Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Editoriale

Tante biblioteche in più nel sacco i Babbo Natale

Natale di Cultura

Il dono del Consorzio SBCR alla Città dei Castelli Romani

In questo numero di Vivavoce diamo ampio risalto alle nuove biblioteche, al loro core business, ai luoghi dove si sono installate, ai partner che ne hanno permesso l'apertura.... Per ognuna infatti c'è qualcosa di diverso e di specifico, quello che le accomuna è essere ognuna un ulteriore punto di accesso al patrimonio documentario collettivo e contemporaneamente arricchimento dell'offerta culturale e di servizio.
Vedrete come l'approccio al pubblico, la tipologia di personale, le scelte documentarie, gli spazi e gli allestimenti cambiano di volta in volta, a seconda di dove la biblioteca si installa e alla tipologia di pubblico cui primariamente si rivolge; tutto questo merita da parte del Consorzio studio, attenzione e cura, perché le sperimentazioni e i prototipi avviati si trasformino in servizi continuativi. Ma questo appunto è il nostro ruolo, è il compito che ci siamo assegnati.

La Redazione


Il Consorzio SBCR chiude l'anno con l'auspicio di poter condividere con la Città dei Castelli Romani la soddisfazione per i grandi risultati raggiunti. Con un lavoro serio e continuativo, la rete delle biblioteche castellane ha saputo radicarsi nel territorio e costruire relazioni importanti e significative per la sua crescita.

A dicembre, la Grande Biblioteca dei Castelli Romani potrà contare su 15 punti in più di accesso rispetto allo scorso anno, coprendo porzioni sempre più vaste dell'intero territorio.
"Il merito di tale straordinario risultato è innanzi tutto dei sin

aci dei Castelli Romani, che dal 1991 hanno ribadito la scelta lungimirante di lavorare in forma associata. Grande merito va riconosciuto anche alla direzione e al personale tutto. Grazie alla loro professionalità e al loro impegno, il nostro consorzio è divenuto modello per sistemi bibliotecari di altre regioni. Così come è divenuta modello quella che noi chiamiamo la "biblioteca diffusa", di cui sono parte soggetti privati, associazioni, gruppi di volontariato, che consente la circolazione dei libri al di fuori degli spazi consueti e che usa in modo intelligente e innovativo le potenzialità delle nuove tecnologie, dei sw free e della cooperazione tra sistemi a livello nazionale.

L'augurio che rivolgiamo a noi tutti è che il prossimo anno ci riservi altrettante soddisfazioni e che soprattutto renda sempre più soddisfatta l'utenza che sempre più numerosa frequenta i nostri spazi o utilizza i nostri servizi.

Per la rubrica Editoriale - Numero 123 dicembre 2014