RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Intercultura

Quando l’intercultura vuole essere di casa

Lanuvio:“Castelli in Africa” 2008… 2011

Sicuramente iniziare non è stato facile. Che l'idea di dar vita ad un festival culturale da dedicare all'Africa dell'Ovest fosse appassionante e magnifica, per le menti da cui a suo tempo è scaturita, è stato unanimemente chiaro sin da subito. Altrettanto palesi erano tuttavia le difficoltà che la Comunità Giovanile Zampanò, Associazione Culturale con sede nel Comune di Lanuvio che riunisce ragazzi provenienti da diversi luoghi dei Castelli Romani, nonché artefice del progetto, avrebbe dovuto affrontare per la sua realizzazione. Difficoltà insite ad ogni primo tentativo organizzativo, ad ogni prima messa in pratica di una grande idea, laddove si pecchi un poco di inesperienza...

Eppure, già dall'edizione capolista, datata 2008, "Castelli in Africa" si è rivelato un successo: quattro giornate di settembre a supporto delle diverse espressioni della cultura west-africana, la musica e la danza su tutte, proposte al numeroso pubblico tramite concerti, stages, proiezioni, incontri, nella splendida cornice del parco archeologico di Villa Sforza Cesarini a Lanuvio. Ed il ventaglio delle collaborazioni artistiche si è fatto da subito prezioso, fregiandosi di nomi internazionalmente conosciuti: dai "Bemankan" ai "Nidi d'Arac", passando attraverso la "Red Stripes Reggae Band" ed il gruppo "Wamde", per quanto riguarda le formazioni in concerto; ed ancora artisti del calibro di Babara Bangoura, Thomas Guei, Sourakhata Dioubate, Bebey Youla, Alain Nahi, per le lezioni-stages dedicate agli strumenti e alle danze di diverse tradizioni dell'Africa occidentale. Di passo alla cultura, la solidarietà, a cui la Comunità Giovanile Zampanò ha sin da subito scelto di offrire altrettanta parte nel festival: associazioni come "Emergency", "Gialuma Onlus", "Chiara per i bambini del mondo" e molte altre, sono state accolte nello spazio fieristico interno all'area di svolgimento dell'evento, come pure hanno potuto esporre i loro progetti in convegni ed incontri pomeridiani.

Di tutto questo, l'amministrazione comunale lanuvina si è fatta sin da principio istituzione sostenitrice e patrocinante, grazie soprattutto alla fiducia che l'Assessore alla Cultura Dianora Grassi ha manifestato e continua tenacemente ad esprimere per il progetto. E, di riconoscimento in riconoscimento, per "Castelli in Africa" è arrivato di seguito anche l'appoggio, non solo economico, da parte della Provincia di Roma, dell'Assessore alle Politiche Culturali Cecilia D'Elia in primis. Ecco dunque che la seconda edizione del festival ha potuto vedere ampliato il proprio raggio ad interessare, oltre al Comune di Lanuvio, i limitrofi Velletri e Genzano di Roma, inserendo nel programma il convegno "Africa: Vita suoni e parole" - organizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" -, proiezioni e concerti per il mese di luglio. Il ritorno alla sede natia è stato ancora per il primo fine settimana di settembre, con la riproposta della formula vincente già sperimentata: la tradizione della Costa D'Avorio ha aperto i concerti con l'ensemble "Sounan", mentre i "Foli Kan" hanno trascinato il pubblico nelle atmosfere della Guinea; per l'afro-reggae, notevole successo ha riscosso la formazione degli "Zaman", mentre la chiusura del festival è avvenuta a mezzo degli storici "Africa Unite", alla presenza dello stesso Assessore provinciale D'Elia. Durante il giorno, tra la zona destinata al campeggio libero, l'area fieristica e gli ulteriori spazi del Parco Sforza Cesarini, astanti seguaci delle culture africane e semplici curiosi hanno nuovamente potuto cimentarsi nello studio delle percussioni e della danza di tradizione guineana; di strumenti melodici come il balafon e la kora dal magico suono; hanno infine potuto approcciare alle danze di provenienza mediterranea quali la pizzica e la taranta. Sul versante delle associazioni a scopo solidale ospitate nella quattro giorni del 2009, è sicuramente spiccata la Onlus - progetto "Chiara per i bambini del mondo", che ha interamente devoluto il ricavato del suo stand gastronomico alla costruzione di una scuola in Brasile.

E con un programma ampliato ad interessare l'intera area geografico-culturale del Continente africano e del Mediterraneo, la terza edizione di "Castelli in Africa" è davvero stata all'insegna della solidarietà nazionale ed internazionale, attraverso la dedica di due delle quattro serate lanuvine rispettivamente alle associazioni "Libera contro le mafie" ed "Emergency", cui la Comunità Giovanile Zampanò ha destinato il ricavo dei concerti. Spettacoli vari e di altissimo livello si sono dunque al solito alternati sul palco: dalla tradizione egiziana degli "Ons", con il maestro Samir Elturky, alla formazione afro-reggae dei "Labicanians"; dalla multiculturale "Med free Orchestra - Orchestra Libera del Mediterraneo", passando per l'ensemble originario della Costa D'Avorio degli acrobatici "Giguywassa" e per i siculi "Ipercussonici", alla ben nota formazione degli "Officina Zoè", il cui repertorio di pizziche e tarante ha assunto nuova forma sotto il tocco strepitoso del tamani del griot malinké Baba Sissoko. E ancora, stages e workshop di percussioni, danza afro e mediterranea, stavolta con i maestri Jean Louis Degré, Landry Nahi Franck, Gerard Diby, Anna Cinzia Villani. Nella quattro giorni di settembre, ampio spazio è stato inoltre dedicato alla diffusione della causa, purtroppo poco conosciuta, del popolo esiliato dei Sahrāwī, attraverso la mostra fotografica della spagnola Marisa Martìl Garçia allestita presso la Sala delle Colonne interna alla Villa Cesarini, con la curatela di Veronique Nantista e Chiara Mannoni.

Da qui, indietro verso i mesi di luglio ed agosto 2010, e dunque agli appuntamenti di Genzano di Roma - con il secondo convegno in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", "Romani d'Africa: storia, cultura, commerci", dal taglio storico-archeologico -, e Velletri - dove, presso il "Teatro di Terra", è andato in scena lo spettacolo "Poetica danza selvaggia", con la regia di Francesca Bastianelli -, a cui si è aggiunta la collaborazione con il comune di Albano Laziale, che ha ospitato la Comunità Giovanile Zampanò e "Castelli in Africa" per un concerto nell'ambito della manifestazione "Albano estate".

Tre edizioni dunque, la quarta all'orizzonte. La cui realizzazione, vogliamo qui tuttavia confessarvi, si prospetta non priva di difficoltà... Il vigente corso politico appare in effetti orientato al risparmio, la ripartizione culturale dell'ente provinciale romano risente della stretta dei rubinetti operata dalla più alta Regione Lazio. Ed è a dir poco avvilente, valga questo per un qualsiasi Paese democratico, vedere come la cultura sia sempre il primo settore a dover cedere alle pressioni dell'economia. Ciò dato, la Comunità Giovanile Zampanò non rinuncia e prosegue ad ogni modo con convinzione nel progetto "Castelli in Africa", lavorando ad una programmazione del 2011 che sia a portata. Ecco quindi che per luglio la cittadinanza di diversi Comuni castellani potrà godere di una mostra fotografica itinerante dedicata all'illustrazione delle tre edizioni precedenti del festival stesso, di volta in volta allestita lungo l'arco del mese presso Genzano di Roma, Velletri e, con un'estensione ulteriore del raggio d'attività, Nemi. Contemporaneamente all'esposizione fotografica, la città di Genzano sarà inoltre ospite di "Castelli in Africa" per una proiezione indirizzata ai bambini.

In agosto, come per lo scorso 2010, è prevista la tappa di Albano Laziale, con un concerto di musica tradizionale mediterranea nell'ambito della manifestazione "Albano estate". E, dulcis in fundo, le giornate lanuvine, previste per il secondo fine settimana di settembre ancora presso la Villa Sforza Cesarini. Il programma, che contempla la partecipazione di formazioni dedite alla musica africana delle diverse tradizioni occidentali, come pure del Nord del Continente e all'afro-reggae; di ensembles votati alle memorie musicali mediterranee, spaziando dal Sud Italia alla Grecia, è in via di definizione, e sarà articolato secondo la sperimentata e felice distinzione tra workshop-lezioni illustrative durante il giorno e concerti serali.

Tutto questo alla classica presenza di progetti solidali ed associazioni, con i quali la Comunità Giovanile Zampanò non smette di collaborare, e senza tralasciare il terzo appuntamento convegnistico in cooperazione con l'Università degli studi di Roma "Tor Vergata".
Una sfida quindi? Sul piano fattivo, l'abbiamo visto, e nonostante gli scogli che si profilano controluce, il "Festival Internazionale di Musica, Danza e Cultura dell'Africa e del Mediterraneo" di Lanuvio è già realtà. Se vogliamo dunque identificare quella che è la vera sfida di questo progetto, "Castelli in Africa" mira ad essere ribellione alla chiusura, al timore, alla diffidenza verso l'altro e l'altrove, all'inconscia volontà, data dalla paura, di non vedere ciò che ci circonda. Molto meglio di una provocazione, "Castelli in Africa" è un gentile invito: per il pubblico, alla semplice curiosità verso ciò che non si conosce. Un invito a lasciarci insegnare qualcosa in più riguardo noi stessi.

info e programmi
WWW.CASTELLIINAFRICA.IT

Per la rubrica Intercultura - Numero 103 luglio 2011