Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

If Provincia then

Provincia di Roma

Intervista a Nicola Zingaretti

Particolare della decorazione ad affresco con putto e aquila Imperiali

"Il governo di sistemi complessi, impone capacità di ascolto, di dialogo, di confronto e rapidità di decisione.
Dal punto di vista dell'architettura istituzionale,
la migliore forma di governance locale è rappresentata dalla Città Metropolitana,
un assetto istituzionale in grado di pianificare su area vasta lo sviluppo del territorio, salvaguardando le identità e le specificità locali." Nicola Zingaretti


Presidente Zingaretti, il Governo ha appena licenziato il Disegno di legge di Riforma delle Province, il suo giudizio?
Negativo. Con la riforma del Governo, le Province rimangono, ma funzioneranno peggio. Si voleva a parole semplificare lo Stato, invece si toglie semplicemente ai cittadini il diritto di eleggere chi gestirà milioni e milioni di euro e lo si consegna a un meccanismo di elezione, o sarebbe meglio dire di nomina, di secondo livello, cioè a quanto di più oscuro produce la cattiva politica. Sono anni che si parla di eliminare o limitare gli enti di secondo livello e non solo non si fa nulla, ma addirittura si teorizza che trasformando in questo modo le Province, esse funzionerebbero meglio. Non si comprende come, a livelli di Governo di questo tipo, si possano affidare competenze strategiche per lo sviluppo del territorio. E se posso aggiungerei un'ulteriore considerazione...

Quale?
Per cortesia evitiamo di parlare di risparmi: la spesa pubblica aumenterà e sicuramente diminuiranno e di molto la trasparenza e l'efficacia nel Governo dei territori. La riforma dunque è davvero stravagante, come è incomprensibile l' ostinazione a non voler ascoltare le ragioni di chi in questi mesi ha proposto una vera riforma del sistema del governo locale".

I Castelli Romani sono un'area omogenea, caratterizzata da una propria identità territoriale, economica e culturale?
Certamente i Castelli Romani si caratterizzano come area con una propria, forte, identità sociale, economica e culturale, oltre che territoriale. L'enogastronomia continua a rappresentare uno dei settori di eccellenza di questo quadrante della provincia di Roma, legato a doppio filo con il patrimonio ambientale, storico, archeologico e artistico e la capacità di saper produrre e promuovere importanti eventi culturali. Tuttavia, sempre più anche quest'area del territorio provinciale, si confronta e vive in osmosi con la Capitale e gli altri comuni dell'hinterland metropolitano. Il forte aumento demografico registrato negli ultimi decenni, inevitabilmente ha avuto importanti conseguenze economiche e sociali, a partire dai fenomeni del pendolarismo e dall'emersione di nuovi bisogni nella comunità dei cittadini.

È auspicabile la creazione di un Ente territoriale, inter o sovra-ordinato rispetto ai Comuni dell'Area, per la governance dei Castelli Romani?
Ritengo, come dicevo in precedenza, che non ci sia bisogno di creare un nuovo ente territoriale, quanto piuttosto realizzare il più velocemente possibile la Città Metropolitana. Questa, a mio giudizio, è la migliore riforma istituzionale della governance locale in grado di dare una concreta risposta ai bisogni delle nostre comunità e garantire uno sviluppo armonico e equilibrato del territorio. Un ente in grado di pianificare su area vasta le infrastrutture per la mobilità, il ciclo dei rifiuti, lo sviluppo urbanistico, commerciale e produttivo. Con la realizzazione della Città metropolitana, riusciremmo ad evitare inutili doppioni istituzionali, e quindi a semplificare e sburocratizzare il sistema amministrativo locale. Purtroppo, come sottolineavo in precedenza, si sta andando nella direzione opposta e questo non lascia presagire nulla di buono.

L'area dei Castelli Romani da sempre è fortemente interrelata con Roma. Solo nell'ultimo decennio un gran numero di romani ha lasciato Roma ed é venuta ad abitare qui da noi: la popolazione residente nei Castelli Romani é quadruplicata e si sono prodotti sul territorio gli effetti che conosciamo, a cominciare dal grave dissesto urbanistico che non ha risparmiato persino i tesori più importanti della nostra natura e della nostra storia. Ancora una volta per i Castelli Romani si propone un tema eterno: come conciliare la salvaguardia dell'identità storica, artistica, archeologica, culturale, paesaggistica, naturale, sociale ed economica dei Castelli Romani con l'oggettiva e necessaria interrelazione con Roma? I Castelli Romani non possono né isolarsi da Roma né "asservirsi" ai romani... Finora il problema è stato affrontato dai singoli Comuni ma non è stato risolto... Come affrontare il problema e quali le soluzioni per ottenere risultati migliori?
Il governo di sistemi complessi, impone capacità di ascolto, di dialogo, di confronto e rapidità di decisione. Dal punto di vista dell'architettura istituzionale, lo ripeto, la migliore forma di governance locale è rappresentata dalla Città Metropolitana, un assetto istituzionale in grado di pianificare su area vasta lo sviluppo del territorio, salvaguardando le identità e le specificità locali, e consentendo di fare le scelte in tempi adeguati. La Città Metropolitana avrebbe la forza, anche in termini di risorse economiche e di bilancio, per orientare la crescita dei vari quadranti territoriali sostenendo e promuovendo le vocazioni locali, mettendole in rete con gli altri comuni dell'hinterland e con la Capitale. Viviamo in una realtà sempre più interdipendente e a mio giudizio sarebbe uno sforzo vano, oltre che inutile, non tenerne conto. Per questo, però, dobbiamo essere attrezzati dal punto di vista istituzionale. Purtroppo la riforma delle Province in ente di secondo livello riduce al lumicino la possibilità di pianificare gli interventi su area vasta, e si lasciano sempre più soli i Comuni e le comunità locali.

Per la rubrica If Provincia then - Numero 110 maggio 2012