Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

Nino Manfredi e Sylva Koscina ad Albano: Vedo nudo (1969)

"L'ex Ospedale Civico di San Giuseppe è la location principale di un episodio che oggi chiameremo di malasanità"

Stroncato dalla critica, ma grande successo al botteghino, rivisto oggi vale ancora, oltre che per la strepitosa prova di Nino Manfredi, che vinse meritatamente il David di Donatello come miglior attore protagonista, come riflessione cinica e sarcastica su costumi, manie, tabù e aberrazioni sessuali dell'Italia postsessantottina. La formula che Dino Risi adopera è tra le più classiche di quegli anni: il film a episodi. Non tutte le frecce vanno a bersaglio, ma negli episodi più riusciti (La diva, Ornella, Processo a porte chiuse e Vedo nudo) il regista si conferma uno dei maestri della commedia all'italiana con un film piuttosto spregiudicato per l'epoca. Intitolato La diva, l'episodio che apre il film racconta di un'attrice di successo, interpretata da Sylva Koscina nei panni di sé stessa, che soccorre per strada una vittima di un incidente stradale e lo trasporta all'ospedale più vicino...
Numerosi esterni del film sono girati ad Albano Laziale. La splendida Lamborghini Islero, guidata dalla Koscina, percorre via San Francesco nei pressi dell'incrocio con via Selvotta (all'epoca non c'erano ancora i marciapiedi), mentre nella sequenza successiva la vediamo fermarsi nella piazzetta antistante il vecchio Ospedale Civico di San Giuseppe. Qui la diva viene riconosciuta da tutti: pazienti, medici e infermieri le si fanno attorno per complimentarsi, chiederle autografi e scattare foto con lei. In particolare il primario, il professor Cacopardo (Nino Manfredi), per far colpo sulla bella attrice le mostra orgoglioso i reparti del suo ospedale e le parla di un romanzo che ha scritto in gioventù. Dopo una lunga cerimonia di commiato, la Koscina riesce finalmente ad allontanarsi a bordo della sua Lamborghini, percorrendo in discesa sempre via San Francesco. Quando il primario ritorna al proprio dovere professionale, per il ferito è troppo tardi.
L'Ospedale Civico di San Giuseppe è la location principale del film. Dell'edificio, realizzato nella seconda metà dell'Ottocento su progetto del noto architetto Andrea Busiri Vici e all'epoca del film ancora funzionante come ospedale, è riconoscibile la facciata prima dei lavori di restauro della metà degli anni '80. Sono ancora visibili, infatti, la pensilina dal vago gusto Liberty e la vecchia insegna, poi rimosse. Oggi completamente rimodernato, ospita gli Uffici Comunali dei Servizi Sociali.

Per la rubrica Cinema - Numero 106 novembre 2011