Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Editoriale

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Nel padiglione Italia dell'ultima Biennale di arte a Venezia, Umberto Eco affida ad una video istallazione, con la regia di Davide Ferrario1, una sua personale riflessione sul tema centrale del progetto espositivo Codice Italia, ovvero il tema della memoria. Alla fine della prima parte di tale riflessione, ci ricorda che quando Dante, nell'ultimo canto del Paradiso, ha la visione beatifica di Dio, si trova nella condizione di chi deve "descrivere" Dio, cosa non certo facile... e come lo fa? Dice Dante: "vidi raccolto in un volume, ciò che nell'universo si squaterna" ovvero-ci dice Eco- Dante ci restituisce un' immagine di Dio come la biblioteca delle biblioteche.

Ora, scusate se è poco, scusate se il riferimento è azzardato ed esagerato, ma per chi per mestiere da anni cerca di affermare e convincere che le biblioteche in quanto luogo della memoria,
custodi e artefici dell'identità collettiva, fonti inesauribili di conoscenza sono luoghi, spazi, servizi indispensabili e strategici per il Paese, ecco, per chi da anni si batte per questo, le parole di Eco suonano come un richiamo irresistibile a proseguire il percorso intrapreso, nonostante tutte le difficoltà e le correnti contrarie.

E allora tra i tanti perchè che abbiamo raccolto in questo numero di Vivavoce sul senso dell'iscriversi in biblioteca, ci aggiungiamo anche la riflessione che Umberto Eco regala al progetto Codice Italia della Biannale. Anzi partiamo da quella, di gran lunga la più autorevole e prestigiosa e ci affiachiamo i tanti perchè di ognuno di noi e di voi che ha trovato giusto e importante l'iscrizione e il sostegno alla biblioteca pubblica.

Questo Vivavoce, pertanto, lo dedichiamo in gran parte alla nostra campagna di tesseramento, per invitare e sollecitare tutti i cittadini dei Castelli Romani ad iscriversi e a sostenere le biblioteche. Dobbiamo fare in modo che la voce di coloro che credono nella funzione e nei servizi che la biblioteca rende al territorio sia sempre più forte e raggiunga chi fa le scelte che riguardano la vita di tutti.

Dobbiamo fare in modo che questa voce si arricchisca anche delle note di chi la biblioteca magari non la frequenta, ma è ugualmente convinto della bontà e insostituibilità della sua esistenza in funzione della crescita individuale e collettiva all'interno della comunità di riferimento.

Un'iscrizione/sostegno che prescinde dal servizio, dal ritorno, dal beneficio personale. Un atto semplice, ma dal valore forte e determinato, un atto di puro sostegno per il bene comune.

Oggi (mi) voglio fare del bene. Mi iscrivo e sostengo le biblioteche

 

Per la rubrica Editoriale - Numero 127 dicembre 2015