Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Questo (e molto altro) è Wallace

E' stata pubblicata recentemente da Einaudi una raccolta di racconti inediti di David Foster Wallace intitolata "Questa è l'acqua". Nel mese di settembre 2009, esattamente ad un anno dalla tragica scomparsa di questo geniale scrittore americano, l'editrice torinese diffonde in Italia cinque racconti scritti tra il 1984 e il 1991 pubblicati su diverse riviste americane, ma non compresi nelle precedenti raccolte ed inediti in Italia. In "Questa è l'acqua" è contenuto inoltre il discorso che Wallace tenne nel 2005, in occasione della cerimonia di conferimento delle lauree agli studenti del Kenyon College in Ohio.

L'intera opera di Wallace è geniale, difficilmente sintetizzabile e probabilmente non spiegabile in termini di espressione razionale e di logica. Volendo azzardare una definizione, la sua genialità si può rappresentare come capacità di creare e far muovere un mondo infinito. Un mondo composto di aspetti commerciali, gergo giovanile, personaggi grotteschi ed inetti immersi in giravolte di pensiero astratto, matematico, come ad esempio quando applica la logica pura al tennis o mette in relazione il misticismo al vento dell'Illinois. E questo solo per cominciare.
Seguendo Wallace questo mondo infinito sarebbe in relazione con altri mondi, infiniti anch'essi e legati l'un l'altro da corrispondenze tanto insolite quanto illuminanti, realizzando così un insieme di legami cinetici, vivi e in movimento che porterebbero, e portano, alla generazione di un ulteriore mondo, inedito, wallaciano, per coraggiosi pionieri.
Nelle opere di Wallace troviamo le concezioni filosofiche di Wittgenstein spiegate, attraverso azioni teatrali e impulsive, da uno dei suoi personaggi: una nonna più che novantenne allieva di Wittgenstein stesso alle prese con una nipote, una finestra e una scopa. Troviamo, altrove, l'ironia della sinuosa descrizione di una zona vicino Cleveland, East Corinth, come fosse quella di un profilo femminile; in effetti la East Corinth dei romanzi di Wallace è stata costruita ricalcando il profilo femminile di Jayne Mansfiel, attrice di cui il fondatore della città si era invaghito. In altre pagine mentre leggiamo nella descrizione del set di un film di David Lynch l'analisi legata al tema del doppio, ecco comparire gli attori che parlano ed escono insieme oltre il set per fare shopping con le rispettive controfigure
Tutti i personaggi di Wallace galleggiano nei suoi infiniti mondi, dove le possibili corrispondenze che li legano sono ben attrezzate a farci capovolgere gli assunti noti, tessuti dai nostri neuroni.
Negli inediti pubblicati a settembre da Einaudi il tono è diverso da molti racconti dei volumi precedentemente pubblicati. Strambi e troppo "semplicemente" wallaciani, quasi grezzi nell'accompagnare il lettore nell'articolazione tra concetti e livelli diversi di pensiero, questi racconti presentano una loro bellezza ed unicità, mantenendo la sensibilità acuta e tagliente verso l'umano che caratterizza l'autore, anche qui meticolosamente attento ai dettagli sempre pieni di significato.
Risulta quindi arduo il tentativo di sintetizzare, trasporre o semplicemente di riportare la fantasia creativa, l'esuberante ed imperiosa abilità di scrittura proprie di questa e di tutte le altre opere di Wallace. Bisogna farne esperienza attraverso la lettura e rimanere avvolti dalla innumerevoli qualità, anche stilistiche, dell'autore.

Volendo proporre uno schizzo frenetico di immagini della raccolta di racconti inediti "Questa è l'acqua", come primo racconto troviamo "Solomon Silverfish", storia che ha per oggetto una delle modalità con cui un gruppo può affrontare il dolore causato dalla malattia di uno dei suoi membri. Solomon Silverfish, detestato dai parenti della moglie che vorrebbero espellerlo dal nucleo familiare, viene accusato da questi di cattiverie e vigliaccherie ed esce di casa alle tre di notte rimanendo in pigiama per tutta la durata del racconto. Le sue apparentemente sconclusionate azioni acquistano senso solo all'interno di una relazione fortissima con la moglie malata e dello sconfinato amore che li lega.
Il secondo racconto, di sole tre pagine, si intitola "Altra matematica". Qui troviamo un caleidoscopico microaffresco dei rapporti tra un ragazzo, suo nonno e sua nonna nel quale sono mostrate, per qualche secondo, le indicibili e intricate forme dell'amore e le loro manifestazioni.
"Il pianeta Trillafon e la cosa brutta" è il racconto in prima persona di un ragazzo e della sua depressione. Da quando gli viene prescritto l'utilizzo del Trillafon, un medicinale, la cosa brutta, la depressione, è sì diminuita ma il ragazzo ha la sensazione di non trovarsi più sulla Terra.
Il "Crollo del '69" è strutturato in modo da seguire i diversi punti di vista dei personaggi. I movimenti e le parole di ognuno descritti in brevi paragrafi che si susseguono - in modo apparentemente arbitrario - costringono il lettore a immaginare percorsi e legami non espressi. Karrier ha sempre sbagliato tutto a Wall Street. Il suo successo, o sarebbe meglio dire il motivo per cui lo hanno tenuto a lavorare per anni, era dovuto ad una sua particolarissima abilità: ogniqualvolta proponeva un preciso investimento finanziario, sbagliava con precisione impeccabile, per cui facendo esattamente il contrario a Wall Street si ottenevano guadagni elevati. Il figlio ha ereditato dal padre l'infallibile talento a sbagliare sempre e si è messo in affari con Mr. Diggs, facendo soldi alle corse dei cavalli, cosicché il timore di dire prima o poi una cosa giusta diventa, paradossalmente, una sua paura.
"Ordine e fluttuazione a Northampton" è la descrizione bizzarra e grottesca di un personaggio inetto e del suo primo amore. In circa quaranta pagine di racconto la sola cosa che accade è che il personaggio principale si innamora e parla una volta con la donna amata, cercando in seguito di creare una strategia per parlarle ancora. In queste pagine Wallace mette a nudo i personaggi nelle loro caratteristiche più particolari e assurde narrando come proprio queste caratteristiche, incontrandosi, creino e dominino ciò che avviene tra i personaggi oltre la loro volontà e i loro desideri. In questo racconto troviamo il personaggio principale, Barry Dingle, Myrnaloy Trask, la sua amata e Don Megala, il precario amato della amata, "studente professionista per elezione" con cui Dingle studiò assieme quando fece la formidabile scoperta che i "batteri" vanno sempre verso nord, scoperta poi soffiatagli dal suo professore. Inoltre tra i personaggi c'è la madre di Dingle, una omonima della madre di Dingle che durante il racconto si trova in Canada in un campeggio e rischia il congelamento di due dita e infine il peggior cane che chiunque possa mai desiderare.
Tutti questi racconti non hanno una fine normalmente strutturata, appaiono come incompiuti, e questo fa sì che noi continuiamo ad immaginare i personaggi come fossero ora, in questo momento, immersi nelle azioni che li vedevano impegnati quando il racconto si è fermato. In questa sospensione del tempo mi sembra di attendere che Barry Dingle mi telefoni da un momento all'altro per farmi sapere come è andato l'incontro con Myrnaloy.
L'universo wallaciano dei mondi infiniti esprime a livello profondo interrogativi che assillano da sempre l'individuo. Nei racconti di "Questa è l'acqua" i personaggi e le situazioni paradossali narrate da Wallace costituiscono un mediatore originale e insolito. Questo medium scoppiettante e pervaso da un'ironia anche amara, dipinge le possibilità che gli individui hanno di muoversi, da una parte, tra il vissuto e il riconoscimento dei sentimenti e, dall'altra, tra i segni culturali che designano la loro espressione. Gli accordi, le incongruenze, le dissociazioni, le mute complicità di questo rapporto si intersecano negli infiniti mondi della sua scrittura poetica.
Nel primo racconto sarà lo spacciatore nero, che fornisce la droga a Silverfish per lenire il dolore fisico della moglie, a provare, nel corso di una visione indotta da stupefacenti, la profondità del dolore psicologico generato dalla malattia e il forte legame che unisce la coppia. Lo spacciatore nero, espressione degli elementi rifiutati dalla società, può avvicinarsi all'esperienza di un dolore indicibile e di un intenso legame. Con quale parte della nostra mente possiamo sperimentare alcune forti emozioni arrivando a dei nuclei di verità? Questo sembra uno dei temi su cui Wallace lavora con maestria e narrazione di apparenti stramberie, convergenti e piene di significato.

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David Foster Wallace. Questa è l'acqua. Einaudi, 2009

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 88 febbraio 2010