Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Tafter

iPad segnerà la fine della carta stampata?

iPad si sta proponendo per sostituire completamente la carta stampata, al punto che tutte le più grandi testate giornalistiche stanno correndo per mettere a disposizione le loro versioni digitali da leggere "comodamente" su schermo con abbonamento annuale. La Repubblica per iPad e altre importanti testate sono disponibili con costi che si aggirano sui 15 euro mensili. Ma non basta. L'inizio di questo anno scolastico è stato segnato anche da sperimentazioni ove si è pensato di sostituire integralmente i libri di scuola con gli iPad. Apple sta spingendo molto il suo business nella direzione dell'e-learning proponendo negli USA convenzioni di tipo educational alle scuole che vorranno dotarsi di tale strumento e questo business approda ora anche in Italia. Nello stesso storico momento l'iniziativa di portare Internet nei paesi più poveri promossa da Nicholas Negroponte (il guru di Internet nel MIT degli anni passati), raggiunge particolari successi come ad esempio in Perù, ove ci si vanta di aver portato un Laptop per ogni bambino in tutto il livello della istruzione primaria, costituita da una popolazione di tre milioni di studenti e qualche migliaio di maestri. In Italia la sperimentazione appena avviata e che sta facendo molto scalpore è relativa a qualche decina di studenti che riceveranno dal governo un iPad, in comodato d'uso, da utilizzare a lezione al posto di libri, carta e matite!
Nell'ipotesi di una diffusione di massa le famiglie italiane dovranno permettersi una ulteriore spesa di 500 euro per ogni figlio che va a scuola, nella coscienza che non si potranno realizzare sogni di finanziamento per l'alfabetizzazione informatica da parte dello Stato, come invece sta avvenendo in molti paesi terzi, ben sapendo che la situazione economica non permette al paese questo ulteriore indebitamento. Non si può neanche pensare di incrementare la produzione di iPad nella speranza che così la casa produttrice possa ridurre il costo unitario, nel momento in cui sappiamo benissimo che iniziative simili in corso nel mondo trovano difficoltà a far scendere il costo dell'apparato al livello dei possibili 100 euro sostenibili, come ad esempio nell'iniziativa, sempre di Negroponte, One Laptop per Child che si è proposta l'obiettivo di costo pari a 100$ per laptop da distribuire a tutti i ragazzi nei paesi del Terzo mondo. In America Latina si vedono per le strade, anche di campagna, molti ragazzi con il Laptop XO di Negroponte connessi ad una WiFi, alla quale si accede liberamente da ogni punto del paese, nell'intento di mostrare alla mamma che sta in casa, tramite la videocamera integrata, cosa stanno facendo.
L'esperimento che è in corso a Bergamo al Liceo Lussana, servirà a testare con mano la possibilità di trovare nuovi modi di insegnamento e per portare a termine tutte quelle operazioni svolte fino a oggi su carta: gli iPad serviranno anche per svolgere i compiti a casa e quelli in classe.
Evitando commenti eccessivamente speranzosi o troppo disfattistici si dovrebbe attendere la fine dell'anno scolastico per capire quale sarà il dichiarato motivo del tracollo dell'iniziativa. Si pensa già al fallimento della politica del comodato d'uso in cui il deterioramento dell'apparato impatterà al punto che sarà difficile il riutilizzo per un altro studente, oppure ai danni fisici, specialmente a livello oculistico, indotti dall'uso prolungato di tecnologie a visione LCD. O, peggio ancora, alla presa di coscienza di non aver potuto disporre in formato digitale di tutte le fonti necessarie ai programmi di insegnamento scolastico. Quali dubbi e paure potranno essere mitigate se scoprissimo domani che la visione prolungata dell'iPad, quale quella che potrebbe essere richiesta dal tempo dedicato alla scuola durante l'arco della giornata, porta problemi oculistici? Si dovrà introdurre un limite al tempo passato davanti a un video. Restare troppe ore davanti ad un video può rappresentare un rischio per la salute: lo conferma anche la Legge 626/94 sulla Sicurezza del Lavoro.
Da Bergamo arriva comunque la notizia che al termine della sperimentazione ci sarà un convegno finale, appositamente studiato per consentire a studenti e insegnanti di divulgare la loro esperienza.
Ma nel frattempo è lecito domandarsi se desideriamo veramente questo tipo di evoluzione digitale che si appresta a sostituire del tutto la carta stampata. Se siamo disposti cioè veramente a sostituire il giornale e i libri con un LCD luminoso. La sperimentazione degli e-book va avanti da tempo, ma specialmente da quando è uscito l'iPhone molti di noi si sono trovati a che fare con sistemi di lettura su video LCD. La sensazione è che sicuramente questo è quello che il futuro prossimo ci porterà ma con una tecnologia ancora molto da affinare e che probabilmente non è quella di cui ora disponiamo.

Per la rubrica Tafter - Numero 95 ottobre 2010