L'Azienda è situata nel Comune di Marino, località Frattocchie, nelle vicinanze del lago Albano e della Villa Pontificia di Castel Gandolfo.
L'attività enologica nasce nel lontano 1976 su un piccolo appezzamento di vigneto grazie all'iniziativa determinata di Paola Di Mauro, che arriva a produrre 10.000 bottiglie e a far apprezzare la qualità dei propri vini sia in Italia che all'estero.
Laborioso lavoro che conduce, tra l'altro, alla gratificazione di numerosi e prestigiosi premi enologici.
Dal 1985 il figlio Armando è responsabile della Cantina e l'azienda passa, anche attraverso la guida tecnica dell'enologo Riccardo Cotarella da 10.000 a circa 100.000 bottiglie. Si amplia la gamma dei vini e si continua a curare la selezione e il miglioramento qualitativo sia nel vigneto che in cantina.
Ricordiamo tra i vini prodotti le D.O.C. Marino Coste Rotonde e Donna Paola, le I.G.T. Lazio Le Vignole (bianco), la Perlaia e Vigna del Vassallo (rossi).
Dal 2004 Valerio, figlio di Armando, entra a far parte dell'azienda.
Siamo accolti dal dottor Armando che con molta gentilezza ci intrattiene a parlare delle molteplici problematiche che rivestono il settore vitivinicolo del comprensorio.
Ci rendiamo conto della meticolosità con cui vengono curati i particolari della raccolta differenziata delle uve, delle percentuali usate con metodo sperimentato delle varie uve malvasia, trebbiano, sauvignon, semillon, cabernet sauvignon, cabernet franc, ecc. Siamo inoltre informati delle altre tecniche enologiche praticate, quali la pigiatura soffice, la fermentazione a temperatura controllata, l'affinamento di alcuni rossi in botti di rovere e il rispetto della tradizione, ma solo di quella che "merita la pena di essere salvata"... La conversazione passa alla riqualificazione del territorio, difficile da attuarsi, perché è arduo districarsi nelle pastoie burocratiche e trovare poi un aiuto economico.
"L'occhio di riguardo è sempre rivolto al consumatore" che apprezza sempre più i vini doc e igt dell'azienda, specialmente nel mercato locale e nazionale, anche se si sta cercando di potenziare quello estero, che rimane però ancora difficile.
La valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni va bene, ma è sempre opportuno meditare sulla modifica di uvaggi consolidati.
"La Strada del Vino" e "Cantine aperte" sono valide iniziative, ma le aziende aderenti a parere del dottor Armando, dovrebbero essere messe in grado di creare, tra l'altro, razionali strutture di accoglienza dei visitatori.
Siamo congedati dal gentile "padrone" di casa con questa sintetica ed esplicita frase: "fare il vino non è un hobby".
Azienda innovazione: Colle Picchioni
Azienda Vitivinicola Paola Di Mauro
Per la rubrica
Enogastronomia
- Numero 85 ottobre 2009