RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

The New World

Dopo “soli” 7 anni dalla sua ultima pellicola (lo straordinario La sottile linea rossa , uno dei più bei film degli anni '90), l'enigmatico Terrence Malick, il meno prolifico autore del cinema americano (con questo , quattro soli film in 33 anni di attività), torna dietro la macchina da presa con un film che aveva in testa fin dagli anni ‘70. Ambientata agli inizi del XVII secolo in Virginia, racconta l'incontro degli esploratori inglesi con i nativi americani , attraverso la lente della leggendaria storia d'amore tra il capitano John Smith ( Colin Farrell ) e la bella principessa nativa Pocahontas (la debuttante quindicenne Q'Orianka Kilcher ). Ma più che il pretesto per una riflessione sul colonialismo, sullo scontro di due civiltà e di due mondi agli antipodi, il film di Malick è soprattutto una meravigliosa elegia su una singolare e tenerissima storia d'amore. Lo sguardo e lo stile sono quelli che hanno reso il cinema del regista texano immediatamente riconoscibile, consacrandolo nell'olimpo dei grandi di tutti i tempi: c'è il rapporto tra l'uomo e la natura selvaggia e incontaminata, le divagazioni filosofiche, la dolente riflessione s ulla condizione esistenziale e sulla natura delle emozioni umane. La messa in scena, che rifiuta le convenzioni della narrazione classica, si fonda invece sull'uso reiterato delle voci off - espressioni di un pensiero interiore che, più che chiarire o commentare quanto accade sullo schermo, viaggia parallelamente ai fatti, offrendo nuove e più complesse chiavi di lettura -, e su un'idea di montaggio “interiore”, che non ha niente a che vedere però con gli “scherzi” modaioli di tanto cinema contemporaneo, ma che insegue piuttosto le sensazioni, i ricordi, i sentimenti, le passioni dell'anima. The New World non è però una pellicola perfetta, gli si possono rimproverare infatti certe lungaggini, alcuni passaggi irrisolti n ella sceneggiatura , una certa ridondanza nell'uso delle voci fuori campo (soprattutto quella di lei), ma le pagine dove la voce della natura prevale ed il finale sono una straordinaria sinfonia per gli occhi e per lo spirito, rappresentano l'esempio di ciò che dovrebbe essere il cinema e che invece spesso, purtroppo, non è.

“The new world” , USA, regia di Terrene Malick, 2005, con Collin Farrel, Q’Orianka Kilcher, Chris Bale
Per la rubrica Cinema - Numero 49 febbraio 2006