Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Folklore

Gemellaggio Folk

Spesso le feste civili si intrecciano con quelle religiose. È questo il caso del primo maggio di Nemi dove con la festa del lavoro si festeggiano anche i santi patroni Filippo e Giacomo. Festa speciale dunque sottolineata da una manifestazione che vede i gruppi di danza e musica della tradizione locale Civita Folk di Lanuvio e Folklandia di Genzano insieme a 'U Rembombu di Nemi dare vita ad uno spettacolo itinerante lungo il corso Vittorio Emanuele, tra piazza Roma, ingresso della città, e piazza Umberto I, cuore del centro storico. Tutto inizia in piazza del Municipio davanti la chiesa di S. Maria del Pozzo costruita da Mario Frangipane nel XVII secolo, parrocchia di Nemi dedicata alla Madonna con i Santi Filippo e Giacomo riconosciuti protettori della città. All'interno della struttura religiosa, nella navata, è steso lo stendardo, pronto per la processione che apre i festeggiamenti. È sorprendentemente illuminato da un fascio di luce naturale che si diffonde dalla cupola all'interno, in una giornata, prevista incerta, e che invece volge decisamente al chiaro con ampi squarci di sole. Questo eccezionale stendardo realizzato per le Confraternite presenti a Nemi nel 1787, misura quasi quattro metri per tre ed è composto di due tele di lino. In una parte mostra i due santi patroni al fianco della Madonna del Pozzo, in una posa che ricorda, nei modelli, alcune statue della basilica di S. Giovanni. Essi stringono, nella equilibrata ma intensa composizione del tessuto, gli emblemi del martirio. L'altro lato della tela mostra la Madonna del Rosario e S. Domenico nell'atto del predicatore. Sostituisce sicuramente stendardi di più antica fattura dei quali resta traccia nelle memorie delle visite pastorali dei Vescovi della diocesi, utilizzati nelle processioni con finalità anche propiziatorie e nella benedizione dei raccolti. Nel primo pomeriggio sono invece gli stendardi dei tre gruppi folk che aprono una sfilata al suono degli organetti, armoniche, chitarre, mandolini ed al ritmo dei tamburelli fino a piazza Roma dove inizia lo spettacolo. Brevi soste lungo il corso offrono l'occasione per proporre balli e musiche. Le danzatrici di Lanuvio, i gruppi di Genzano e Nemi alternano le loro esibizioni fatte di saltarelli, pizziche, quadriglie, tarantelle riprese dalla tradizione popolare Italiana e locale. Per le ragazze del Civita Folk di Lanuvio, è la prima esibizione pubblica; le ampie gonne rosse del tipico costume della città di Lanuvio roteano, i fazzolettini bianchi sventolano, al ritmo incalzante e trascinante della pizzica. Applausi.
Genzano presenta passi e sorrisi accattivanti; giovanissimi interpreti ballano accanto ai veterani del gruppo. 'U Rembombu di Nemi saluta in musica e danze gli ospiti e il pubblico che letteralmente circonda i gruppi durante il ballo. L'ultima parte della manifestazione si svolge a Piazza Umberto I all'ombra del vuoto e silenzioso Castello che fu proprietà di molte illustri casate e nobili famiglie; vigile imponente e severa struttura che con l'eccezionale torre cilindrica, da molti secoli, rappresenta il cuore e il simbolo della città di Nemi. Da recuperare alla vita attiva della comunità al più presto, questo palazzo delimita uno spazio architettonico e scenografico di particolare attrattiva e singolare bellezza, armonia e proporzione. In questa incantevole piazza si concludono le coreografiche esibizioni dei gruppi con un messaggio di pace (la danza dell'albero e dei nastri) e nel segno dell'amicizia, in questo primo incontro di cultura, di musica e balli nella tradizione delle città di Lanuvio, Genzano e Nemi.

Per la rubrica Folklore - Numero 102 giugno 2011