Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Taccuino Poetico

Diarista, così ama essere definito Natale Sciara, poeta e prosatore e attivissimo operatore culturale nella città di Ciampino - dove vive - e nell'area dei Castelli Romani. Originario di Jesi, Sciara vive i luoghi di elezione e di frequentazioni con piena appartenenza, considerando ogni altrove angolo della propria patria non circoscrivibile entro limiti geografici e ideali.
Cittadino del mondo, dunque, curioso di esplorare al massimo l'universo delle possibilità, col suo sguardo di uomo e di artista.
Il Taccuino poetico di Natale Sciara - EdiLet 2009 - è la terza raccolta di prose di questo autore che prende spunto per le sue opere dai fatti della vita, che costantemente osserva e annota. Occasioni particolari, viaggi, ricorrenze, vicende personali ed eventi di rilevanza mondiale, così come stati d'animo, sensazioni e riflessioni, una volta catturati e racchiusi nei foglietti di un notes diventano momenti da tradurre e compattare poi, per una leggibilità che non è mai avulsa dal contesto e sempre attenta alla sensibilità del lettore.
Mentre ne Il taccuino del vecchio di Ungaretti si riconferma il pessimismo sulla condizione umana che pervade tutta l'opera del grande rappresentante dell'Ermetismo, fortemente agganciato al pessimismo leopardiano, nelle opere di Sciara si respira certamente la consapevolezza della transitorietà del vivere e l'infelicità che inevitabilmente l'accompagna, ma anche una chiara intenzione di esserci comunque vada, sapendo cogliere via facendo il bello e il buono che la vita offre, e conservarlo vivo e trasmettibile mediante il prodigioso potere della parola scritta.
Un taccuino pieno di appunti vari, pieno di vita vera e di reale interesse per quanto ruota attorno all'autore in termini di espressione artistica - con evidente predilezione per le arti figurative - è quanto ancora una volta Natale Sciara propone ai suoi ormai affezionati lettori e all'attenzione della critica letteraria, sempre desta nei suoi confronti.
Certi di niente, così titola la raccolta di poesie che apre il suo taccuino poetico, questo "poeta della normalità" che vuole lasciare un segno del suo passaggio, perché non sia avvenuto invano: "Un nome che riecheggi nel tempo/ quando colui al quale è appartenuto/ non esiste più, se non per il ricordo/ di ciò che ha scritto e fatto".
Alla deriva di un sogno, mix di riflessioni, note autobiografiche, considerazioni e testimonianze di un uomo che vive in pieno il suo tempo e in pieno intende registrarlo, muovendosi da viaggiatore pendolare nei circuiti della quotidianità, con escursioni in civiltà esotiche e ampi ritorni nei luoghi della memoria: "Ho incrociato lo sguardo di una mia coetanea di famiglia contadina, vicina di casa d'allora, e nei suoi occhi ho intravisto il ricordo di quel nostro mondo".
Profili e recensioni, un tributo che Natale Sciara riserva ad un buon numero di artisti non solo ciampinesi, compagni di viaggio e di avventura in taluni tratti dell'esistenza e per certe esperienze legate al mondo della cultura, e con ciò si chiude quest'altro capitolo del lungo discorso letterario che Sciara porta avanti ormai da tanti anni, a partire dalla raccolta poetica Squarci di sereno del 1986.
Il libro, con l'introduzione di Marco Onofrio, la prefazione di Patrizia Pallotta per il settore poetico e la presentazione di Giuseppe Tedeschi per la parte in prosa, è in ordine di tempo la nona opera che Sciara consegna alle stampe, e c'è da essere certi che il suo taccuino continui a raccogliere materiale per una nuova pubblicazione, che sia ancora come il racconto di un amico, le confidenze di un'anima sempre in crescita.

 


Natale Sciara, Taccuino Poetico, Roma Edilet 2009


Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 90 aprile 2010