RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Primo piano

Rete libera tutti

Fare rete per liberare risorse è la filosofia che sta dietro all’ambizioso progetto di rilanciare l’economia del territorio facendo leva sulla cultura. Le premesse sembrano esserci, nei contenuti e nella forma: i Castelli Romani si presentano come terreno di coltura fecondo in tal senso al punto che sia la Regione Lazio che la Provincia di Roma ne vogliono fare luogo di sperimentazione di “buone pratiche”, contribuendo ad attivare politiche che mettano a sistema le risorse locali favorendone lo sviluppo.
Un processo per il quale tutti concordano sia necessario far emergere con forza l’identità dei luoghi, preservandone e valorizzandone la storia, la cultura, le conoscenze, i saperi diffusi, materia prima indispensabile per creare quel valore aggiunto di carattere simbolico che può rendere appetibili e concorrenziali i prodotti in un mondo globalizzato.
C’è uno studio portato avanti dalla FILAS regionale e recentemente presentato a Villa Mondragone che parla in tal senso e c’è un progetto della Provincia di Roma che stimola le amministrazioni locali a seguire un percorso analogo, proponendo fin da ora alcune azioni prototipali finalizzate alla costruzione del distretto culturale, su cui si possono cimentare gli attori locali, fornendo contenuti originali e peculiari alle forme di programmazione negoziata offerte agli enti e ai soggetti territoriali dalla più recente normativa internazionale, nazionale e regionale.
E ci sono gli attori locali che hanno detto la loro in diverse occasioni di incontro e confronto con Provincia e Regione e che hanno formalizzato le loro posizioni attraverso documenti significativi che costituiscono, crediamo, un tassello importante nel percorso avviato per la realizzazione del distretto culturale dei Castelli Romani.
Tutta la documentazione relativa a questa fase, che potremmo chiamare di avvio del distretto culturale dei Castelli Romani, - partita con un primo incontro promosso a Roma (Ottobre 2004) dalla Regione Lazio sul potenziale distretto culturale dei Castelli Romani e ripetuto a Monte Porzio Catone a luglio 2005, scandita da incontri e forum promossi dalla Provincia di Roma ( dicembre 2004 Frascati, febbraio 2005 Marino, marzo 2005 Grottaferrta, aprile 2005 Roma) e culminata con l’incontro svoltosi a Genzano l’11 luglio tra gli Assessori regionali e provinciali alla Cultura e i Sindaci dei Castelli Romani - è raccolta sul sito del Consorzio SBCR sotto la voce “distretto culturale castelli romani – documentazione”.
Il risultato più importante di questi mesi di lavoro sta nell’aver fatto incontrare e discutere chi (Regione e Provincia), per vie diverse, andava proponendo per il territorio dei Castelli modelli di sviluppo distrettuale, con gli amministratori locali, che, per proprio conto, avevano già formulato una proposta di sviluppo territoriale basata sull’asse cultura ambiente e turismo, candidando l’area dei Castelli Romani ad area di programmazione integrata ai sensi della L.R.40/99.
Le maglie della rete istituzionale sembrano dunque prendere ordine, disegnare una trama leggibile attribuendo ruoli e compiti sussidiari al fine di facilitare la costruzione di relazioni sempre più strette tra i diversi settori della società che dalla reciproca valorizzazione traggano vantaggio e mettano a frutto risorse e competenze.
Il mese di settembre è decisivo in tal senso: l’avvio dell’area di programmazione integrata, che vede protagonisti Comuni, Provincia e Regione, ognuno secondo le proprie competenze, prevede l’accordo sull’elaborazione di un primo piano preliminare di sviluppo sul quale coinvolgere di volta in volta soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati, rinsaldando e potenziando relazioni già avviate negli anni e valorizzandone le esperienze positive.
Una fase questa che potremmo definire di apertura a 360 gradi, che permetta al territorio di conoscersi meglio e di prendere coscienza di sé, perché più ampia e articolata sarà la rete, più opportunità e occasioni di sviluppo e di crescita si offriranno a cittadini e imprese i quali usando, gestendo, sviluppando cultura, impareranno a costruire significati condivisi, a dare senso all’agire collettivo per segnare con un tratto distintivo il territorio, renderlo competitivo e garantirgli sviluppo e sostenibilità.

(*) Elenco della documentazione:
- Filas Regione Lazio Il Distretto Culturale. Uno strumento innovativo per la gestione dello sviluppo locale
- Provincia di Roma Per un sistema territoriale dei Castelli Romani. A cura di Madel Crasta, Diego Cesaroni Marcella Pompili
- Associazioni dei Castelli Romani Documento del Coordinamento delle Associazioni dei Castelli Romani presentato al forum del 29 aprile 2005 La Cultura ha una provincia in più
- Report degli incontri svoltisi tra gli amministratori locali e l’Assessore VincenzoVita a Frascati e Marino
- Documento presentato in occasione dell’incontro svoltosi a Genzano l’11 luglio 2005 Territorio e sviluppo sostenibile. I Sindaci dei Castelli Romani si esprimono sulle ipotesi, avanzate da Regione Lazio e Provincia di Roma, di sperimentare sull’area dei Castelli Romani un modello innovativo di sviluppo territoriale: il distretto culturale.

Per la rubrica Primo piano - Numero 45 settembre 2005