Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Arte

Arte-Pepite

La natura siamo noi

intervista a Pier Luigi Fumelli

D: Ci descrive il suo personale processo creativo?
R: È mia profonda convinzione che nell'arte la "natura" siamo noi. Considero la superficie dalla tela uno spazio mentale in cui far affiorare dalla memoria, o dall'inconscio, echi della natura - o di quello che ne rimane -, ricordi della pittura che ho amato, sentimenti, sensazioni.
Quello che vorrei far apparire è un forte contrasto tra la razionalità dell'equilibrio compositivo (soggetto talvolta a brusche rotture) e una carica espressionistica caratterizzata spesso da gesti violenti e istintivi. I molti spazi vuoti presenti nei miei lavori rivelano un disagio da eccesso - comune peraltro a molti artisti della mia generazione - e mostrano la volontà di togliere il superfluo nel tentativo di creare "spazi di riposo" che diano maggiore risalto alle zone più lavorate.
Il "vuoto"- soprattutto nel periodo dei quadri "neri" - testimonia altresì l'esperienza del rifiuto della pittura che ho vissuto, insieme ad altri compagni di strada, negli anni tra il 70 e l'80 rispetto alle tematiche del concettuale e dello sconfinamento della pittura in tante altre modalità espressive.

D: Ha mai collaborato con altri artisti o fatto altre esperienze diverse dalla pittura?
R. Il primo lavoro ,appena uscito dall'Accademia, mi ha visto collaborare con Augusto Ranocchi alla realizzazione di vari mosaici, tra cui quello dell'absidedella Cattedrale di Belgrado; successivamente, in proprio, mi sono dedicato a
varie opere e qui voglio ricordare la facciata in terracotta della chiesa della Incoronata in provincia di Foggia( foto B/ N.1969), e le numerose vetrate in abitazioni private, spesso realizzate con soluzioni tecniche originali.

D: In particolare?
R: Al di là delle tecniche più tradizionali come le vetrate a piombo o a "dalles", ho sperimentato diverse possibilità che le nuove tecnologie oggi ci permettono. In particolare, in alcuni lavori ho usato solo vetri incolori - quelli delle finestre per intenderci - tagliandoli a strisce sottili ed incollandoli di taglio su grandi lastre di vetro infrangibile con colle altrettanto incolori e trasparenti. In queste vetrate (foto B/N.1973),che possono raggiungere lo stesso spessore delle pareti che le contengono, le forme appaiono e scompaiono rivelate solamente dall'angolo di incidenza della luce
creando movimenti e atmosfere di una certa suggestione.
Oggi faccio solo pittura e questo si può fare unicamente da soli. C'è da dire, tra l'altro, che non ho mai amato spendere tempo nemmeno in contatti con critici e galleristi e nelle frequentazioni di salotti culturali. Questo è anche uno dei motivi che mi ha spinto a venire a vivere ai Castelli, in un ambiente più semplice e tranquillo.

D.:Come definirebbe la sua attività: lavoro, hobby, passione....?
R. Questo tipo di attività nasce soprattutto dalla curiosità suscitata in me dai primi incontri con immagini artistiche.
Ho avuto la fortuna di avere da sempre in casa libri d'arte e ricordo
chiaramente quando, intorno ai 10 anni, ho cominciato a copiare a matita quadri che attiravano la mia attenzione. Frequentavo la prima media e l'insegnante di disegno suggerì a mio padre di comprarmi una scatola di colori a olio ed ho ancora il mio primo quadretto che ritrae la campagna e il fiume del mio paese.
Da allora ho sempre assecondato questa passione , diventata poi un lavoro, ma soprattutto una necessità interiore.

D: Ci sono molte associazioni sul nostro territorio che si occupano di arte, le conosce? Ha aderito e/o pensa di aderire? sono utili?
R: Per rispondere a questa domanda in maniera sincera devo fare una premessa. Il concetto di pittura - cioè di stare "dentro la pittura" - è oggi più complesso di quanto lo fosse nei secoli passati. Dalle avanguardie del primo Novecento questo concetto si è allargato, è divenuto molto più articolato, cerebrale, concettuale, provocatorio, orientato in molte direzioni diverse.
Dallo studio della storia dell'Arte si evince che il linguaggio della pittura - come per tutte le altre espressioni artistiche - è in continua evoluzione. Mi spiego meglio: una " Madonna con bambino" nei vari secoli, pur sempre rimanendo una "Madonna con bambino", è realizzata con un linguaggio ogni volta del tutto diverso. Considerando questo, ritengo che sia piuttosto facile riconoscere chi dall'idea di"arte oggi"rimane fuori, ancorato a schemi stilistici convenzionali e superati. Penso che chi ora intende promuovere associazioni con lo scopo di organizzare mostre, dibattiti , incontri, debba avere una buona conoscenza di quello che nel mondo di oggi si propone e il coraggio di operare una selezione rigorosa tra le varie manifestazioni artistiche. Ho visitato mostre, anche in sedi prestigiose, anche nella nostra zona, il cui livello non era superiore a quello di certi mercatini domenicali.
Chi si prepara ad operazioni di questo impegno penso che debba guardare con estrema attenzione alla qualità delle manifestazioni, si tratti di mostre
di pittura, presentazione di libri, dibattiti e quant'altro.

D:Il Consorzio SBCR sta realizzando un progetto "menti ApeRTE lo conosce? Pensa possa essere utile?
R. Si tratta ancora, per quanto ho capito, di un progetto in fase embrionale. Mi sembra tuttavia che le premesse e le intenzioni dichiarate siano nella direzione giusta. Anche qui mi sento di dire che tutto dipenderà dalla qualità delle persone che vi saranno coinvolte.

 

 

Note biografiche
Pierluigi Fumelli è nato in Acqualagna (Pesaro); da ragazzo si trasferisce a Roma dove studia all'Accademia di Belle Arti. Insegna in vari licei artistici romani e nel 1980 si trasferisce ai Castelli, ad Ariccia, dove vive e lavora.

Per la rubrica Arte - Numero 87 dicembre 2009