RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Sotto la rete

Nel romanzo di Iris Murdoch, Sotto la rete, l’io narrante è Jake Donaghue, un giovane scrittore squattrinato senza dimora che vive traducendo testi dal francese, sempre combattuto tra il desiderio di intimità negli affetti e l’istintiva difesa della libertà coltivata in solitaria e indolente meditazione. Quando Madge, la fidanzata, stanca delle sue esitazioni lo butta fuori di casa, Jake insieme al suo amico Finn si mette a cercare un posto dove dormire. Nella Londra frenetica degli anni Cinquanta, ritrova Anna, raffinata e misteriosa cantante, con la voce che a sentirla “ti spezza il cuore” e ti provoca un brivido leggero sulla pelle come il “fruscio dei gusci di castagne”. Jake si accorge tardi di esserne ancora innamorato, ma si lascia irretire dalla sorella Sadie, bellissima, frivola e intrigante star del cinema. Conosce il filosofo Hugo Belfounder che insegue il sogno della felicità momentanea, rifiuta un incarico a Parigi che potrebbe farlo diventare ricco e si affeziona a un cane di nome Mister Mars, stella di un programma televisivo.
In questo romanzo dalla trama ricca di colpi di scena, la scrittrice con ironia un po’ cinica e con una forte attenzione al tratto psicologico, non solo descrive e tratteggia con finezza i personaggi ma li interpreta in modo quasi teatrale. Iris Murdoch è una donna che scrive e pensa come un uomo. In Sotto la rete, Murdoch veste i panni di Jake Donaghue, che le calzano a pennello come quelli di Charles Arrowby celebre attore e drammaturgo, protagonista di Il mare, il mare, romanzo in cui la scrittrice si immedesima alla perfezione nel protagonista adottandone il punto di vista e la sensibilità epidermica.
Jake Donaghue è un personaggio ambiguo, uno spirito libero tutto preso da se stesso. E ambigua è la scrittura di Sotto la rete, maschile e femminile, ironica e sentimentale, simbolica e contingente. Iris Murdoch è scrittrice e filosofa, tesse trame e rivela concetti. In questo romanzo dal finale aperto la rete è una metafora che fa pensare al mare, il mare al viaggio di ricerca del sé, il viaggio senza approdo nel naufragio dell’esistenza. La vicenda di Jake Donaghue alias Iris Murdoch è la storia picaresca di un naufragio, in cui sentimento e riflessione filosofica si incontrano senza pretese moralistiche. Una narrazione che rivela nel suo svolgersi la profonda e illuminante riflessione sul vero senso della vita e la reale esistenza di affetti autentici (Anna, Finn) che si apprezzano solo nel momento della perdita.
Nata a Dublino nel 1919, Iris Murdoch è stata docente di filosofia contemporanea al Saint Anne’s College di Oxford negli anni Quaranta. La scoperta di questa grande scrittrice e filosofa contemporanea si deve in Italia a un’iniziativa del gruppo editoriale Rizzoli che nel 2003 inizia a pubblicare i suoi romanzi con la traduzione di Il mare, il mare (1978). Nel 2004 Rizzoli pubblica il romanzo più noto di Iris Murdoch La Campana (1958) e nel 2005 Sotto la rete, romanzo con cui Iris Murdoch esordì nel 1954 e si rivelò come una delle voci più originali della narrativa mondiale.

Iris Murdoch, “Sotto la rete”, Rizzoli, 2005

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 46 ottobre 2005