La nascita del Consorzio risale al mese di maggio dell'anno 1949 con la Denominazione di "Consorzio per la difesa di vini pregiati e tipici di Frascati". Oggi, in base alle attuali normative, ha assunto la denominazione di "Consorzio Tutela Denominazione Frascati".
Fanno parte del Consorzio 650 produttori con più di trenta aziende vinificatrici e imbottigliatrici (circa l'85-90% della produzione totale). Il Frascati è stato tra i primi vini italiani a conseguire il riconoscimento della D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata).
La zona di produzione comprende i Comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone e parte dei Comuni di Roma e Monte Compatri, per un totale di circa 1650 ettari di vigneti, dai quali si ottengono circa 140.000 ettolitri di vino Frascati.
Mauro De Angelis ci riceve a Frascati presso la Sede del Consorzio.
Volentieri si sottopone al nostro "bombardamento" e le sue risposte sono nette, precise e sintetiche.
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1.
Quali sono i compiti istituzionali del Consorzio?
Attività promozionale per la denominazione e vigilanza. Il Consorzio è un "tavolo imprenditoriale" intorno al quale si possono decidere iniziative, valori, rese, contingentamenti, etc.
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2.
Quante sono le aziende aderenti? Come sono composte?
Una quarantina. Ormai, ed è un bene, si sta accorciando la filiera e gli stessi soggetti interessati rappresentano più ruoli.
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3
Le aziende aderenti in quale percentuale della produzione globale sono rappresentative della D.O.C. Frascati?
Circa il 90% della produzione.
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4
Perché l'obbligatorietà dell'imbottigliamento in zona del vino Frascati?
Quali sono i vantaggi?
E' uno strumento e se ne faremo un uso virtuoso avremo enormi vantaggi come quelli di legare il nostro vino alla cultura e alla storia del territorio.
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5.
Quali sono i motivi delle contestazioni dell'imbottigliamento obbligatorio in zona?
Sostanzialmente riguarda alcune cantine già interessate alla commercializzazione dello sfuso e che temono una eccessiva chiusura di mercato.
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6.
Con il passaggio del Frascati superiore dalla D.O.C. alla D.O.C.G. (Denominazione di Origine controllata e Garantita), a parte l'auspicata migliore "visibilità " del prodotto, si è certi di garantire nell'immediato al produttore una più alta remunerazione?
Sarà quasi fisiologico. Importante è evidenziare "solo" il Frascati di eccellenza che già si produce.
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7.
E in che modo? Pensando che ciò avvenga in "automatico", o con quali azioni (marketing, etc.)?
Sicuramente saranno necessarie azioni divulgative e promozionali della denominazione e noi lo faremo.
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8.
Perché la Strada dei Vini non decolla? Quali sono le iniziative del Consorzio per uno sviluppo della stessa? E' importante la selezione delle aziende, o è sufficiente la sola adesione del produttore?
Purtroppo non abbiamo sensazioni di decollo. Va certamente ricercata da parte di tutti una più proficua coordinazione, senza creare altre sovrastrutture.
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9.
Che importanza ha per il Consorzio la valorizzazione dell'intero comprensorio vitivinicolo dei Castelli Romani (punti di accoglimento turistico, visite enoculturali guidate, fiere, mostre, concorsi nazionali e internazionali, etc.) e non solo quella del territorio della D.O.C Frascati?
E' assolutamente importante. Frascati è un pezzo di un sistema ma vedo una scarsa coordinazione, anzi un proliferare di iniziative scoordinate. Sono ormai diversi anni che ci lamentiamo di questa situazione: fare sistema è indispensabile.
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10.
Quali sono le priorità sotto l'aspetto vitivinicolo, enoturistico e culturale?
E' importante che il consumatore sappia riconoscere nel "Frascati" l'espressione positiva delle nostre tradizioni e del nostro territorio.
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Ci congediamo e ringraziamo. Auguri Presidente! Sicuramente il compito da svolgere non è tra i più semplici.