Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Biblioteca diffusa

BIBLIOTECA - AZIENDA

Un’alleanza strategica per la società della conoscenza

Il rapporto costruito nell'ultimo anno con un' Azienda romana - Club Medici Service - interessata alla biblioteca quale strumento per favorire la crescita culturale e professionale dei propri dipendenti, ha cominciato a dare i primi frutti. Di tale alleanza, infatti, cogliamo oggi con soddisfazione un primo risultato: la Regione Lazio ha approvato e finanziato - bando sulla flexicurezza - un progetto singolare e innovativo presentato da Club medici in collaborazione con il Consorzio SBCR che si propone di innovare i processi produttivi e l' organizzazione aziendale, partendo da azioni che concilino i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti e che attraverso lo sviluppo di concetti attinenti al cultural diversity management e al cultural cross management vuole sperimentare modelli innovativi di flexicurezza e di partecipazione dei dipendenti alla vita dell'azienda. Il tutto proponendo e attivando nuovi strumenti a vantaggio dei lavoratori, definiti nel progetto vaucher creativi. In tale contesto che ruolo per la biblioteca? Il progetto prevede come fattore trainante e trasversale per tutte le attività, la presenza viva in azienda di un puntobiblio, attrezzato e funzionante come una biblioteca pubblica, l'adesione dei dipendenti alla card biblio+ del Consorzio, tutti strumenti che nelle finalità del progetto, facilitino il percorso di riorganizzazione aziendale puntando a superare le resistenze all'innovazione, che ha come condizione indispensabile la crescita professionale e culturale delle risorse umane. Esemplificando, Club Medici risponde alla crisi che attraversa il paese e quindi anche l'azienda, puntando sull'innovazione e la crescita delle risorse umane, cerca partner a sostegno di questo percorso e trova nella biblioteca pubblica il partner ideale. Il progetto flexicurity, finanziato dalla Regione Lazio, offre le risorse per procedere in questa sperimentazione e ci auguriamo che possa diventare un modello di buona pratica che si allarghi ad un numero largo di aziende, anche del nostro territorio.

Per la rubrica Biblioteca diffusa - Numero 114 febbraio 2013