Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Per le antiche strade

Storia archeologia mito e paesaggio nelle immagini della campagna romana

Il libro "Per le antiche strade", presentato presso l'abbazia di San Nilo a Grottaferrata e poi nella galleria d'arte Zephira di Frascati, è l'ultima fatica letteraria dello studioso Raimondo Del Nero, frascatano d'adozione. L'opera, patrocinata dal Comune di Grottaferrata e dalla XI Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini, e divulgata anche mediante un DVD realizzato dal regista Marcello Spoletini e prodotto da Sergio Centioni della Star Film Edizioni, è frutto di un lavoro ultratrentennale, grazie al quale Del Nero ha riprodotto, con la tecnica dell'inchiostro di china, in parte in loco e in parte attraverso foto scattate dall'autore, strade ed antiche vestigia sparse un po' dovunque nella campagna romana. Il volume presenta una raccolta di ben 180 disegni corredati di note esplicative, di minute descrizioni di paesaggi e di digressioni storiche, a dimostrazione che la natura, l'arte, l'archeologia e la storia costituiscono un unicum indivisibile dal fascino magico ed eterno.
L'intento era quello di descrivere il cosiddetto "vulcano laziale", non inserendo cronologicamente i disegni in base all'epoca dei monumenti riprodotti, ma seguendo il cammino delle antiche strade latine e romane, dalla via Trionfale alla Prenestina, dalla via Labicana all'Appia; e, per i Castelli Romani, tra le altre, via di Colle Pizzuto e via Cavona a Frascati, la via Latina a Grottaferrata, la cosiddetta via dei Sepolcri al Tuscolo, lungo le quali si ergono rovine misteriose e bellissime.
Andando senza una meta precisa nella campagna laziale, per forre e valloni, l'artista-storico ha riprodotto anche resti poco conosciuti, magari emersi durante lavori in corso, come ad esempio i ruderi della casa di Giulio Cesare sopra il lago di Nemi, convinto che anche un semplice frammento racconta una storia gloriosa. Ma per contemplare tali bellezze è necessario procedere con cautela e rispettare il territorio. Le stolte distruzioni effettuate soprattutto negli ultimi anni, come quella che ha interessato una strada a basamento romano in via Cisternole, presso Frascati, o l'altra, più marcata, del Castellaccio in zona Molara, sopra Grottaferrata, suscitano rabbia e melanconia in quanto irreversibili, e recano danno all'ambiente e alle generazioni future, togliendo loro un reperto storico.
Il libro di Del Nero descrive in modo lampante i cambiamenti territoriali del vulcano laziale, visto come una specie di castello: area che s'innalza sulla Pianura a sud del Tevere e dell'Aniene, nello spazio compreso tra il Mare Tirreno e i contrafforti appenninici dei Monti Lucretili, Tiburtini e Prenestini. Luoghi da custodire e sviluppare anche attraverso un lavoro sinergico dei paesi qui esistenti, come avviene già nei Comuni della Val d'Orcia, in Toscana, e nei Castelli della Loira, in Francia. Al di là del valore artistico, infatti, l'insieme delle illustrazioni rappresenta la documentazione delle ricchezze castellane, indubbiamente di grande interesse, proprio perché non pochi di tali beni, purtroppo, sono andati perduti.
Per tutti questi motivi le antiche strade costituiscono, come dice Del Nero, "l'attivazione dinamica di un territorio" e un patrimonio culturale straordinario, da salvaguardare per i suoi paesaggi mirabili e per i monumenti di tutte le epoche che vi affiorano maestosi.

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 88 febbraio 2010