RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Appuntamenti nella capitale

Passioni mediterranee

in mostra le opere di Antonello da Messina

Fino al prossimo 25 giugno le Scuderie del Quirinale di Roma ospitano 37 capolavori del pittore quattrocentesco (1430-1479) Antonello da Messina, destinato fin da piccolo “a fari u' pitturi” (a diventare pittore) dato che era figlio di uno scalpellino, cresciuto nell'ambiente artistico, e perché commissionato per i suoi lavori soprattutto dalla Chiesa che di vite ne ha storicamente determinate tante (iniziò, difatti, dipingendo per le confraternite). Antonello il suo lavoro di pittore lo fa benissimo, meglio del suo maestro di bottega e meglio anche –non è azzardato dirlo- dei maestri della scuola veneta che incontra nel suo cammino. Nelle tavole del messinese i volti umani appaiono vivi, quei tre quarti di visi che sembra che ti guardino veramente (vedi l' Annunciata, il Ritratto dell'ignoto marinaio, il Cristo dell' Ecce homo, il Ritratto d'uomo di mezza età, forse un banchiere dei suoi tempi) e si riscontra anche una committenza che appare diversa da quella religiosa, uomini di valore divertiti o in curiosa attesa dinanzi ai suoi ritratti. Certo la mostra delle Scuderie è una esposizione italiana che supera la portata e i significati rinascimentali perché in un certo senso è piuttosto moderna. Infatti Antonello dipinge anche l'oppressione con orizzonti nuovi rispetto alla scuola pittorica meridionale o a quella fiamminga, dai cui disegni o forme compositive ad olio risulta influenzato. Ma il pittore messinese cerca alfine la dolcezza delle persone, come traspare nella naturalezza delle sue madonne, con o senza bambino, perché egli, memore della feroce storia dell'isola e della penisola, crede che nella naturale soavità dell'essere umano stia una vera risorsa di vita e di futuro.
Un appuntamento dunque da non perdere, accompagnato, se volete, da libri sulla vita e sulle opere del pittore reperibili nelle biblioteche del Consorzio SBCR.