Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

Dieci domande al Presidente della Strada dei Vini dei Castelli Romani

Roberto Rotelli, Presidente della Strada dei Vini dei Castelli Romani, ci riceve nella bella sala di degustazione vini della sua azienda vitivinicola di Monte Compatri. Pochi attimi per i convenevoli e subito ci immergiamo in temi d'interesse enologico, in particolare quelli del comprensorio dei Castelli Romani.
Gli argomenti sono molteplici. Uno su tutti: la commercializzazione dei vini. La domanda del mercato locale è in lenta ma continua ascesa mentre di quello nazionale è ancora bassa.
Il recente Vinitaly di Verona ha fornito, tuttavia, indicazioni generali di cauta ripresa. Vedremo! La Strada dei Vini dei Castelli Romani con le iniziative programmate e con i finanziamenti in arrivo può (o potrebbe) fornire un apporto diretto e indiretto alla "risalita" del settore.
E allora per meglio articolare la materia formuliamo al Presidente alcune specifiche domande.

Come e da chi sono coordinate le iniziative inerenti la Strada e come sono sensibilizzate le aziende del settore?
L'azienda aderente trova tutte le informazioni sul sito internet della Strada www.stradadeivinideicastelliromani.com
Il sito è ben corredato e ben gestito.
Sono utilizzate, poi, mailing list giornaliere e agenzie di stampa. Ricordo anche il compito fondamentale che svolge la Camera di Commercio di Roma con l'Azienda Romana Mercati, quello della Provincia e della Regione Lazio. Non va dimenticato, inoltre, il contatto diretto e la preziosa attività svolta dai V. Presidenti Paolo Cacciani e Umberto Morelli, e da tutto il Consiglio di Amministrazione della Strada da me presieduto.

Per la vastità del comprensorio vitivinicolo dei Castelli Romani e per le diverse tipologie di vini prodotti, il numero delle aziende aderenti alla Strada non è esiguo?
Le aziende sono circa quaranta. Credo che non siano poche, considerando che tra queste vi sono i Soci di tutte le Cantine Cooperative del comprensorio castellano.
Il problema magari è un altro: credere o non credere nell'associazionismo. Altri importanti sodalizi del settore vitivinicolo hanno, negli ultimi mesi, dimezzato il numero degli aderenti!

Qual è il programma previsto per la formazione degli operatori del settore?
Esiste il Progetto integrato della Filiera vitivinicola "Valorizzazione della viticoltura nei Castelli Romani". Il progetto, proposto dalla Strada, è curato dal G. A. L. Terre di qualità - Castelli Romani e prevede anche la formazione e l'aggiornamento tecnico per gli operatori del settore vitivinicolo del territorio con i seguenti percorsi: gestione della filiera del vino; nuove tecnologie agronomiche -enologiche della filiera del vino, compreso un corso per Assaggiatori - 1° livello - riconosciuto dall'O.N.A.V.; sostenibilità ambientale nella filiera del vino biologico. (bando on-line sul sito del GAL)

Come sono selezionate le aziende che desiderano aderire alla Strada?
Nella fase iniziale la selezione è stata curata dal Comitato promotore della Strada; oggi la decisione spetta al CdA della Strada. I requisiti minimi, comunque, sono stabiliti dal Regolamento della Strada.

Dato un certo campanilismo che ancora oggi, purtroppo, permane tra i Paesi dei Castelli Romani, non c'è rischio che la "Strada dei Vini" si trasformi in "Strade dei Vini", senza alcun coordinamento?
Non sono d'accordo. Non c'è campanilismo all'interno della Strada. Ad esempio tra l'area del vino doc del Frascati e quella del vino Colli Lanuvini esiste una forte collaborazione ed è così anche nelle altre zone.

Quali sono le iniziative previste per ristoranti e agriturismi dei Castelli Romani affinché propongano prima di tutto vini e menù del territorio?
La soluzione, purtroppo, non è facile e per molteplici motivi. Il Comune di Marino, ad esempio, da tempo ha adottato la riduzione della TARSU per i locali associati alla Strada e che s'impegnano a mettere in primo piano i prodotti locali. Potrebbe essere di esempio per tutti gli altri comuni del territorio.

Qual è il contrassegno ufficiale che le aziende associate saranno autorizzate a mostrare?
Esiste il logo della Strada e per il momento non sono previsti altri "marchi" specifici.

I vini dei Castelli come si collocano sul mercato di Roma?
Tanta strada è stata fatta ma ce n'è ancora molta ... da fare! Nella Capitale è ancora più facile trovare vini di tutte le Regioni italiane, rispetto ai vini doc dei Castelli. E' un'anomalia che deve essere superata al più presto.

Come è organizzata l'accoglienza enoturistica da parte delle aziende aderenti alla Strada: degustazione vini, ristorazione, pernottamento, etc.?
Esistono aziende vitivinicole, non moltissime, che sono ben organizzate e che riescono in modo egregio a "fidelizzare" l'enoturista. Altre si stanno attrezzando ma i costi sono alti. La Strada è dal lontano 2006 che non riceve finanziamenti dalla Regione ne tanto meno da altri Enti.

La Strada è ancora oggi un "contenitore vuoto"?
La cosiddetta Strada è fatta di aziende vitivinicole, ristoranti ed enotecari ma soprattutto di persone che dedicano il loro tempo all'associazione senza percepire gettoni di presenza o quant'altro, con il solo scopo di valorizzare il Territorio nel quale sono cresciuti ed operano. Chi adotta la definizione di "contenitore vuoto" si faccia avanti con iniziative concrete e realizzabili, criticare è facile, realizzare meno!

Presidente, grazie per l'ospitalità e per le risposte che ci ha fornito. La ricontatteremo, con il suo permesso, tra qualche mese per verificare insieme le novità e i "progressi" della "Strada".

 


 

ENOPILLOLE

PIGIATURA
Consiste nello schiacciamento degli acini per causare la fuoriuscita del mosto. Lo schiacciamento può essere eseguito in vari modi e precisamente con le mani, con i piedi, con particolari macchine azionate a mano o a motore.
Le macchine si distinguono in pigiatrici (usate per il solo schiacciamento degli acini) e in pigiadiraspatrici (oltre a schiacciare gli acini, separano i raspi dalle bucce e dal mosto).

VINIFICAZIONE IN BIANCO
Fermentazione del mosto di uve bianche o di uve rosse senza la presenza e la macerazione delle vinacce.

VINIFICAZIONE IN ROSSO
Fermentazione del mosto di uve bianche o di uve rosse in presenza e con macerazione delle vinacce.

BIBLIOGRAFIA
De Angelis G. e S., Crea il tuo vino, Enohobby editrice, Roma.
Quaderni di enologia, Com'è questo vino? Degustiamolo insieme, Enopanorama, Enoclub Castelli Strade e Vini, Ciampino, 2007.

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 102 giugno 2011