Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

Peppino a Marino: Casanova farebbe così! (1942)

"Piazza Matteotti, Corso Vittoria Colonna, Corso Trieste, Piazza San Barnaba, Villa Desideri fanno da cornice ad una divertente commedia degli equivoci interpretata dai fratelli De Filippo"

Tratto dall'omonima pièce teatrale di Peppino De Filippo e Armando Curcio, il film, diretto dal prolifico Carlo Ludovico Bragaglia, è una commedia degli equivoci senza grandi pretese, destinata a divertire il pubblico in tempo di guerra. Tanto è tradizionale ed approssimativa nella messa in scena, quanto è però spiritosa nei dialoghi e soprattutto in alcune caratterizzazioni dei personaggi dove, alla sapiente e collaudata presenza di Peppino ed Eduardo De Filippo, si affianca quella di uno stuolo di bravi caratteristi, tra i quali si segnala un giovanissimo Alberto Sordi nei panni di uno degli amici di Peppino.
La trama: Don Agostino (Peppino De Filippo), spocchioso e vanesio possidente terriero, noto in paese, oltre che per le sue attività di strozzino, per la fama di "irresistibile" casanova, scommette 10.000 lire con gli amici del biliardo di riuscire a passare una notte in casa di Maria Grazia (Clelia Matania), bella e virtuosa moglie dello stalliere Don Ferdinando (Eduardo De Filippo). Ma le conseguenze dello stratagemma che Agostino escogita per allontanare il burbero marito della donna, suo debitore nonché marito gelosissimo, e vincere la scommessa, gli si ritorceranno maldestramente contro: il sedicente dongiavanni sarà costretto non solo ad abbonare i debiti a Don Ferdinando e agli altri compaesani, ma anche a lasciare in tutta fretta la cittadina accompagnato, ironia della sorte, proprio da Rosalia, la più brutta donna del paese.
Nel film la vicenda è ambientata nel napoletano (alla fiera di Napoli, infatti, Don Agostino spedisce don Ferdinando con il pretesto di comprare un cavallo), ma in realtà gli esterni sono stati girati a Marino e nelle campagne dei Castelli Romani. Nelle scene iniziali, in cui Don Agostino si pavoneggia davanti ai suoi compaesani, riconosciamo infatti piazza Matteotti, filmata da diversi punti di vista (si notano, tra l'altro, la vecchia linea tramviaria dei Castelli Romani e una delle torri della Rocca dei Frangipane), Corso Vittoria Colonna, Corso Trieste e Piazza San Barnaba con l'omonima basilica, il campanile e la fontana di Nettuno. Mentre nel finale il malcapitato casanova, allontanandosi mestamente dal paese a bordo del suo calesse, passa davanti a Villa Desideri (attualmente sede anche della biblioteca comunale), inoltrandosi verso la via Capo d'acqua: si scorge l'ingresso del cimitero e sullo sfondo la sagoma di Monte Cavo; da notare invece la vecchia chiesa di San Rocco, distrutta dai bombardamenti del 1944.

L'autore ringrazia Marta Di Flumeri e Paola Ussi

Per la rubrica Cinema - Numero 84 settembre 2009