Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Biblioteca diffusa

LEGGO quindi SONO

Ad Ariccia La Grande Biblioteca dei Castelli Romani si arricchisce di un nuovo punto...e non solo
Ospitiamo volentieri l'articolo che segue, frutto di una nuova relazione aperta dalle biblioteche con l'associazione Linfa che si aggiunge alla rete dei partner del ConsorzioSBCR, i quali permettono di allargare il servizio bibliotecario sul territorio e di arricchire di nuove competenze e professionalità la Grande Biblioteca dei Castelli Romani (ED)

 


Psicologi e psichiatri sono tutti più o meno concordi: la lettura fa bene allo spirito, e in certi casi è un valido rimedio ansiolitico e antidepressivo. Uno stralcio di un'indagine pubblicata nel 2009 dalla rivista scientifica "Psicologia Contemporanea" recita testualmente: "... un altro fattore che può dare serenità è la lettura. Nei casi di depressione leggera, alcuni psicologi propongono una terapia originale e meno costosa dell'assunzione di farmaci, che potremmo chiamare la biblioterapia. Non si tratta tanto di pubblicazioni self-help, quanto di letture di qualità, come saggi interessanti e buoni romanzi. Più che andare in farmacia il paziente è dunque invitato ad andare in libreria".

Oltre però il dato clinico, il valore della lettura è riconosciuto universalmente da secoli: leggere è il principale veicolo democratico di informazione e costituisce un atto fondamentale affinché un individuo possa sviluppare le proprie capacità cognitive, intellettive, analitiche e critiche.

Tuttavia in Italia l'amore per la lettura è una questione controversa (la cui complessità non pretendiamo di esaurire in queste righe...). In tal senso, biblioteche, librerie e organi affini svolgono una funzione di approfondimento e di "riscoperta" verso un piacere che le due principali istituzioni educative, la famiglia e la scuola, troppo spesso non riescono a inculcare nei più giovani (nemmeno con un auspicabile lavoro di sinergia tra entrambe le parti).

In un quadro nazionale che registra uno dei più alti tassi di analfabetismo della zona OCSE, le statistiche ci dicono che nello shopping delle famiglie italiane i libri sono la prima voce tra quelle che riguardano la spesa per i beni di genere culturale, eppure, paradossalmente, in quanto a lettura rimaniamo ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi. Discorso analogo per le nuove tecnologie: tablet, smartphone e compagnia bella sono gingilli gettonatissimi (secondo una ricerca ISTAT del 2014 la dotazione di cellulari et similia interessa quasi il 95% delle nostre famiglie...), ma nel frattempo uno studio annuale del WEF (Forum Economico Mondiale) ci condanna impietosamente al 55esimo posto per cultura digitale. Insomma, cartacei o elettronici che essi siano, tali media sono perlopiù relegati in un consumismo poco virtuoso e auto-referenziale, colpa anche di politiche e servizi - salvo poche "oasi" - che peccano a tuttoggi di grave estraneità rispetto al comportamento effettivo dei cittadini.

Bilanci poco lusinghieri per una terra che ha dato i natali a menti illustri come Dante, Leopardi e Ungaretti. Autori che insieme ad altri padri della cultura italiana dovrebbero essere rappresentati nelle scuole - ci sia consentita la provocazione romantica - come compagni d'avventura in cui identificarsi, anziché ingabbiati nel tedio di mastodontici manuali, tra note biografiche e parafrasi dei testi. Passano i decenni e la scuola - con buona pace della riforma Renzi che rischia di risultare l'ennesimo provvedimento "gattopardesco" nella storia della nostra legislazione - sembra più impegnata nel conservare principi verticistici e metodi di estrazione novecentesca ("Bisogna istruire il popolo quanto basta. Non devono pensare, altrimenti sono guai!", così si esprimeva Guido Baccelli, ministro della Pubblica Istruzione nel 1894...). Puntualmente, infatti, al centro delle grandi manovre intorno al sistema scolastico non viene messo colui che è il reale protagonista: l'alunno. L'ennesima "svista" dei nostri governanti nei confronti dello studente, una mancanza che - nel terzo millennio - è ormai inaccettabile per uno Stato che voglia definirsi moderno ed evoluto. Perché è soprattutto la scuola che ha il dovere di forgiare dei veri amanti della parola scritta, incentivandone la curiosità e la motivazione, senza condizionamenti, teorie e tecnicismi che possano appiattire il tutto a un passivo automatismo nozionistico. Da inguaribili idealisti, intendiamo la scuola come un impianto didattico basato sullo stupore e sulla meraviglia; come una palestra per allenare i sogni. E forse davvero all'interno di certe classi ci vorrebbero più figure simili a John Keating, l'anticonformista insegnante del film "L'Attimo Fuggente" (interpretato dal compianto Robin Williams), che impostava la lezione di letteratura come un autentico teatro sperimentale a misura di allievo, un cantiere di libera espressione dove aprire la coscienza e mettere in moto la fantasia, dove maturare la personalità e far emergere la vocazione.

“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira".
Ecco, questo brano, tratto dal romanzo "Il Giovane Holden" di J. D. Salinger, indica assai bene quella vibrante familiarità che - fin dall'infanzia - urge allacciare con la lettura. Affinché essa non resti soltanto una mera materia umanistica confinata al banco di un'aula, ma che diventi una preziosa "attitudine" per conoscere il mondo e se stessi.

Così LINFA, l'Università Popolare delle Scienze Psicologiche e Sociali, si alza dal banco e scende in strada per inaugurare a giugno la Biblioteca Diffusa tematica dedicata alla Psicologia e all'arte, un connubio tra benessere e bellezza. In convenzione con il Consorzio SBCR, sarà aperta al pubblico il martedì e il giovedì dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13 ad Ariccia, C.so Garibaldi, 32.

Inoltre, a partire da settembre, ogni ultimo lunedì del mese, gli psicoterapeuti dell'U.P.S.P.S. Linfa terranno una serie di conferenze presso le sedi del SBCR, una collaborazione necessaria quest'ultima, per poter diffondere la consapevolezza che il sapere, la cultura, la memoria, la lettura sono fonti indispensabili per nutrire lo spirito, la mente e dare il doveroso spazio all'emotività di ogni persona.



Programma

28/09/15
Relazione di coppia: l'innamoramento e l'amore
“Frammenti di un discorso amoroso"
R. Barthes


26/10/15
Relazione di coppia: la progettualità e la stabilità
“Relazione di coppia efficace"
H. Patty, J. Ralph


30/11/15
Relazione di coppia:
la gestione dei confini
“Potere in amore"
M.G. Cancrini, L. Harrison


28/12/15
Relazione di coppia: come separarsi senza distruggere
“Quando l'amore finisce"
D. Francescato


25/01/16
Mestiere genitore
“Genitori efficaci"
T. Gordon


29/02/16
L'educazione alimentare
vien mangiando
“Mai sazi di libri"
C. Anasarchi


28/03/16
Educazione sessuale per adulti
“Make love. Un manuale di educazione sessuale"
A.M. Henning, T. Bremer-Olszewski
La prenotazione è obbligatoria

LINFA - Univ. Popolare delle Scienze Psicologiche e Sociali - Tel. 0664821603
Sedi: ARICCIA, C.so Garibaldi, 32 -
ROMA, Via Albalonga, 40

Per la rubrica Biblioteca diffusa - Numero 126 luglio 2015