novelle per un anno di .
Inviato speciale per la cultura del Corriere della Sera e critico letterario di lunga militanza, Debenedetti (nato a Torino nel 1937) aggiunge quest'ultima opera ad una sua bibliografia di qualità, in cui spiccano il libro di memorie familiari Giacomino, dedicato al padre, grande critico; e il volume Un giovedi, dopo le cinque, finalista allo Strega 2001. I cinque racconti del libro possono essere letti nella sequenza in cui sono pubblicati o saltando dall'uno all'altro.
Ma in ogni caso, solo alla fine, si avrà la percezione netta che essi sono le parti di un puzzle molto abile, dove l'apparente casualità della successione nasconde un finissimo disegno letterario.

Antonio Debenedetti, “E fu settembre”, Rizzoli 2005