Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Niente Cultura Niente Sviluppo

Caso Lusi: che fine farà la villa di Genzano?

Come si può trasformare un caso di mala politica in un'opportunità per creare nuove realtà culturali? Ecco una proposta del Consorzio bibliotecario dei Castelli Romani per restituire alla cittadinanza Villa Holdert, di proprietà dell'ex-tesoriere della Margherita Luigi Lusi
di francesca memo

Una splendida villa seicentesca circondata da un parco di cedri, completamente ristrutturata; costo 2 milioni di euro.
Non si tratta di un annuncio di vendita, bensì della descrizione della storica Villa Holdert, una dimora acquistata dall'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi.

Indagato ma non ancora arrestato (infatti il Senato ha rimandato al prossimo 12 giugno la votazione al riguardo), colui che gestiva le casse del partito di Francesco Rutelli è accusato di aver sottratto 13 milioni di euro di rimborsi elettorali.

E così, mentre si attendono i risvolti della vicenda, i cittadini dei Castelli romani, un modo per riappropriarsi di quelli che sono soldi pubblici, l'hanno escogitato. Proprio tra le splendide colline della campagna romana infatti, Lusi attualmente senatore del Partito Democratico, ha acquistato questa proprietà, restaurandola (il Movimento Cinque stelle ha, inoltre, sollevato alcune perplessità sulla regolarità dei lavori di ristrutturazione che sono stati effettuati). In attesa dunque che la giustizia faccia il proprio corso, perché non restituire questo luogo ai cittadini per renderlo un centro di aggregazione sociale?

La proposta di acquisire questa dimora, partita dal Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani (SBCR) e dalla Fondazione Cultura Castelli Romani (FCCR), ha raccolto l'adesione dei 17 Comuni dell'area. Attraverso la pubblicazione sul web di un appello rivolto ai vertici della Margherita si sta diffondendo l'iniziativa di restituire alla cittadinanza questo luogo storico e farne un vero e proprio incubatore culturale. All'interno del testo si sottolinea, infatti, la mancanza effettiva di "uno spazio fisico dedicato alla conoscenza e valorizzazione del territorio e delle sue molteplici potenzialità" rendendo difficoltoso il tentativo di fare rete tra i "diversi soggetti oltre a sfavorire il confronto e lo scambio tra le diverse professionalità".

Per sopperire a tale mancanza la richiesta è quella di ribaltare una brutta pagina della storia politica italiana e di trarre invece da questa vicenda un vantaggio per la comunità: rendere Villa Holdert una risorsa per i Castelli Romani, "luogo aperto a tutte le realtà sane, nell'offrire alle associazioni, alle aziende, ai singoli cittadini una importante opportunità di incontrarsi, scambiare idee e progetti, produrre nuovi contenuti e nuovo valore".

Pubblicato pochi giorni fa, l'appello ha riscontrato una diffusione notevole soprattutto sul web, attraverso i canali social e il passaparola.