Se non geniali, eccentrici, asociali, accademici, misteriosi, forse pericolosi. Questi sono alcuni degli stereotipi in cui si sono sentiti da sempre relegati (difesi?) gli scienziati. Luoghi comuni antichi e persistenti, che non hanno certo reso facile il contatto con la gente, il libero trasferimento di esperienze. Il processo di comunicazione della scienza, forse più della scienza stessa, ha subìto costantemente condizionamenti politici e religiosi, ha seguito cammini tortuosi creando divari culturali che a volte, non poche, sono risultati colmabili solo dopo secoli di storia travagliata. L’ attenzione, dunque, che merita questo tema non è da sottovalutare. Sull’onda degli eventi che hanno segnato il 2005 come l’Anno Mondiale della Fisica (WYP2005), si terrà a Frascati presso i Laboratori dell’Istituto Nazionale Fisica Nucleare, una conferenza dedicata ai temi connessi alla comunicazione tra scienziati e grande pubblico. In Comunicare Fisica, dal 24 al 27 ottobre, ricercatori insieme ad insegnanti e giornalisti si interrogheranno ed interpelleranno esperti sull’argomento, sulla maniera di assumere un ruolo migliore in questa azione così complessa. Perché comunicare? E’ sufficiente rispondere alle normali esigenze di conoscenza o sono necessarie delle azioni culturali più incisive che stimolino l’interesse di un numero di ascoltatori più vasto? Le tecniche ed i linguaggi, il confronto con altre culture e con altre discipline, la divulgazione tramite libri, riviste, trasmissioni radiotelevisive ed ovviamente tramite web, il mezzo rivoluzionario dell’ultimo decennio. Questi fra i tanti argomenti che daranno i titoli alle varie sessioni in cui si articolerà la conferenza. In una certa misura, è prevedibile che nell’incontro possano verificarsi anche degli “accesi dibattiti” tra gli stessi ricercatori. Ad esempio, nel processo di divulgazione dove necessariamente l’esperto si vede costretto ad abbandonare il suo linguaggio rigoroso, l’uso di forme espressive eccessivamente semplificate può facilmente impoverire o addirittura distorcere i contenuti. Il rischio, in certi casi altissimo, della “perdita di contenuto informativo” rappresenta un prezzo che con molta probabilità si deve pagare per diffondere al generico ascoltatore le esperienze di studio e fargliele apprezzare. Sull’entità del tributo che bisogna pagare o addirittura sul fatto se sia giusto o meno rischiare, gli scienziati non hanno parere unanime. Sul fatto che si debba intensificare la comunicazione privilegiando il contatto diretto tra il mondo della ricerca e quello della scuola, ci si aspetta invece grande accordo. A questo argomento, infatti, nel workshop saranno dedicate sessioni dove verranno proposti diversi progetti sia già realizzati che previsti in un prossimo futuro, a dimostrazione dell’efficacia della comunicazione anche quando questa non sia costituita solo di linguaggio parlato ed ascolto passivo. Aprire i centri di ricerca, mostrare i luoghi dove prendono vita i progetti, oppure, nell’altro verso, dare la possibilità agli istituti scolastici di poter realizzare degli esperimenti semplici ma con metodologie scientificamente corrette, ed in generale tutte le azioni che rendono possibile la partecipazione creativa degli studenti, ha il grande pregio di permettere non solo il semplice trasferimento di informazioni ma anche di quella parte del sapere, la più affascinante e recondita, che è il metodo scientifico. La conferenza è aperta a tutti. Le informazioni sulle modalità di partecipazione ed il programma completo si trovano sul sito: http://www.lnf.infn.it/ComunicareFisica, oppure si possono ottenere scrivendo a Comunicare Fisica 2005 INFN Laboratori Nazionali Frascati Via Enrico Fermi 40 00044 Frascati (RM) e-mail : comunicarefisica2005@lnf.infn.it.
Comunicare Fisica
dialogo aperto fra scienziati e grande pubblico
Per la rubrica
Gocce di scienza
- Numero 45 settembre 2005