Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

If Provincia then

Marino

"...Dobbiamo aver persone pronte ad investire sul "Sistema Castelli" un sistema che unisca tradizione e possibilità di innovazione, agilità e trasparenza amministrativa

Adriano Palozzi"

 

Con l'approvazione delle norme specifiche inserite nella manovra finanziaria approvata dal Parlamento, l'abolizione delle Province é ormai un processo deciso ed avviato.
L'Ente Provincia che abbiamo conosciuto, territorialmente molto esteso e sovraordinato rispetto ad un numero rilevante di comuni, dovrebbe essere sostituito da un ente ugualmente territoriale e ugualmente sovraordinato rispetto ai comuni che ne faranno parte (ma in numero di gran lunga inferiore), di dimensioni territoriali molto più ridotte, con poteri e competenze di coordinamento, di gestione e di sviluppo di aree omogenee dal punto vista territoriale, economico e culturale.
In questo quadro, I Castelli Romani sono un'area omogenea, caratterizzata da una propria identità territoriale, economica e culturale?

Lo sono indubbiamente e da sempre. Per quel che riguarda la mia Amministrazione affermiamo da sempre questa che crediamo sia una verità storica, culturale e antropologica talmente evidente al punto che siamo più volte rimasti stupiti, al contrario, proprio per i modi in cui dai piani alti della politica e anche delle amministrazioni provinciali romane, non sia in realtà mai stata presa più di tanto in considerazione l'area omogenea, come la chiama lei, dei Castelli Romani!

Se é cosí, quali sono gli elementi costitutivi di questa comune identità?
Vi sono elementi storico-culturali e antropologici, appunto, che si perdono nella notte dei tempi. Impossibile non tenere a mente l'epopea dell'antica Albalonga e la mitologica sfida tra Orazi e Curiazi. Poi, in maniera più prosaica ma non meno importante, vi è la condivisione di prospettive legate alla produttività del territorio: dall'agricoltura alla quale si legano le splendide tradizioni dei Castelli. Penso su tutte alla nostra Sagra dell'Uva di Marino, la più antica d'Italia, che penso lo si possa dire senza presunzione, raccoglie un po' tutte le tradizioni dei Castelli. Se ne accorse anche Petrolini o chi per lui scrisse Nannì - Una gita a li Castelli, brano conosciuto in tutta Italia che del no-stro territorio è considerato più che mai l'inno. Non da ultimo vi sono le prospettive di sviluppo futuro che devono vedere persone pronte a investire sul sistema Castelli. Un sistema che unisca - e non è uno slogan - tradizione e possibilità di innovazione, agilità e trasparenza amministrativa. Tutte possibilità che non vanno affatto sottovalutate, credo...

La cultura è un elemento connotante l'identità del Castelli Romani?
Indubbiamente sì, si sarà capito. La cultura rappresenta le fondamenta e il punto di forza radicato nella Storia di ciò che è l'identità dei Castelli Romani

È auspicabile la creazione di un Ente territoriale, Inter o sovra-ordinato rispetto ai Comuni dell'Area, per la governance dei Castelli Romani?
Sinceramente credo di no. Piuttosto vanno rafforzati e armonizzati i poteri dei sindaci. Altrimenti avremmo realizzato una moltiplicazione di poltrone più che un taglio...

Occorrerà trovare un giusto equilibrio tra le esigenze del singolo Comune e quelle più generali dell'area... Con quali strumenti e con quali modalità operative concrete?
Dovrà stabilirsi una maggiore connessione tra Comuni e Regione. La conferenza dei sindaci di un' "area omogenea" a mio avviso dovrà avere più poteri e non solo delle zone di competenza, come capita fino ad ora con la Provincia per interfacciarsi in maniera davvero collaborativa con la Regione. Ovvio che i Comuni dovranno essere messi nelle condizioni di governare queste aree omogenee. Oggi, purtroppo, questo non accade. Le situazioni finanziarie nei comuni sono a dir poco tragiche, purtroppo...

L'area dei Castelli Romani da sempre è fortemente interrelata con Roma. Solo nell'ultimo decennio un gran numero di romani ha lasciato Roma ed é venuta ad abitare qui da noi: la popolazione residente nei Castelli Romani é quadruplicata e si sono prodotti sul territorio gli effetti che conosciamo, a cominciare dal grave dissesto urbani-stico che non ha risparmiato persino i tesori più importanti della nostra natura e della nostra storia. Ora si parla anche di Città Metropolitana. Ancora una volta per i Castelli Romani si propone un tema eterno: come conciliare la salvaguardia dell'identità stori-ca, artistica, archeologica, culturale, paesaggistica, naturale, sociale ed economica dei Castelli Romani con l'oggettiva e necessaria interrelazione con Roma? I Castelli Romani non possono né isolarsi da Roma né "asservirsi" ai romani... Finora il problema è stato affrontato dai singoli Comuni ma non è stato risolto... Come affrontare il problema e quali le soluzioni per ottenere risultati migliori?
Più poteri ai Comuni e rapporto tra l' "area omogenea" dei Castelli e la Regione Lazio al pari di quello che c'è tra Roma e la Regione Lazio. Così deve accadere per tutte le province laziali. Alla Regione la capacità di limare il dislivello ancora troppo evidente tra Roma e il resto del territorio. Ai sindaci il dovere di presentare proposte e progetti sempre più validi e ambiziosi al punto di meritare l'attenzione necessaria che oggi manca e, in un modo o nell'altro, dovremo riuscire a creare.

 

Per la rubrica If Provincia then - Numero 110 maggio 2012