Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Sistema Territorio

Il Laboratorio Urbanistico Partecipato di Albano Laziale

Intervista Francesco Cinque e Vittorio De Santis

Singolare esempio nel panorama italiano, il Laboratorio Urbanistico Partecipato, nato sotto l'egida dei comitati di quartiere di Albano Laziale, ha realizzato in un anno di lavoro volontario ben 46 progetti di fattibilità finalizzati alla riqualificazione urbanistica di Albano centro, Cecchina e Pavona.
"La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione", così cantava Giorgio Gaber nel 1972, e mai come in questo periodo, con i continui scandali della "mala politica", quest'affermazione vecchia di 40 anni diventa così attuale.
Nei cittadini c'è sempre stata una grande sfiducia e si pensa che le cose non possano cambiare. È anche vero che a volte è più facile criticare che non partecipare, perché è necessario un grande impegno per attuare cambiamenti, partendo dalle realtà più vicine. L'importante è non rimanere isolati, ma stare insieme, creare il senso del gruppo e della comunità.
È questo il motivo per cui i comitati di quartiere della città di Albano Laziale si sono riuniti in un coordinamento che porta avanti le istanze e i progetti comuni dei vari quartieri della città. È questo, inoltre, il motivo per cui nell'ambito del coordinamento dei comitati di quartiere, è nato il Laboratorio Urbanistico Partecipato attraverso il quale sedici giovani professionisti e laureandi albanensi hanno realizzato ben 46 progetti pilota per la riqualificazione urbanistica della città.
Di tutto questo ne parliamo con Francesco Cinque, presidente del Coordinamento dei comitati di quartiere, e con l'architetto Vittorio De Santis, coordinatore del Laboratorio Urbanistico Partecipato.


Francesco, come è nata l'idea di creare un coordinamento dei comitati di quartieri e che qual è la sua missione?
L'idea nasce dal banale concetto "l'unione fa la forza" e quindi tre anni fa i presidenti dei comitati di quartiere decisero di formalizzare un'organizzazione che potesse portare avanti proposte e progetti comuni alla diverse zone della città. L'impegno è quello di affrontare argomenti che coinvolgono ed hanno ricadute sulla comunità, predisponendo elaborati da sottoporre ai cittadini per essere poi presentate agli organismi istituzionali della nostra città.
Oggi il coordinamento è formato da dieci comitati di quartiere in rappresentanza di circa 30.000 abitanti di Albano centro, Cecchina e Pavona. Questo tipo di organizzazione (e di rappresentatività) ci ha portato ad avere un ottimo rapporto di collaborazione con l'attuale Amministrazione comunale che ci consulta sempre quando deve attuare iniziative che coinvolgono la cittadinanza. Dalla collaborazione tra noi e l'Amministrazione è nato - dopo ben tredici anni di attesa - il "Regolamento degli strumenti di partecipazione" che attraverso una serie di istituti giuridici (petizione, forum, consulte, referendum) regolamenta finalmente la possibilità per gli abitanti di Albano Laziale di essere coinvolti concretamente nelle decisioni dell'Amministrazione comunale ed essere considerati "cittadini" a pieno titolo e protagonisti della vita pubblica

Come nasce invece l'idea del laboratorio urbanistico?
Alla fine del 2009, noi e la redazione di "Albano Team" abbiamo organizzato un convegno dal titolo "Albano per noi" e gli atti di questo convegno sono diventati un documento che abbiamo poi pubblicato e illustrato alle forze politiche che in quel periodo erano in campagna elettorale. Un capitolo consistente di questo documento riguarda la salvaguardia e la valorizzazione del territorio che negli ultimi decenni è stato devastato dalla speculazione edilizia.
Partendo dalla considerazione che la città ha delle grandi potenzialità non ancora espresse, abbiamo ritenuto che per elaborare proposte concrete per riqualificare il territorio in una ottica di una maggiore qualità della vita e, quindi, di vivibilità del cittadino, avevamo bisogno di professionisti. Perché, e ci tengo a sottolineare questo punto, noi come metodo di lavoro non ci limitiamo mai a fare l'elenco delle criticità ma formuliamo sempre proposte per risolvere queste criticità.

E quindi?
Quindi abbiamo pensato di organizzare un gruppo di lavoro che potesse formulare proposte sulla riqualificazione urbana del territorio di Albano Laziale e, siccome l'argomento era particolarmente tecnico, il primo passo è stata la scelta di chi dovesse coordinare il gruppo di lavoro. Qui siamo stati particolarmente fortunati perché si è proposto per questo ruolo l'architetto Vittorio De Santis e i risultati ottenuti ci dicono che la scelta è stata giusta.
La seconda fase è stata il reclutamento di professionisti e laureandi interessati a lavorare gratis su questo progetto. Anche qui non abbiamo avuto molti problemi perché ci sono tanti professionisti di Albano che operano fuori città ma che hanno accettato la sfida di mettere a disposizione della comunità in cui vivono la loro professionalità. Così in poco tempo si sono uniti a noi circa sedici professionisti e laureandi tra architetti, archeologi, botanici, geologi, storici e economisti.
È nato così il Laboratorio Urbanistico Partecipato (LUP): un esperimento unico in Italia, tanto che la Regione Emilia ci ha contattato in questi giorni per capire le potenzialità di questa nostra esperienza.

Bene, architetto De Santis, ci racconti questa sua esperienza come coordinatore di questo gruppo di lavoro.
Siamo partiti, come si fa sempre, con un'analisi molto approfondita delle criticità urbanistiche all'interno dei tre nuclei abitati (Centro, Cecchina e Pavona) della città di Albano Laziale. Criticità nei servizi al cittadino (parcheggi, uffici, scuole, giardini, etc.), negli ingressi alle città, nelle piazze, nell'arredo urbano, nei parchi pubblici e nella viabilità. Tenendo conto del grande lavoro che ci attendeva e del fatto che tutti, compreso il sottoscritto, potevamo lavorare al progetto soltanto nel tempo libero, ci siamo divisi in gruppi secondo i principali quartieri della città e abbiamo sviluppato in circa un anno di lavoro alcuni progetti di fattibilità esemplificativi di un processo di riqualificazione urbana che affrontasse e risolvesse le criticità che ho elencato in precedenza. Però, prima di fare questo, noi architetti, supportati da archeologi e storici, abbiamo analizzato nel dettaglio l'insieme del territorio per capire quale tipologia d'intervento era necessario per valorizzarne le sue peculiarità.

Ci spieghi meglio.
La cosa fantastica è che esaminando il territorio nei suoi due aspetti principali: parco territoriale agricolo e parco archeologico-ambientale, si scopre che la città di Albano Laziale, nonostante il saccheggio edilizio perpetrato nei suoi confronti negli ultimi cinquanta anni (tutta edilizia residenziale privata, compresi i famigerati patti territoriali), ha delle qualità ambientali, storiche e architetturali che sono delle eccellenze e sono tutte recuperabili. Tutto questo ci ha convinti che, oltre agli interventi mirati all'interno dei vari quartieri, potevamo mirare molto più in alto e studiare com'era possibile recuperare le eccellenze di questo territorio.
Per quanto riguarda il centro storico, abbiamo campionato l'esistente e fatto una serie di proposte per valorizzare le preesistenze storiche (uniche al mondo come i Cisternoni o i Castra Albana) e l'alta qualità urbanistica dell'area. Invece per le aree periferiche abbiamo verificato la totale assenza di centralità urbane, come: piazze, uffici pubblici e altri servizi al cittadino.

Quali sono, secondo la sua opinione, le maggiori criticità che deve risolvere chi governa la città?
Per le periferie è necessario ricreare le centralità urbane che rendono più vivibile la città e facilitano la socialità tra residenti, oltre al fatto che in tal modo si riducono drasticamente gli spostamenti in auto tra periferia e centro storico dando una soluzione all'altra criticità storica della città che è il sistema di viabilità interna.
Per il centro storico è necessario liberarlo dalle centinaia di auto che hanno invaso piazze e strade della città. Una possibile soluzione è la realizzazione centri servizi con parcheggi multipiano (possibilmente interrati) con box a disposizione dei residenti e con una serie di servizi per il cittadino sia privati (farmacie, edicole, etc.) che pubblici (scuole, poste, assicurazioni, etc.). Questa soluzione mira a ridare centralità ai vari quartieri che ridiventano luoghi d'interscambio sociale e poi, da non sottovalutare, le aree da noi indicate sono tutte aree pubbliche che quindi vengono in tal modo utilizzate per edilizia pubblica e non, come è avvenuto purtroppo fino ad oggi, per edilizia privata residenziale.

Dopo un anno di lavoro, lei architetto che ha lavorato a fianco di questi giovani, e meno giovani, professionisti della nostra città, che bilancio fa di questa sua esperienza?
Un'esperienza davvero fantastica. Sicuramente faticosa perché il lavoro volontario comporta tutta una serie di problemi che non si hanno quando un professionista viene retribuito per il suo lavoro. Tra i giovani c'è stato da subito un grande entusiasmo perché tutti erano chiamati a dare il loro contributo professionale per migliorare il contesto in cui vivevano con le loro famiglie e quindi erano particolarmente motivati. I giovani architetti per la prima volta si sono sentiti dei veri progettisti, anche grazie ai consigli degli architetti senior, e hanno potuto mostrare il loro valore. Il risultato è che l'Amministrazione comunale è rimasta talmente colpita dalle proposte fatte, molte di alto valore progettuale, che ci ha chiesto di progettare il restyling di Piazza Vescovile e Piazza della Rotonda. Per questi giovani professionisti è stata, quindi, anche una bella occasione per farsi conoscere nel mondo del lavoro.

Bene, Francesco, e adesso raccontaci la fine di questa bella storia di partecipazione di cittadini e di contributo concreto per la risoluzione delle criticità urbanistiche della città.
I lavori del laboratorio sono terminati la scorsa primavera e dopo una prima presentazione in plenaria di tutti i progetti, si è passati alla valutazione degli stessi, insieme ai residenti dei vari quartieri. Abbiamo organizzato innumerevoli momenti d'incontro sia con i cittadini e sia con l'Amministrazione comunale che è stata sempre al nostro fianco in questo progetto completamente innovativo. Nel mese di luglio abbiamo elaborato una sintesi delle valutazioni emerse dal confronto con i cittadini e i componenti del laboratorio hanno apportato le correzioni ai loro progetti. Infine, lo scorso 13 settembre abbiamo consegnato ufficialmente i lavori al sindaco Nicola Marini, all'assessore all'urbanistica Maurizio Sannibale e all'assessore ai lavori pubblici, Maurizio Sementilli. I lavori verranno analizzati dagli uffici comunali di competenza che decideranno se dare seguito ai vari progetti di fattibilità con la richiesta di progetti esecutivi.

Una vostra valutazione finale su quest'esperienza?
È stata una fantastica esperienza di partecipazione democratica alla vita pubblica della città. Partecipazione da parte dei membri dei comitati di quartiere che hanno acquisito maggiore consapevolezza delle criticità e delle qualità del territorio e, in particolare, delle aree dove risiedono. Partecipazione dei giovani professionisti, entusiasti di mettere a disposizione della comunità il loro know how acquisito in anni di studio e/o di lavoro in Italia e all'estero. Partecipazione dei cittadini che finalmente hanno avuto la possibilità di esprimere una loro opinione su progetti urbanistici che li coinvolgevano in maniera diretta. Infine, partecipazione da parte dell'Amministrazione comunale che ha verificato come i cittadini sono pronti a cooperare, a proporre, a lasciarsi coinvolgere a fronte di un nuovo domani.

 


Di seguito elenchiamo i professionisti e degli studenti che hanno collaborato con l'architetto Vittorio De Santis (coordinatore del Laboratorio): Francesco Spendio, Francesca Poloni, M.Luisa Manciati, Roberta De Marco, Giovanni Di Rosa; Ugo Mancini, Fabio Zampetti, Stefano Bocci, Silvia Aglietti, Sabatino Laurenza, Isabella Moroni, Flora Olivieri, Maurizio Manzu, Micael Cocco, Maurizio D'Alessandro, Maurizio Bocci, Irene Moretti e Giulia Iacopino.
Fanno inoltre parte del Laboratorio, quali rappresentanti del Coordinamento dei comitati di quartiere: Francesco Cinque, Paolo Zonetti e Arturo De Marzi.

Progetti elaborati dal Laboratorio Urbanistico Partecipato

  • Parco Territoriale Agricolo: Francesco Spendio; Francesca Poloni; M.Luisa Manciati; Roberta De Marco; Giovanni Di Rosa; Ugo Mancini; Fabio Zampetti, Stefano Bocci.
  • Parco Archologico-Ambientale: Silvia Aglietti; Sabatino Laurenza; G. Di Rosa; R. De Marco; M.L.Manciati; F. Spendio; F. Poloni, S. Bocci.
  • Quartiere "Villa Altieri" (Via del Mare; Villa Altieri-Camper Service; Via Lombardi; Via Taruffi - Via Abetonia; Centro Servizi per lo sport con parcheggio multipiano e terminal autobus
  • turistici; Via Giovanni Paolo II - Via Tangenziale; Piazza Malintoppi - Mole): R. De Marco; F. Spendio; M.L. Manciati; Isabella Moroni; F. Poloni.
  • Quartiere "Miramare" (Viabilità del quartiere; Via Vivaldi; Zona artigianale Parco Tecnologico - Artigianale; Stazione Ferroviaria e manufatti e aree adiacenti; Piazza Zampetti): Flora Olivieri; M.L. Manciati; Maurizio Manzu; S. Laurenza.
  • Quartiere "La Stella" (Complesso archeologico monumentale della "Tomba Orazi e Curiazi" e complesso di Santa Maria della Stella; Via Pratolungo; Centro servizi scolastici e per lo sport e parcheggio multipiano; Parco pubblico attrezzato e viabilità pedonale di collegamento con Via dei Bolognesi, Parco Lefevre, Vialla Adda, Villa Venosa): F. Poloni; M.L. Manciati.
  • Quartiere "Villa Ferrajoli" (Parco Villa Ferrajoli con variante percorsi carrabili e parcheggio multipiano; Via Virgilio; Centro servizi Collodi; Via Fratelli Cervi; Via Castro Pretorio con collegamenti pedonali con Via San Francesco e Via Aurelio Saffi; percorsi pedonali nel giardino botanico antistante il complesso archeologico dei Cisternoni; percorso pedonale nell'aera sottostante l' Anfiteatro con Via San Francesco e Via Anfiteatro Romano): F. Spendio; F. Poloni; R. De Marco; Michael Cocco; M.L. Manciati.
  • Quartiere "Centro Storico - Cellomaio" (Analisi sulle qualità e criticità presenti nel monumentale tessuto storico - archeologico): S. Aglietti; R. De Marco; M.L. Manciati; S. Bocci; M. Cocco.
  • Pavona - Cecchina (Via del Mare; Piazza Nenni; Stazione ferroviaria e aree limitrofe; Via del Mercato): Irene Moretti; Giulia Iacopino.
Per la rubrica Sistema Territorio - Numero 113 dicembre 2012