RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

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“L'INCHIOSTRO DEI CASTELLI”

Nella “fraschetta” la parola agli scrittori

Il 19 febbraio 2010, all'interno della Festa dei musei, delle biblioteche e degli archivi storici del Lazio, promossa dalla Regione, le biblioteche del Consorzio SBCR hanno dato vita ad una singolare manifestazione volta a promuovere il territorio dei Castelli Romani e la sua capacità di esprime cultura . "L'inchiostro dei Castelli" è stato il titolo comune, sotto il quale sono stati proposti alcuni eventi dove la parola scritta, la musica, la recitazione e il vino hanno svolto egregiamente il ruolo di protagonisti di una serata all'insegna della creatività e della qualità.
L'idea di fondo è stata quella di portare alla ribalta e in contemporanea gli scrittori del territorio, presentandone le opere e dialogando con essi. Le serate si sono svolte nelle fraschette, nelle enoteche e nei locali caratteristici dei comuni castellani. La scelta di siti alternativi dove proporre e fare cultura, rispetto alle sedi abituali, è nata dall'idea di utilizzare spazi e luoghi altrimenti concepiti e vissuti, al fine di estendere la fruibilità della cultura ad un pubblico più vasto ed eterogeneo.
Nel contempo, si è avuta l'intenzione di "giocare" con il titolo dell'evento: "L'inchiostro dei Castelli" può essere inteso, in senso letterale, come la produzione letteraria degli autori locali, in senso metaforico, come la produzione vitivinicola del territorio, dove il vino, con le sue diverse tipologie e sfumature cromatiche, è inteso come "inchiostro" che colora le vigne dei Colli Albani e le tavole dei locali castellani.
La complicità tra i due differenti prodotti dell'area viene naturalmente proposta dalla biblioteche che guardano alla cultura come all' insieme di contenuti, oggetti, luoghi, paesaggi e prodotti e lavorano per farne crescere la presenza in tutti gli spazi dove le comunità sono solite incontrarsi, scambiare idee, socializzare . Investire sulla possibilità di far viaggiare parallelamente diverse espressioni della creatività e dei saperi del luogo, prevedendone, con progetti mirati, momenti, fasi di incontro e di interazione, sostiene senz'altro i l'economia locale perché è il valore aggiunto della cultura che può rendere competitivi i prodotti in una economia globale arricchendoli di una identità territoriale che li rende unici e irripetibili. Come ci insegnano oggi i teorici dell'economia della conoscenza.
Dieci incontri con gli autori, dieci siti che rappresentano l'identità enogastronomica castellana che hanno visto sottolineata la loro valenza culturale come luoghi depositari di saperi, storia e memoria. Tutte le iniziative sono state premiate dalla nutrita presenza e dal largo consenso del pubblico. Gli scrittori e gli operatori degli esercizi commerciali hanno espresso viva soddisfazione per come dalla loro collaborazione sia nata una modalità di evento, inconsueto fino ad oggi, ma riproponibile e foriero di ulteriori percorsi per la soddisfazione di lettori, artisti e operatori economici.
Due parole ancora sull'organizzazione, perché credo sia importante sottolineare come questa manifestazione, frutto di un'alleanza insolita tra biblioteche e operatori economici, si sia resa possibile per l'esistenza di un capitale sociale di cui questo territorio è dotato e di cui solo raramente viene riconosciuto il peso e il merito. Si tratta del tessuto organizzativo e relazionale costituito dalle biblioteche del Consorzio SBCR che con i loro operatori stabilmente dislocati nelle 23 sedi del territorio hanno tessuto la "rete" che ha permesso di mettere in scena, in un'unica serata, su 10 comuni castellani, in contemporanea, un evento globale che è esploso in tanti eventi particolari, differenti per i soggetti che l'interpretavano, ma simili nella forma e nelle modalità di interazione. La grande città dei castelli romani ha messo a frutto, in questa occasione, la più che decennale esperienza di cooperazione delle biblioteche, la loro rete, le infinite relazioni da esse costruite: un capitale sociale appunto non indifferente sul quale ci auguriamo si possano fondare altri eventi, far nascere nuove occasioni e opportunità per il territorio e i suoi abitanti .

 


HANNO DETTO


"L'Inchiostro dei castelli? un momento di cultura e convivialità"
Rita Gatta (Biblioteca di rocca di Papa)


"Dentro il locale di Dante e Concetta l'atmosfera era quella tipica di una fraschetta del secolo scorso"
M.Grazia Forcina. (Biblioteca di Lanuvio)


"Si è usciti dalle mura della biblioteca per incontrare un pubblico più vasto e in gran parte nuovo, secondo la logica della "biblioteca diffusa", in un locale che rispecchia la tipicità del nostro territorio e di uno dei suoi prodotti, il vino". Francesca Ginestra (Biblioteca di Albano)


"Il 19 febbraio? una data storica perché segna la prima manifestazione ufficiale degli autori inseriti nell'Archivio degli Scrittori dei Castelli Romani."
Rosanna Massi (Biblioteca di Frascati)


"La curiosità nel fare cultura in un luogo diverso come in una "cantina" è stata oggetto di una viva partecipazione che ha coinvolto molte persone."
Sabrina Antonacci (Biblioteca di Colonna)

 

"Con l'inchiostro dei Castelli si è dimostrato che è determinante, per valorizzare i talenti nostrani, il ruolo delle istituzioni radicate nel territorio, come appunto le biblioteche"
Rosa M. Cascella (Biblioteca di Rocca Priora)