Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Sistema Territorio

Di stazione in stazione E di porta in porta

L’ingresso alle città dei Castelli Romani. Albano, Frascati, Velletri

La prima porta-stazione dei Castelli Romani venne fatta a Frascati. La linea ferroviaria che partiva da Roma fu inaugurata il 7 luglio 1856, all'arrivo si scendeva in località Campitelli, a qualche chilometro da Frascati, poi dopo il prolungamento della tratta nel 1884 si inaugurò la nuova stazione nel centro città. Il fronte ha delle severe ma eleganti arcate. Se le campate fossero a "trilite" sembrerebbe quasi la Porta di Brandeburgo. Ai viaggiatori di fine '800 la stazione preannunciava l'eleganza e la bellezza di Frascati meglio di qualsiasi agenzia pubblicitaria.
Subito pochi anni dopo, nel 1863, Pio IX fa costruire la linea ferroviaria Roma- Velletri. La stazione oggi è capolinea, ma in origine proseguiva fino a Napoli sulla tratta Roma-Velletri-Segni-Frosinone e Ceprano che era la stazione di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle due Sicilie.
Velletri si compone di diversi edifici, oltre la stazione c'è lo scalo merci, vari servizi ed il dopolavoro ferroviario. La facciata è più compatta rispetto a Frascati senza arcate ma dotata di una certa eleganza nelle proporzioni. All'ingresso un avancorpo a tre portali segnala gli ingressi alla biglietteria.
Nel 1889 viene inaugurata la terza importante ferrovia dei Castelli Romani di collegamento tra Roma ed Albano Laziale. La stazione di Albano ha per certi versi la stessa tipologia di quella di Velletri, due soli piani senza dislivelli con portali centrali a lunette sovrapposte staccate al primo piano e modanature semplici alle finestre del secondo. I piani sono separati da un evidente marcapiano che ben si compone con le paraste che suddividono la facciata in tre spazi.

La partenza

Le stazioni hanno sostituito le antiche porte.
Un tempo per partire dalla città si doveva aprire una grande porta tra le mura fortificate, sospinti dalla voglia di uscire e accompagnati dal vento che odorava di case.
Oggi, se viaggi in treno, attraversi una stazione che è come la porta, si apre al mondo e si richiude, ti aspetta, ferma, immobile. Puoi anche non tornare più, lei ti aspetta comunque.

L'arrivo

Un tempo per entrare in città si doveva attraversare l'ambito di una grande porta spinti dal vento della campagna. Oggi l'atrio di una stazione è solo uno dei tanti ingressi possibili ma è quello che di più evoca l'arrivo. Come la porta, la stazione è una pausa, un fermo immagine, un luogo che, appena arrivi, ti cinge e ti prepara l'ingresso. E' il segnale di inizio dell'ambiente urbano, prima caratteristica della città, il primo concreto contatto. Oltre quello spazio che da viaggiatore attraversi la prima volta c'è un posto nuovo, nelle arcate, nei corridoi, nei manifesti e negli avvisi cerchi le prime informazioni e la speranza di una buona accoglienza. Oltre quello spazio che da abitante ritrovi, quando giungi a casa, ci sono tutte le storie lasciate che sembrano venirti incontro e il conforto o l'angoscia di essere tornato.

Per la rubrica Sistema Territorio - Numero 107 dicembre 2011